"C'era poi anche un elemento, il fosforo, che ardeva spontaneamente emettendo luce. Il fosforo esercitava su di me una strana, pericolosa attrazione, per via della sua luminosità - a volte scivolavo di notte nel mio laboratorio per farci degli esperimenti. Non appena mi installarono la cappa, misi un pezzo di fosforo bianco in acqua e lo feci bollire, abbassando le luci in modo da poter vedere il vapore uscire dal recipiente, con l'emissione di una delicata luce blu-verdastra. Un altro esperimento, piuttosto bello, consisteva nel far bollire il fosforo con potassa caustica in una storta - ero straordinariamente disinvolto nel far bollire queste sostanze tanto virulente - e questo produceva l'idrogeno fosforato (il vecchio nome) o fosfina. Non appena si liberavano, le bolle di fosfina prendevano fuoco spontaneamente, formando splendidi anelli di fumo bianco."
Oliver Sacks: Zio Tungsteno
Adelphi Edizioni, Milano - 2002
traduzione di Isabella Blum
pag. 249
catalogazione: libreria in ingresso