"È una relazione strana quella tra una cliente e la sua massaggiatrice. Io non ero una cliente fissa e non parlavo la loro lingua, quindi non potevamo scambiarci le nostre ricette di baklava o segreti di bellezza. Gli occhi grandi e infossati della donna mi ricordavano le olive verdi. Le smagliature del suo ventre raccontavano la storia di una famiglia numerosa. Continuò a strofinarmi tutto il corpo. Mi prese la mano destra, e perché tenessi il braccio allungato il più possibile, me lo sistemò proprio sul suo seno sinistro, senza formalizzarsi, come se stesse passandomi un asciugamano. E se per sbaglio le avessi schiacciato il seno? Che imbarazzo.
Poi si spostò verso il kurna e riempì di nuovo il suo secchiello, tornando per insaponarmi con ampi, lunghi massaggi, questa volta usando la manopola. Il fatto che mi strofinasse e massaggiasse sotto le ascelle, dietro le orecchie, tra i seni, e in posti in cui ti laveresti solo quando sai che nessuno ti può vedere, aveva smesso di sembrarmi strano."
Alexia Brue: Cattedrali del corpo
Feltrinelli Editore, Milano - 2004
traduzione dall'inglese di Paola Maraone
pag. 46
catalogazione: libreria di fianco al computer