"Tu sei stato sempre troppo modesto, Virgilio, e tuttavia non sei mai stato un uomo di falsa modestia; è chiaro che tu intendi calunniare i tuoi doni col proposito di sottrarceli, infine, a tradimento."
Ora era stato detto tutto, ahimé, ora era stato detto tutto -senza giri viziosi, con durezza, l'imperatore andava dritto allo scopo, e nulla lo avrebbe ostacolato nel suo disegno di prendere il manoscritto dell'Eneide: "Ottaviano, lasciami il poema!"
"Molto bene, Virgilio, proprio di questo intendo parlare... Lucio Vario e Plozio Tucca mi hanno riferito del tuo spaventoso progetto, ed anch'io, come loro, non volevo credervi... tu pensi effettivamente di distruggere le tue opere?"
Hermann Broch: La morte di Virgilio
Feltrinelli Editore, Milano - 1993
traduzione dal tedesco di Aurelio Ciacchi
pag. 358
catalogazione: G P5