"Il cercatore della radice di vita mi diede asilo, mi nutrì, senza chiedermi donde venissi e perché fossi giunto là. Solo quando io, sazio che fui, gli rivolsi uno sguardo bonario -- cui rispose con un sorriso, come fosse un amico e quasi un parente -- indicò con la mano l'occidente e disse:
«Usria?»
Io capii subito e risposi:
«Sì, vengo dalla Russia».
«E dove tua Usria?» domandò.
«La mia Usria» dissi «è Mosca. E la tua?».
Rispose:
«Mia Usria, Shangai».
Fu così che, assolutamente per caso, si formò in quel nostro linguaggio del «mia-tua» l'idea di una sorta di patria comune, a lui cinese e a me russo -- la Usria. Ma fu solo molti anni dopo che io cominciai a capirla, quella Usria, qui, accanto al torrente col suo parlottio, e a considerare un puro caso che l'Usria di Lu-Wen fosse a Shangai, e la mia Usria a Mosca..."
Michail Prišvin: Ginseng
Adelphi edizioni, Milano - 1979
traduzione di Gigliola Venturi
pagg. 14-15
catalogazione: una delle librerie in soggiorno