sabato 31 maggio 2008

pulci & sesso

"Come si vedrà nell'ultimo capitolo, recenti ricerche hanno dimostrato che il rapporto tra le pulci e la sessualità di coloro che, sia pur malvolentieri, le ospitano, è assai più stretto di quel che pensassimo. Le pulci infatti si amano tra loro in sincronia con gli amori degli animali sui quali vivono; e si riproducono più rapidamente quando gli ospiti sono sessualmente appagati.

Oso pensare che sia stata questa intuizione, che con mia grande invidia mostra che i poeti anticipano sempre gli scienziati, a rendere così frequente, nella storia universale della letteratura, l'accoppiata pulce-sesso. Non mi risulta, per esempio, che Ovidio abbia mai raccontato di uomini che siano metamorfosati in pidocchi, in cimici, in zanzare o in vermi per introdursi in un vietato talamo. Ha scelto nel suo racconto la trasformazione in pulce, anche se (non riesco, evidentemente, a staccarmi da un gretto materialismo) ha dovuto scegliere una metamorfosi piuttosto complicata dal punto vista anatomo-fisiologico, essendo le pulci l'esatto rovescio degli uomini. Le femmine di questi insetti sono più grandi dei maschi, lo scheletro è esterno al corpo, il cervello è una corda nervosa posta sotto lo stomaco, la respirazione avviene attraverso spiracoli aperti sul torace e sull'addome, il cuore sta nella parte posteriore del corpo, i denti sono 800 piccolissime spine collocate all'interno dello stomaco, un vero tritatutto per i globuli bianchi e rossi."


Giovanni Berlinguer: Le miepulci
Editori Riuniti, Roma - 1988

pag. 68


catalogazione: libreria bianca in soggiorno

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odio le guide on line!

" Lo scopo di questo volume è di fornire le informazioni del manuale che avrebbe dovuto accompagnare Mac OS X...
Il mio "manuale che non c'è" è stato pensato per soddisfare i lettori di qualsiasi livello tecnico. Gli argomenti principali sono rivolti ad un pubblico non proprio principiante e agli utenti Mac di livello intermedio. Se però siete nuovi dell'ambiente Mac, appositi inserti denominati Approfondimenti vi forniranno le informazioni necessarie per comprendere l'argomento trattato. D'altra parte, gli utenti Mac esperti troveranno dei riquadri simili, chiamati L'Angolo dell'esperto, ricchi di suggerimenti tecnici, trucchi e scorciatoie."


David Pogue: Mac OS X, il Manuale che non c'è...e che avresti voluto trovare nel software
Apogeo editore, Milano - 2004
traduzione di Maria Angela Meraviglia e Riccardo Mori
pag. 8

catalogazione: G P3
N.B. Non è pubblicità occulta, perché Mac OS X Panther è stato ormai superato da Mac OS X Leopard.

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cervello ingannatore

"Le differenze fra le culture esistono, sono importanti e dipendono essenzialmente da fattori storici e in parte anche geografici. Non dipendono da fattori biologici; o ne dipendono molto poco. Questo per quanto concerne le 'differenze' fra i popoli, o fra le mentalità collettive e i costumi. Tuttavia esistono fattori unificanti che limitano le divaricazioni fra le culture, il principale dei quali è dato dal modo stesso in cui è fabbricato il nostro cervello. Quest'organo straordinario, contrariamente a ciò che esso stesso ci induce a credere, non è né onnipotente né totipotente; Funziona in 'un certo' modo e sia pure con variazioni molto piccole, è praticamente identico per tutta la specie umana."

Giovanni Jervis: Contro il relativismo
Editori Laterza, Bari - 2005
pag. 98

catalogazione: C S4 P7

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venerdì 30 maggio 2008

semper varius

"Idem severus laetus, comis gravis, lascivus cunctator, tenax liberalis, simplex simulator, saevus clemens et semper in omnibus varius (Hadrianus fuit)."
Era insieme serio e cordiale, affabile e contegnoso, sfrenato e controllato, avaro e generoso, aperto e simulatore, crudele e mite, e sempre mutevole in ogni manifestazione.


Scrittori della Storia Augusta
Libro I- Vita di Adriano di Elio Sparziano
TEA editore, Milano - 1985
pag. 154

catalogazione: accanto al letto

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tracce

"Per i miei padroni di casa facevo la spesa, servivo di tanto in tanto i pasti, cambiavo lenzuola e coperte, tenevo i contatti con le tintorie o le lavanderie cinesi, annotavo messaggi telefonici, sentivo le loro radio, versavo il lisoformio nei gabinetti e, tra le lenzuola, sui piatti sporchi, nei cestini della carta e nei bidoni dell'immondizia, trovavo indizi del loro passaggio durante il giorno e la notte, tracce da cui riuscivo a dedurre abitudini, piaceri, avversioni e persino pretese."

Paula Fox: Storia di una serva
Fazi Editore, Roma - 2008
traduzione dall'inglese di Gioia Guerzoni
pag. 245

catalogazione: in lettura

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giovedì 29 maggio 2008

Quién yace en la tumba de un poeta?

"Por qué visitamos la tumba de alguien a quien no hemos conocido en absoluto? Porque aùn nos dice algo, algo que sigue resonando en nuestros oìdos, que hemos retenido e incluso no hemos olvidado, que nos sabemos de memoria y de vez en cuando repetimos, en voz baja o en voz alta."

Cees Nooteboom: Tumbas de poetas y pensadores
Siruela ediciones, Madrid - 2007
pag. 13

catalogazione: accanto al letto

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quel mattino era cominciato come gli altri...

"Il était midi; le médecin trouva Flaubert sans connaissance, étendu sur l'ottomane de sa bibliothèque, la face vultueuse et congestionnée. Quleques battements très faibles du coeur... A l'arrivée du médecin, la pipe de Flaubert était encore chaude. Quelques minutes plus tard, le coeur s'arrêta."

Jean de la Varende: Flaubert par lui-même
Editions du Seuil, Paris - 1955
pag. 55

catalogazione: libreria di fronte al divano

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mercoledì 28 maggio 2008

specchio specchio delle mie brame...

"Da allora in poi feci il possibile pur di sfuggire alla mia immagine riflessa. Tenersi alla larga dagli specchi era facile, ma con le vetrine e le coppe degli pneumatici era tutta un'altra faccenda. Ogniqualvolta mi capitava di intravedervi un qualche riflesso della mia figura, ne ero inorridito, come se avessi visto un mostro. E non appena mi rendevo conto che quel mostro non era altri che me, non posso dirvi l'afflizione che provavo. Così m'inventai un piccolo stratagemma: tutte le volte che mi capitava di vedermi riflesso, invece di dire: «Quello sono io», scoppiando in lacrime, dicevo: «Quello è lui», e fuggivo via."

Sam Savage: Firmino
Giulio Einaudi Editore, Torino - 2008

traduzione di Evelina Santangelo

pag. 51


catalogazione: sul comodino del Bip (appena acquistato)
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a chi appartiene l'Eneide?

"Tu sei stato sempre troppo modesto, Virgilio, e tuttavia non sei mai stato un uomo di falsa modestia; è chiaro che tu intendi calunniare i tuoi doni col proposito di sottrarceli, infine, a tradimento."
Ora era stato detto tutto, ahimé, ora era stato detto tutto -senza giri viziosi, con durezza, l'imperatore andava dritto allo scopo, e nulla lo avrebbe ostacolato nel suo disegno di prendere il manoscritto dell'Eneide: "Ottaviano, lasciami il poema!"
"Molto bene, Virgilio, proprio di questo intendo parlare... Lucio Vario e Plozio Tucca mi hanno riferito del tuo spaventoso progetto, ed anch'io, come loro, non volevo credervi... tu pensi effettivamente di distruggere le tue opere?"

Hermann Broch: La morte di Virgilio
Feltrinelli Editore, Milano - 1993
traduzione dal tedesco di Aurelio Ciacchi
pag. 358


catalogazione: G P5

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martedì 27 maggio 2008

sonno

"Il sonno è leggero nei campi dei nomadi. Spossato dallo spazio, il corpo si fa tiepido, si raddrizza, rammenta la lunghezza del cammino percorso. Sentieri montani formicolano lungo la colonna vertebrale. Prati di velluto appesantiscono e solleticano le palpebre. Le piaghe da decubito dei burroni si incistano nei fianchi. Il sonno ti avvolge di pareti, ti mura. E un ultimo pensiero: bisogna aggirare quella tale catena montana."

Osip Ėmil'evič Mandel'štam: Viaggio in Armenia
Adelphi, Milano - 1988
pag. 74

catalogazione: una delle librerie in soggiorno



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come una lucciola

"Autonomia tenta anche le capacità interpretative di Pier Paolo Pasolini. Da cosa nasce questo moto giovanile estremistico in una provincia bianca come quella veneta? È la 'scomparsa delle lucciole', risponde il poeta, la fine, improvvisa, di una società agricola e cattolica, arcaica, certamente superstiziosa e conservatrice, ma salda e a suo modo solidale. La rivoluzione industriale, laica, consumistica, ha ucciso il sentimento del sacro, ha disintegrato la famiglia, ha tolto credibilità alla Chiesa e ha abbandonato a se stessi migliaia di giovani orfani che non volendo morire, come le lucciole uccise dai diserbanti e dagli insetticidi, vanno in cerca di nuove solidarietà, di nuove chiese laiche."

Giorgio Bocca: Il caso 7 aprile - Toni Negri e la grande inquisizione
Feltrinelli Editore, Milano - 1980
pag. 120

catalogazione: S S6 P4

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lunedì 26 maggio 2008

ingordi indiscreti

"«Come vorrei fare?» disse colui; «vorrei che ci fosse pane per tutti; tanto per i poveri, come per i ricchi.»

«Ah! così va bene,» disse Renzo.

«Ecco come farei. Una meta onesta, che tutti ci potessero campare. E poi, distribuire il pane in ragione delle bocche: perché c'è degli ingordi indiscreti, che vorrebbero tutto per loro, e fanno a ruffa raffa, pigliano a buon conto; e poi manca il pane alla povera gente. Dunque dividere il pane. E come si fa?..."

Alessandro Manzoni: I promessi sposi
Salani editore, Firenze - 1929

pag. 250


catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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uomo avvisato...

"Tu ti ritieni un uomo sano di mente, né masochista né sadico: insomma, fondamentalmente, una persona equilibrata.
Adesso ti farò una domanda e tu vedi di rispondere sinceramente.
Fra te e te, in tutta onestà, ti piacerebbe (senza esserne costretto) accogliere in casa tua una persona:
-sconosciuta
-irresponsabile
-egoista
-non autosufficiente
-urlante
-incapace di parlare
-incontinente
-senza scrupoli?
E bada bene che non si tratterebbe solo di ospitarla, ma anche di accudirla continuamente. E senza ricevere in cambio né denaro né riconoscenza. Allora (la tua risposta resterà fra di noi), ti piacerebbe?
Al di là di ipocrisie e di buoni propositi, la tua risposta è certamente stata: "No! Neanche per idea".
È la stessa risposta che darebbe più o meno chiunque.
Sappiamo bene che esistono i missionari, i boy-scout, i santi laici: uomini e donne ammirevoli, capaci di continui atti di abnegazione quotidiana.
Lo sappiamo. Ma tu, io, noi e la maggioranza della gente non siamo così disponibili e così generosi.
Non per questo siamo mostri di insensibilità: siamo infatti dispostissimi a fare dei sacrifici per il bene degli altri. Ma sappiamo anche che a tutto c'è, almeno per noi, un limite. Non ci passerebbe perciò per la testa di metterci in casa la persona sconosciuta/irresponsabile/egoista ecc di cui ti parlavo prima.
Eppure, di buon grado e con entusiasmo, uomini sani di mente ed equilibrati fanno di continuo, una cosa del genere: progettano e realizzano figli."

Luciano Comida: Padri pentiti
Campanotto Editore, Pasian di Prato - 2000
pag. 13

catalogazione: G P1

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la funzione sviluppa l'organo

"Quand'ero giovane mi chiamarono una volta per prestare il mio servizio militare ed io posi l'obbiezione di coscienza. Mi dissero che non si trattava di andare alla guerra ma soltanto di svolgere quotidianamente, per due anni, alcuni semplici esercizi militari che mi avrebbero formato il fisico e il carattere.
'Signori -risposi- la funzione sviluppa l'organo. Obbedisco al vostro appello. Però, dopo due anni di semplici esercizi militari, dovete permettermi di uccidere un uomo, sgozzare una vecchia, violare una ragazza, bruciare una biblioteca e rubare in una chiesa'."


Ennio Flaiano: Diario notturno
Rizzoli Editore, Milano - 1977
pag. 90

catalogazione: S S4 P4

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domenica 25 maggio 2008

Cocai, cane marxista

"Ormai tutti avranno capito che Cocai ed io comunichiamo abbondantemente, e questa è una bella stranezza, in tempi d'incomunicabilità. Ossia lui è un cane che non si limita a dire, come fanno press'a poco tutti i cani: "ho fame", "ho sete", "voglio andare a spasso", oppure "non ho per niente voglia di farmi lavare", ma s'impegna in progressioni conversative ormai abbastanza in disuso anche tra cristiani. A ciò, peraltro, siamo arrivati a grado a grado, e direi soprattutto per causa mia, gicché fui proprio io (ma le sere d'inverno sulla rupe sono lunghe), che cominciai a fargli dei ragionamenti, fuorviato in parte da una vistosa somiglianza che esiste tra il cane, specie nei momenti in cui mi disapprova e non si cura di nasconderlo, e una mia zia defunta, la quale ebbe grande e non molto buona influenza sulla mia educazione, che è quanto dire sulla mia infelicità.[...]Questo, lo capisco anche io, lascia affatto senza spiegazione la somiglianza del cane con la zia (non tutte le cose si lasciano spiegare a questo mondo) però getta sufficiente luce sull'aggressività di certe sue domande, e più ancora sulla petulanza con la quale si ostina a chiedermi il perché e il percome delle cose, specie di quelle cose a proposito delle quali non è tanto semplice stabilire il perché e il percome. "Che ne pensi degli ultimi sviluppi della crisi cecoslovacca", è capace di chiedermi brusco alle sei e tre quarti del mattino, quando io, non ancora sveglio, sto ben lontano dalla Cecoslovacchia."

Giuseppe Berto: Colloqui col cane
Marsilio Editore, Venezia - 1986
pag. 16

catalogazione: C S2 P7

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Shish Mahal: definizioni

"Rifugio stregato. Lager. Fatiscente struttura. Vecchio casermone. Lembo extraterritoriale. Hotel immondezzaio per vu lavà. Inferno pericoloso. Casbah. Monumento al degrado. Porcile. Polveriera. Labirinto umano. Ospizio. Angolo del terzo mondo. Purgatorio degli immigrati. Calderone etnico. Zona franca. Porcaio. Bomba a orologeria. Fabbrica degli extracomunitari. Bomba etnica. Hotel disperati & diseredati. Mega accampamento. Kampo. Maxi-ghetto nero. Casa di Mohammed. Letamaio. Covo di terroristi. Antro apocalittico. Posto a rischio. Hotel della vergogna."

Renato Curcio: Shish Mahal
Coop. Sensibili alle foglie, Roma - 1991

pag. 8


catalogazione: una delle librerie in soggiorno

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sabato 24 maggio 2008

Lou Reed? presente!



PERFECT DAY

Just a perfect day,
Drink sangria in the park,
And then later, when it gets dark,
We go home.
Just a perfect day,
Feed animals in the zoo
Then later, a movie, too,
And then home.

Oh it's such a perfect day,
I'm glad I spent it with you.
Oh such a perfect day,
You just keep me hanging on,
You just keep me hanging on.

Just a perfect day,
Problems all left alone,
Weekenders on our own.
It's such fun.
Just a perfect day,
You made me forget myself.
I thought I was someone else,
Someone good.

Oh it's such a perfect day,
I'm glad I spent it with you.
Oh such a perfect day,
You just keep me hanging on,
You just keep me hanging on.

You're going to reap just what you sow,
You're going to reap just what you sow,
You're going to reap just what you sow,
You're going to reap just what you sow...
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olfatto

"Poiché gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all'orrore, davanti alla bellezza, e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi al profumo. Poiché il profumo era fratello del respiro. Con esso penetrava negli uomini, a esso non potevano resistere, se volevano vivere. E il profumo scendeva in loro, direttamente al cuore, e là distingueva categoricamente la simpatia dal disprezzo, il disgusto dal piacere, l'amore dell'odio. Colui che dominava gli odori, dominava i cuori degli uomini."


Patrick Süskind: Il profumo
Longanesi Editore, Milano -1999
traduzione dal tedesco di Giovanna Agabio
pagg. 160-161

catalogazione: G P2

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venerdì 23 maggio 2008

altro che velluto!

"Una delle prime esibizioni dei Velvet Underground sotto l'egida di Andy Warhol fu un'incursione al banchetto annuale della New York Society for Clinical Psychiatry, trasformato in un 'caotico evento psico-mediale', nel quale sperimentare con ironia nuove forme di comunicazione, dissonanti dalle comuni strategie: «C'erano circa trecento psichiatri con le loro consorti ed accompagnatrici a tutti era stato detto che avrebbero assistito a delle proiezioni dopo cena. Non appena fu servito il piatto principale, ci fu come un'esplosione: i Velvet avevano iniziato a suonare tra i lamenti di Nico. Gerard ed Edie irruppero sul palco e cominciarono a ballare; le porte si spalancarono, Jonas Mekas e Barbara Rubin, con la loro equipe munita di telecamere e di luci accecanti, si scatenarono per la sala precipitandosi sugli psichiatri con domande del tipo: "Come sta la sua vagina? Il suo pene è abbastanza grosso? Gliela lecca? Perché è imbarazzato? Lei è uno psichiatra, non dovrebbe essere imbarazzato" [...]"

Aldo Caggiano: Lou Reed poeta americano
Liguori Editore, Napoli - 1999
pag. 37

catalogazione: una delle librerie in soggiorno-reparto di bip
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due cuori e una capanna

"Fabre aveva la netta sensazione di ospitare, dentro il proprio corpo, due cuori paralleli e dissonanti. Quello più a sinistra batteva metodico, sonoro, mentre l'altro, rifluito e in parte disperso nel circuito del sangue, produceva colpi secchi, afoni, che si moltiplicavano fino ad arrestarsi improvvisamente, lasciandolo stupito e confuso. Contro questo secondo cuore, selvatico, soffocante, Fabre tentatava di combattere."

Mario Fortunato: L'arte di perdere peso
Giulio Einaudi Editore, Torino - 1993

pag. 49


catalogazione: una delle librerie in soggiorno

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me lo rileggi, nonna?

"A un tratto però Coniglio Pasquale è costretto a rallentare: un semaforo ha l'occhio rosso acceso e non gli permette di passare. Coniglio Pasquale, che è molto rispettoso delle regole del traffico, si ferma e aspetta."


Stefano Bordiglioni e Lucia Salemi: Coniglio Pasquale e il semaforo scontroso
Emme edizioni, San Dorligo della Valle - 2004
pag. 8

catalogazione: dimenticato da Tommasino sul tavolino basso in ingresso

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giovedì 22 maggio 2008

ogni riferimento a persone e fatti è puramente casuale

"In Alla ricerca del tempo perduto, Proust è estremamente chiaro: «In questo romanzo … non c'è un solo avvenimento che non sia fittizio ... non c'è un solo personaggio 'a chiave'». Benché strettamente legato alla vita del suo autore, il romanzo di Proust si colloca, inequivocabilmente, sul versante opposto dell'autobiografia; in esso non vi è la minima traccia di intenzionalità autobiografica; Proust non l'ha scritto per parlare della sua vita, ma per illuminare i lettori sulla loro: «… ogni lettore, quando legge, è soltanto il lettore di se stesso. L'opera dello scrittore non è che una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di scorgere ciò che forse, senza il libro, non avrebbe visto in se stesso. Il riconoscersi del lettore in ciò che il libro dice è la prova della verità di questo...». Tali affermazioni non definiscono solo il senso del romanzo proustiano; definiscono il senso dell'arte del romanzo tout court."

Milan Kundera: Il sipario
Adelphi Edizioni, Milano - 2005

traduzione di Massimo Rizzante

pagg. 107-108


catalogazione: libreria dietro il computer

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mercoledì 21 maggio 2008

annunciazione

"Accade a quasi tutte le coppie che, per desiderio consapevole o per fortuito accadimento, un ovulo sia fecondato nel grembo femminile. Questo avvenimento fisiologico non viene di solito registrato dal pensiero. Qualche volta la donna avverte l'inserimento dello spermatozoo nel citoplasma dell'uovo. Ma, più spesso, non vi è alcuna consapevolezza dell'accaduto. Soltanto uno o due mesi dopo, il ritardo mestruale funzionerà da campanello d'allarme. Il sospetto di essere incinta suscita reazioni diverse a seconda che la gestazione sia attesa o meno. In ogni caso le emozioni, dapprima contraddittorie e fluttuanti, si condensano poi nell'esperienza straordinariamente intensa dell'analisi di gravidanza. Attraverso gli esiti di un processo chimico, il progetto di figlio si annuncia per la prima volta al di fuori del corpo materno, nella forma di un geroglifico che magicamente risponde alla domanda di uno sguardo indovino.

Negli ultimi anni il test di gestazione è divenuto un procedimento privato, che ogni donna appronta nel segreto della propria stanza, affrontando da sola emozioni non sempre facili da padroneggiare. In quel frangente di intenso coinvolgimento di sé e della propria storia si decide lo statuto dell'embrione, il suo essere accolto o meno nel
«grembo psichico» della madre."

Silvia Vegetti Finzi: Il romanzo della famiglia
Arnoldo Mondadori Editore, Milano - 1994

pagg. 109-110


catalogazione: libreria dietro il computer

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martedì 20 maggio 2008

Rinconete e Cortadillo

"- Io - disse Rinconete - conosco un po' dei trucchi di Vilhàn: so come debbono alzarsi le carte, ho buona vista per distinguere i contrassegni, me la cavo bene nell'intrusione dell'una, delle quattro e delle otto carte, non la cedo a nessuno nel segnar le carte raspandole, intaccandole, lustrandole, me la vedo benone ad aggobarle per farle alzare dove mi fa comodo, e me la sentirei di far da terzo compare meglio di un 'tercio' di Napoli o a ficcar nel mazzo una carta sotto il naso del più esperto biscazziere meglio che dare in prestito due reali." (Miguel de Cervantes)

Anonimo, Mateo Alemán, Miguel de Cervantes, Francisco de Quevedo: Romanzi picareschi
Sansoni, Firenze - 1953
traduzione di Fernando Capecchi
pagg. 457-458

catalogazione: una delle librerie in soggiorno

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la terra dei cachi

"Elio e le storie Tese: ormai li diamo per scontati, ma non fossero comparsi loro nella cultura pop nazionale, sarebbe rimasto un gran vuoto, che nessun altro in giro avrebbe saputo colmare. Appurata quindi la fortuna che ci sia qualcuno che faccia le cose geniali, spiritose e irriverenti che fanno solo loro, ormai Elio e le storie tese sono un'istituzione patria. Gli manca solo di scrivere la popsong perfetta, seriamente, da musicisti sentimentali quali sono: e ce la possono fare."

Luca Sofri: Playlist
B U R, Milano - 2006
pag. 166

catalogazione: G P2

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lunedì 19 maggio 2008

ΝΟΜΟΣ ΒΑΣΙΛΕΥΣ

"C'è chi si meraviglia che gli Ateniesi diano, in tutti i campi, più spazio alla canaglia, ai poveri, alla gente del popolo, anziché alla gente perbene: ma è così che tutelano la democrazia..." Pseudo-Senofonte.

Massimo Cacciari, Luciano Canfora, Gianfranco Ravasi, Gustavo Zagrebelsky: La Legge Sovrana: νομος βασιλευς
BUR, Milano - 2006
pag. 122

catalogazione: studio Ugo, scaletta

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fitness & fun

"Per le necessità del fun l'intero globo può essere sottoposto a metamorfosi. La natura può essere utilizzata in forma anche violenta in nome del fitness e del fun: si può sciare a cinquemila metri di quota, frequentare villaggi turistici al bordo di paesi dominati da miserabili dittature, innalzare parchi tematici in cui lo spettacolo sia la merce, costruire immense isole artificiali in mezzo al mare per aumentare la superficie fabbricabile a disposizione. Nessuna remora frena gli investitori e le attese dei clienti: si può andare in vacanza in paesi dominati dalla violenza, dalla miseria o dal pericolo, o anche in aree sconvolte da catastrofi naturali."

Raffaele Simone: Il Mostro Mite
Garzanti Edizioni, Milano - 2008
pag. 108

catalogazione: C S4 P6
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commilitoni

"Più di recente, alla vigilia della campagna d'Africa contro Giuba, re di Mauritania e alleato di Pompeo, una moltitudine di veterani stanziati in Campania ha opposto un rifiuto all'ordine di trasferirsi in Sicilia, tenendosi pronta all'imbarco. Stanchi di guerra, minacciosi e tumultuanti, chiedevano il congedo ed il premio finale: si sono messi in marcia giungendo fino alle porte di Roma. Sono andato loro incontro, solo e senza armi. Mi hanno visto, si sono acquietati, ho concesso loro il congedo, rinviando il premio, ma con fermezza. E li ho chiamati non "commilitoni", ma "Quiriti". La loro ira si è acquietata, e di lì a poco si sono imbarcati per l'Africa, dove hanno vittoriosamente combattuto a Tapso. Il condottiero esperto e amato dai suoi soldati non sarà né troppo indulgente né ottusamente severo. Io lasciavo che i soldato gozzovigliassero in tempo di pace, ma pretendevo che in battaglia essi obbedissero rigorosamente agli ordini, pena il disonore e la morte."

Luca Canali: Ventitré colpi di pugnale
Edizioni Piemme, Casale Monferrato - 2008
pag. 77

catalogazione: C S4 P6

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Spic & Span

"The matron had given her leave to go out as soon as the women's tea was over, and Maria looked forward to her evening out. The kitchen was spick and span: the cook said you could see yourself in the big copper boilers. The fire was nice and bright and on one of the side-tables were four very big barmbracks. These barmbracks seemed uncut; but if you went closer you would see that they had been cut into long thick even slices and were ready to be handed round at tea. Maria had cut them herself."

James Joyce: Dubliners
Penguin Books, Londra - 1956

pag. 97


catalogazione: libreria di fianco al divano

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domenica 18 maggio 2008

quando licenziare un servo

"Zenjin'emon Yamamoto (il padre di Jōchō) quando uno dei suoi servi commetteva una grave mancanza, seguitava a tenerlo al suo servizio per il resto dell'anno, come se nulla fosse successo, e poi con calma lo licenziava poco prima del nuovo capodanno."

Yukio Mishima: La via del samurai
Bompiani, Milano - 2000

traduzione di Pier Francesco Paolini
pag. 162


catalogazione: una delle librerie in soggiorno


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he gets you on his wavelength


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futuro senza passato?

"E che progetti hai per il futuro?". Mi ha colto un po' alla sprovvista e ho detto che non ci avevo ancora pensato bene. Allora si è mosso anche l'altro vecchio e senza alzarsi dalla sedia si è chinato avanti. Il pipistrello si è di nuovo levato e questa volta, invece che sul braccio, mi si è posato sul ginocchio. "Prima di tutto" ha detto "devi dimenticare gli orrori." Ancora più stupito ho chiesto:"Perché?". "Per poter vivere," mi ha risposto e il signor Fleischmann ha annuito e ha aggiunto: "Vivere liberamente", e l'altro a sua volta ha annuito e ha aggiunto: "Con un simile peso non si può cominciare una vita nuova", e in questo aveva ragione, dovevo ammetterlo. Solo che io non capivo come potessero pretendere una cosa impossibile, ho fatto notare che l'accaduto era accaduto e che non potevano dare ordini alla mia memoria. Una vita nuova -ho obiettato- potevo incominciarla solo se fossi rinato, oppure se una qualche disgrazia, una malattia o qualcosa del genere si fosse impadronita della mia coscienza, e speravo proprio che loro non mi augurassero questo."

Imre Kertész: Essere senza destino
Feltrinelli Editore, Milano - 2002
traduzione dal tedesco di Barbara Griffini
pag. 214

catalogazione: G P3

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strip-tease

"Eppure il racconto più classico (un romanzo di Zola, di Balzac, di Dickens, di Tolstoj) porta in sé una specie di tmesi indebolita: non leggiamo tutto con la stessa intensità di lettura; si stabilisce un ritmo, disinvolto, poco rispettoso verso l'integrità del testo; l'avidità stessa della conoscenza c'induce a sorvolare o scavalcare certi passaggi (presentiti «noiosi») per ritrovare al più presto i luoghi scottanti dell'aneddoto (che sono sempre le sue articolazioni: quando fa avanzare lo svelamento dell'enigma o del destino): saltiamo impunemente (non ci vede nessuno) le descrizioni, le spiegazioni, le considerazioni, le conversazioni; diventiamo simili ad uno spettatore di cabaret che salga sulla scena e acceleri lo strip-tease della ballerina togliendole destramente gli indumenti, ma nell'ordine, cioè: rispettando da un lato e precipitando dall'altro gli episodi del rito (come un sacerdote che divori la sua messa)."

Roland Barthes: Il piacere del testo
Giulio Einaudi Editore, Torino - 1975

traduzione di Lidia Lonzi
pagg. 10-11


catalogazione: libreria alla sinistra del computer

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virilità

"Fuori dell'omosessualità, esiste, nelle persone che più ne sono aliene, un certo ideale convenzionale di virilità che l'omosessuale, se non è un uomo superiore, si trova a sua disposizione, sia pure perché egli lo snaturi. Questo ideale -proprio di certi militari, di certi diplomatici- è singolarmente esasperante. Nella sua forma più bassa, è semplicemente la rudezza dell'uomo dal cuor d'oro che vuol dissimulare la propria commozione, e che, quando si congeda da un amico che resterà forse ucciso, ha, in fondo, un desiderio di piangere che nessuno sospetta, perché egli lo dissimula sotto una collera crescente, che finisce con esplosioni del tipo di questa: "Su, per tutti i fulmini, razza d'idiota, abbracciami, dunque, e piglia questa borsa che m'intriga, imbecille!"


Marcel Proust: Alla ricerca del tempo perduto
vol. VII -Il tempo ritrovato
Einaudi Editore, Torino - 1978
traduzione di Giorgio Caproni
pag. 62

catalogazione: S S6 P6

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sabato 17 maggio 2008

nella biblioteca di Monaldo

"Oggi un'educazione classica come quella di Leopardi è impensabile, e soprattutto la biblioteca del conte Monaldo è esplosa. I vecchi titoli sono stati decimati ma i nuovi sono moltiplicati proliferando in tutte le letterature e le culture moderne. Non resta che inventarci ognuno una biblioteca ideale dei nostri classici; e direi che essa dovrebbe comprendere per metà libri che abbiamo letto e che hanno contato per noi, e per metà libri che ci proponiamo di leggere e presupponiamo possano contare. Lasciando una sezione di posti vuoti per le sorprese, le scoperte occasionali.
M'accorgo che Leopardi è il solo nome della letteratura italiana che ho citato. Effetto dell'esplosione della biblioteca. Ora dovrei riscrivere tutto l'articolo facendo risultar ben chiaro che i classici servono a capire chi siamo e dove siamo arrivati e perciò gli italiani sono indispensabili proprio per confrontarli agli stranieri e gli stranieri sono indispensabili proprio per confrontarli agli italiani.
Poi dovrei riscriverlo ancora una volta perché non si creda che i classici vanno letti perché "servono" a qualcosa. La sola ragione che si può addurre è che leggere i classici è meglio che non leggere i classici.
E se qualcuno obietta che non val la pena di far tanta fatica, citerò Cioran (non un classico, almeno per ora, ma un pensatore contemporaneo che solo ora si comincia a tradurre in Italia): 'Mentre veniva preparata la cicuta, Socrate stava imparando un'aria sul flauto.
«A cosa ti servirà?»" gli fu chiesto. «A sapere quest'aria prima di morire.»" (1981)

Italo Calvino: Perché leggere i classici
Arnoldo Mondadori Editore, Milano - 1991
pag. 19



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percentuale σ

"Come tutte le creature umane, anche gli stupidi influiscono sulle altre persone con intensità molto varia. Alcuni stupidi causano normalmente solo perdite limitate, mentre altri riescono a causare danni spaventosi non solo ad uno o due individui, ma ad intere comunità o società. Il potenziale di una persona stupida di creare danni dipende da due fattori principali.
Innanzitutto esso dipende dal fattore genetico. Alcuni individui ereditano notevoli dosi del gene della stupidità e grazie a tale eredità appartengono, sin dalla nascita, all'élite del loro gruppo.
Il secondo fattore che determina il potenziale di una persona stupida deriva dalla posizione di potere e di autorità che occupa nella società.
Tra burocrati, generali, politici e capi di stato, si ritrova l'aurea percentuale σ di individui fondamentalmente stupidi la cui capacità di danneggiare il prossimo fu (o è) pericolosamente accresciuta dalla posizione di potere che occuparono (o occupano). Al proposito anche i prelati non vanno trascurati."


Carlo M. Cipolla: Allegro, ma non troppo
Il Mulino, Bologna - 1988
pag. 65

catalogazione: G P1

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venerdì 16 maggio 2008

Rutebeuf il ribaldo

"Ma al di sopra di Huon, e di tutti questi che abbiamo finora ricordato, sta il maggiore dei narratori comici del XIII secolo: Rutebeuf, misero giullare parigino, che dell'arte sua vive penosamente alla giornata: ma ha una personalità di forte rilievo.
Un naufrago, un fallito: disgraziato nel fisico, infelice nella vita domestica specialmente dopo il secondo matrimonio.
'Dio m'ha fatto compagno a Giobbe -dice il poeta- tutto quanto avevo m'ha tolto: anche la vista dell'occhio destro, con cui meglio vedevo: e ora, per me, a mezzogiorno è notte fonda'. La moglie vecchia e ossuta gli rende dura la vita; e pur vecchia, gli partorisce un figliolo, ch'egli deve dare a balia, mettendo in pegno i suoi mobili. E il suo cavallo si rompe una gamba; e l'oste non pagato lo minaccia; e i suoi amici gli voltano il dorso. Abbandonato da tutti, squallido e miserabile, delle sue miserie egli ride; e dietro il riso sta l'amaro singhiozzo. Un "ribaldo" è Rutebeuf, se vogliamo usare la terminologia del suo tempo; che s'ingaglioffa all'osteria a trincare e a giocare a dadi. Ma, anche un'anima generosa e ardente: che s'infiamma per una causa giusta e santa e combatte fieramente contro i mali del secolo."


Antonio Viscardi: Storia delle letterature d'oc e d'oil
Nuova Accademia Editrice, Milano - 1962
pagg. 333-334

catalogazione: S S5 P3

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accettare l'assurdo

"Un altro motivo per cui potreste pensare di non seguire quello che racconterò è che mentre io descriverò come funziona la Natura, voi non capirete perché la Natura funzioni così. Ma questo non lo capisce nessuno, e quindi io non ve lo so spiegare.
C'è infine un'altra possibilità: che alcune delle cose che vi dirò vi sembrino incredibili, inaccettabili, impossibili da mandar giù. In questi casi è come se calasse un sipario: uno smette di ascoltare. Io descriverò il comportamento della Natura, ma se a voi questo comportamento non piace, il vostro processo di comprensione ne risulterà intralciato. I fisici hanno imparato a convivere con questo problema: hanno cioè capito che il punto essenziale non è se una teoria piaccia o non piaccia, ma se fornisca previsioni in accordo con gli esperimenti. La ricchezza filosofica, la facilità, la ragionevolezza di una teoria sono tutte cose che non interessano. Dal punto di vista del buon senso l'elettrodinamica quantistica descrive una natura assurda. Tuttavia è in perfetto accordo con i dati sperimentali. Mi auguro quindi che riuscirete ad accettare la Natura per quello che è: assurda."

Richard P. Feynman: QED: la strana teoria della luce e della materia
Adelphi Edizioni, Milano - 2003
traduzione dall'inglese di Francesco Nicodemi
pag. 25

catalogazione: scrittoio di ugo

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su libiamo...

"Lei certamente non conosce quella strana sensazione di stare appollaiati sulla sedia di un bar e di sentire la coscienza che si confonde lentamente. Si sta lì seduti in assoluto silenzio, con lo sguardo fisso, e tuttavia si è pieni di una vita avventurosa. Questo vibrante silenzio dell'ubriaco si può paragonare soltanto alla sicurezza contenuta di un funambolo che oscilla in alto, tra due torri, nell'immensità. Se si vedesse quest'uomo soltanto fino ai piedi, si penserebbe che è un uomo prudentissimo, che cammina proprio con lentezza e prudenza. E in realtà, quello che cammina lassù è un uomo assolutamente imprudente.
Il segreto dell'ubriachezza felice è una sobria intemperanza.
Prenda questo paradosso come vuole. Si inghiotte il vino, lo si fa passare attraverso lo schizzinoso varco del palato e in un primo momento tutto scorre in un fondo silenzioso, un bacino che deve riempirsi -e all'improvviso qualcosa incomincia a salire come un barometro. In modo invisibile e assolutamente incontrollabile si forma quasi una specie di condotto comunicante tra lo spirito e il corpo, quanto più i piani di questi due condotti si avvicinano l'uno all'altro, tanto più aumentano felicità e benessere. Corpo e spirito vengono portati l'uno verso l'altro nella bilancia idrostatica -è un gioco costante- come il funambolismo..."


Heinrich Böll: Il legato
Einaudi Editore, Torino - 1983
traduzione dal tedesco di Silvia Bortoli
pag. 40

catalogazione: S S6 P7

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giovedì 15 maggio 2008

Ban-ban Ji (Cold Chicken with Sesame and Spice Sauce)

"This is a good warm-weather dish. It can be served either as an appetizer or as a regular course. A major advantage is that everything is simple and can be done ahead of time. Since the chicken is to be cut into shreds after boiling, you can economize and buy a whole small chicken or even chicken legs instead of the more expensive chicken breast.
1 whole chicken breast
SEASONINGS (per lb. of meat)
2-3 Tbsps. finely chopped fresh ginger
2-3 Tsps. finely chopped garlic
4-6 Tbsps. sesame paste
4-6 Tbsps. red oil
2 tsps. Chinese red vinegar or white vinegar
2-3 Tbsps. soy sauce
1-2 Tbsps. sugar
1/2 tsp. ground Szechwan pepper
2-3 Tbsps. sesame oil
to prepare and cook:
1. Clean the chicken and place it in enough boiling water to cover in a wok or pot. Boil until tender. It will take from 10-30 minutes depending on whether you are using breasts, legs, or a whole small chicken. Remove and drain. When cool, bone the chicken and cut its meat into shreds, about 3/4-inch thick, 1/4-inch wide (or smaller) and about 1-inch long. Arrange on a serving plate (on a bed of some decorative, leafy-type vegetable if you are feeling aesthetic).
2. While the chicken is boiling, chop the ginger and garlic finely. Mix the SEASONINGS in a small bowl.
3. Just before the dish is to be served, pour the SEASONINGS over the chicken shreds. Serve at room temperature."

Robert A. Delfs: The Good Food of Szechwan
Kodansha Amer Inc., New York - 1974
pag. 46

catalogazione: una delle librerie di Susan

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Laurie Anderson: From the air



io, semplicemente, adoro questa donna!

Good evening. This is your Captain.
We are about to attempt a crash landing.
Please extinguish all cigarettes.
Place your tray tables in their
upright, locked position.
Your Captain says: Put your head on your knees.
Your Captain says: Put your head on your hands.
Captain says: Put your hands on your head.
Put your hands on your hips. Heh heh.
This is your Captain-and we are going down.
We are all going down, together.
And I said: Uh oh. This is gonna be some day.
Standby. This is the time.
And this is the record of the time.
This is the time. And this is the record of the time.

Uh-this is your Captain again.
You know, I've got a funny feeling I've seen this all before.
Why? Cause I'm a caveman.
Why? Cause I've got eyes in the back of my head.
Why? It's the heat. Standby.
This is the time. And this is the record of the time.
This is the time. And this is the record of the time.

Put your hands over your eyes. Jump out of the plane.
There is no pilot. You are not alone. Standby.
This is the time. And this is the record of the time.
This is the time. And this is the record of the time.

(occhei, non lo faccio più)
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abbasso le formalità!

"È una relazione strana quella tra una cliente e la sua massaggiatrice. Io non ero una cliente fissa e non parlavo la loro lingua, quindi non potevamo scambiarci le nostre ricette di baklava o segreti di bellezza. Gli occhi grandi e infossati della donna mi ricordavano le olive verdi. Le smagliature del suo ventre raccontavano la storia di una famiglia numerosa. Continuò a strofinarmi tutto il corpo. Mi prese la mano destra, e perché tenessi il braccio allungato il più possibile, me lo sistemò proprio sul suo seno sinistro, senza formalizzarsi, come se stesse passandomi un asciugamano. E se per sbaglio le avessi schiacciato il seno? Che imbarazzo.

Poi si spostò verso il
kurna e riempì di nuovo il suo secchiello, tornando per insaponarmi con ampi, lunghi massaggi, questa volta usando la manopola. Il fatto che mi strofinasse e massaggiasse sotto le ascelle, dietro le orecchie, tra i seni, e in posti in cui ti laveresti solo quando sai che nessuno ti può vedere, aveva smesso di sembrarmi strano."

Alexia Brue: Cattedrali del corpo
Feltrinelli Editore, Milano - 2004
traduzione dall'inglese di Paola Maraone
pag. 46

catalogazione: libreria di fianco al computer

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sotto i colpi della lama

"Nel marzo del 1965 morì mia nonna. Una volta, all'epoca della mia prima comunione, l'avevo trovata in cucina che tutt'assorta tritava prezzemolo su un tagliere usando con grande perizia un coltello. Le chiesi: "Giura che quando muori, se veramente esiste l'aldilà, me lo vieni a dire". Lei, che mi aveva insegnato le preghiere da piccolo e si era sempre mostrata preoccupata per la nostra fede di bambini, smise quell'operazione di cucina e mi sorprese dicendo in dialetto:"Lo so già, non esiste. Diventerò come questo prezzemolo". Guardai il prezzemolo, poi tornai a insistere e lei divertita giurò. Passarono gli anni. Prima le si paralizzò il lato sinistro del corpo, poi arrivò il colpo definitivo nel corso di un pomeriggio freddo, all'improvviso. Levai verso quella morte tutti gli scudi che, nel tempo, avevo preparato. Lasciai che mi ferisse solo il sangue che le colò dal naso e la gelidità della fronte -un oggetto-, quando gliela baciai secondo l'uso. Non tornò dall'oltretomba per comunicarmi alcunché. Ne dedussi che aveva visto giusto: prezzemolo tritato. Mi è rimasto il ribrezzo di quel vegetale che sanguinava linfa verdastra sotto i colpi veloci della lama."


Domenico Starnone: Via Gemito
Feltrinelli Editore, Milano - 2000
pagg. 368-369

catalogazione: G P2

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quintessenze

"La Carrozza del Ss. Sacramento" di Prosper Mérimée, lo realizzerà quindi Jean Renoir, che vorrà però, anche lui, Anna Magnani come protagonista. Ne risulterà un film molto elegante, sul teatro come finzione assoluta, e sulla vita come finzione relativa. Della scelta di Anna come protagonista, Renoir scrisse: "Mi ero fissato un compito molto preciso: fare un film con Anna Magnani. Volevo che questo film potesse valorizzarla senza per questo basarsi sugli elementi che, prima di questa collaborazione, avevano contribuito al suo successo. La Magnani è la quintessenza dell'Italia. Ella è anche una personificazione assoluta del teatro, quello vero, con gli scenari di cartapesta, le lampade fumanti, gli orpelli dagli ori scoloriti. Dovevo logicamente rifugiarmi nella commedia dell'arte e trascinare Anna con me in questa impresa."

Giancarlo Governi: Nannarella - il romanzo di Anna Magnani
Minimum fax, Roma - 2008
pag. 154

catalogazione: C S2 P11

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mercoledì 14 maggio 2008

avventurieri sedentari

"Hay hombres nacidos para el día, para las oficinas y los placeres veniales, y hombres qui aguardan la noche para empezar a vivir, como vampiros. Hombres que se amueblan la vida con el tamaño exacto del salón comedor y aventureros sedentarios e incurables que sólo saben vivir al aire libre de las calles."

Antonio Muñoz Molina: El Robinson urbano
Editorial Seix Barral, Barcellona - 1994

pag. 82

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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il trucco c'è...

"Al tempo dei Cesari il trucco si fece più complicato: ai belletti bianchi e al rossetto per le guance, si aggiunse del nero, per tingere o addirittura per simulare le ciglia e le sopracciglia, e del blu per disegnarsi una leggera rete di sottili vene. Lucilio in un epigramma scrive: "Voi avete comperato delle ciocche di capelli ben arricciati, del belletto, della pomata, della cera, dei denti...una maschera vi sarebbe costata meno". E Marziale, negli Epigrammi, rincalza, dicendo a Galla: "Si arricciano i tuoi capelli presso un parrucchiere della via Sburrana, che ogni mattina ti porta le tue ciglia. Ogni sera ti levi i tuoi denti come la tua veste. Le tue attrattive sono contenute in cento diversi vasetti, e il tuo viso non va a coricarsi con te."
"I due terzi di Messalina - scrive ancora l'implacabile satirico - si trova chiusa nei tuoi bussoletti. La sua tavola di toilette è composta da un centinaio di menzogne e quando essa vive a Roma, i suoi capelli diventano rossi in riva al Reno: un uomo non è in stato di dirle che l'ama perché quello che ama in lei non è lei, e quello che essa è non si può amare."


Rosita Levi Pisetzky: Il costume e la moda nella società italiana
Einaudi Editore, Torino - 1978
pag. 113

catalogazione: S S4 P7

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peccato originale

"La pipa si ammala? Molti appassionati sono propensi a crederlo. A parte piccoli disturbi individuabili e ben localizzati, la "malattia" di cui potrebbe soffrire una pipa è quella di fumare male. Le cause? Cattiva qualità del legno, rodaggio mal fatto, uso scorretto. Ma sono anche possibili altre eventualità: pipa buona che si mette improvvisamente a fumare male, pipa cattiva che diventa buona, di colpo, oppure dopo un periodo di abbandono; pipa di ottima qualità e trattata con tutti i riguardi che non diventa buona mai. Questo è un incurabile vizio congenito, un peccato originale che niente può lavare."

Giuseppe Bozzini: La mia pipa
Mursia Editore, Milano - 1992
pag. 90


catalogazione: libreria di fronte al divano

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martedì 13 maggio 2008

sì, sono qui, semplicemente

"Quanto alle formule di cortesia, si sappia intanto che, quando si arriva in un villaggio, c'è l'usanza di salutare le persone che si incontrano. La prima formula di saluto, praticamente diffusa un po' dappertutto, è di origine araba: «Salam aleykoum.» Gli interlocutori risponderanno: «M'aleykoum salam.» Dopodiché c'è tutto un rituale, una concatenazione di frasi che si possono pronunciare in francese. Il testo è press'a poco il seguente:

Straniero: «As-tu la paix?» (Hai tu la pace?)

Locale: «La paix seulement, grâce à Dieu» (La pace soltanto, grazie a Dio)

Straniero: «Comment vas-tu?» (Come stai?)
Locale: «Oui, je suis ici, seulement» (Sì, sono qui, semplicemente)
Straniero: «Comment vont les gens de ta maison?» (Come sta la gente di casa tua?)
Locale: «Ils sont tous là-bas» (Sono tutti là)

In genere, i saluti si esprimono attraverso tutta una gamma di domande e risposte riguardanti la salute di ciascuno dei vari membri della famiglia. Lo straniero può concludere dicendo: «Tu saluera de ma part ceux de la maison» (Saluterai da parte mia i tuoi di casa), e gli verrà risposto: «Ils le sauront» (Lo saranno = Sarà fatto). Solo dopo questo scambio di frasi si possono distribuire i «regali».


Victor Franco: Senegal
Edizioni Futuro, Verona - 1983

traduzione dal francese di Ilva Tron

pag. 95

catalogazione: libreria di fronte al divano

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ovunque e sempre

"È indispensabile che tutti gli esseri e tutti i popoli saggi della terra capiscano che pane e pomodoro è un paesaggio fondamentale dell'alimentazione umana. Piatto peccaminoso per eccellenza perché comprende e semplifica il peccato rendendolo accessibile a chiunque. Piatto peccaminoso in quanto può significare un'alternativa a tutto ciò che è trascendente, a tutto ciò che è pericolosamente trascendente, se diventa cultura della negazione. Non fate la guerra ma pane e pomodoro. Non votate per la destra ma mangiate pane e pomodoro. No alla NATO e sì al pane e pomodoro. Ovunque e sempre. Pane. Pomodoro. Olio. Sale. E, dopo l'amore, pane e pomodoro e un po' di salame.

Fette di pane casereccio, con mollica, del giorno prima. Pomodori tagliati a metà e sfregati sul pane dove lasciano i semi, l'acquetta e la polpa strappata alla pelle dalla ruvidità del pane. Sale ben distribuito: deve essere umido. Un filo d'olio. Prendere ogni fetta di pane con le dita dalla parte della crosta, stringerla e lasciarla poi andare in modo che l'olio si sparga liberamente."

Manuel Vazquez Montalban: Ricette immorali
Universale Feltrinelli, Milano - 1992
traduzione dallo spagnolo di Hado Lyria
pag. 40

catalogazione: scaffale anti-cucina

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lunedì 12 maggio 2008

la voce che ci manca

"Io penso che, prima, non si debba mai, in nessun caso, temere la strumentalizzazione da parte del potere e della sua cultura.
Bisogna comportarsi come se questa eventualità pericolosa non esistesse. Ciò che conta è anzitutto la sincerità e la necessità di ciò che si deve dire. Non bisogna tradirla in nessun modo, e tanto meno tacendo diplomaticamente, per partito preso.
Ma penso anche che, dopo, bisogna saper rendersi conto di quanto si è stati strumentalizzati, eventualmente, dal potere integrante.E allora se la propria sincerità o necessità sono state asservite e manipolate, io penso che si debba avere addirittura il coraggio di abiurarvi."


Pier Paolo Pasolini: Lettere luterane
Einaudi Editore, Torino - 1981
pag. 71


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reconfiguring the geometry of attention

"i.e. all this and more with the ontological thickness of a scratch and win sheet

look see the red blue yellow green space at the watering hole hear the animals slurp see the animals roll in the mud witness the archeological trace of some thing less visible than a zoological park the mother the father stiff in Sunday best the insistent curiosity of the child the timing the timing is all that is off

it is that that is the problem with the timing that it is always off while it can not be off at all"

Joan Retallack: Memnoir
The Post-Apollo Press, Sausalito (CA) - 2004
pag. 11

catalogazione: una delle librerie di Susan
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vana devozione

"L'incandescente mattina di febbraio in cui Beatriz Viterbo morì, dopo un'imperiosa agonia che non si abbassò un solo istante al sentimentalismo né al timore, notai che le armature di ferro di piazza della Costituzione avevano cambiato non so quale avviso di sigarette; il fatto mi dolse, perché compresi che l'incessante e vasto universo già si separava da lei e che quel mutamento era il primo d'una serie infinita. Cambierà l'universo ma non io, pensai con malinconica vanità; talora, lo so, la mia vana devozione l'aveva esasperata; morta, potevo consacrarmi alla sua memoria, senza speranza, ma anche senza umiliazione."

Jorge Luis Borges: L'aleph
Universale Feltrinelli, Milano - 1996
traduzione dallo spagnolo di Francesco Tentori Montalto
pag. 150

catalogazione: G P3

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scusi, questo capo è infustato?

"Un altro elemento per valutare un abito è il tessuto, unitamente a una serie di particolari quali la rifinitura delle asole, la fodera (meglio se di Bemberg), i bottoni, che sono più pregiati se d'osso.

Una giacca costruita con interni tradizionali è sicuramente di migliore qualità di una giacca infustata, vale a dire costruita con interni termoadesivi.


Come fare a capire se un capo è infustato? Può valere la pena di chiederlo al commesso: se è onesto vi dirà la verità."

Riccardo Villarosa & Giuliano Angeli: Homo elegans - Come costruire il guardaroba ideale
Idea Libri, Milano - 1990

pag. 92


catalogazione: libreria di fronte al divano

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