"Poco dopo la sua morte la testa di Kant venne rasata; e, sotto la direzione del professor Knorr, fu preso un calco di gesso, non una semplice maschera, ma un calco dell'intera testa, che era destinato ad arricchire la collezione craniologica del dottor Gall. Appena la salma fu composta e vestita, una immensa folla di persone di ogni rango, dal più alto al più basso, affluì per vederlo. Ognuno era ansioso di approfittare dell'ultima occasione che gli si presentava per poter dire:"Anche io ho visto Kant". Continuò così per molti giorni, durante i quali dalla mattina alla sera la casa era invasa dalla folla. Grande fu lo stupore della gente dinanzi alla magrezza di Kant; e tutti convennero sul fatto che mai si era vista una salma così consumata e scarnita. Il suo capo riposava sullo stesso cuscino sul quale i professori dell'università gli avevano presentato un'allocuzione; e pensai di farne l'uso più degno mettendolo nella bara, come guanciale ultimo di quella testa immortale."
Thomas de Quincey: Gli ultimi giorni di Immanuel Kant
Adelphi Edizioni, Milano - 1983
traduzione di Fleur Jaeggy
pagg. 77-78
catalogazione: G P1