"In Alla ricerca del tempo perduto, Proust è estremamente chiaro: «In questo romanzo … non c'è un solo avvenimento che non sia fittizio ... non c'è un solo personaggio 'a chiave'». Benché strettamente legato alla vita del suo autore, il romanzo di Proust si colloca, inequivocabilmente, sul versante opposto dell'autobiografia; in esso non vi è la minima traccia di intenzionalità autobiografica; Proust non l'ha scritto per parlare della sua vita, ma per illuminare i lettori sulla loro: «… ogni lettore, quando legge, è soltanto il lettore di se stesso. L'opera dello scrittore non è che una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di scorgere ciò che forse, senza il libro, non avrebbe visto in se stesso. Il riconoscersi del lettore in ciò che il libro dice è la prova della verità di questo...». Tali affermazioni non definiscono solo il senso del romanzo proustiano; definiscono il senso dell'arte del romanzo tout court."
Milan Kundera: Il sipario
Adelphi Edizioni, Milano - 2005
traduzione di Massimo Rizzante
pagg. 107-108
catalogazione: libreria dietro il computer