"Venne verso di me e, come se ci conoscessimo da anni, mi disse:
- Un caffè alla cannella, ben caldo, e un biscotto di meliga, mamma Fadila, come sempre...
E via. Non ho avuto nemmeno il tempo di dirgli: «Non mi chiamo Fadila; detesto la cannella nel caffè e preferisco del pane d'orzo ai tuoi biscotti di meliga...»
Ho fatto colazione seduta vicino a un camionista della Chaouia che si è mangiato una testa d'agnello cotta al vapore, bevendo un'intera teiera di tè alla menta e alla chiba, poi ha ruttato parecchie volte ringraziando Iddio e Marrakech per avergli offerto un pasto mattutino così buono."
Tahar Ben Jelloun: Notte fatale
Giulio Einaudi Editore, Torino - 1988
traduzione di Egi Volterrani
pag. 7
catalogazione: una delle librerie in soggiorno