venerdì 16 maggio 2008

su libiamo...

"Lei certamente non conosce quella strana sensazione di stare appollaiati sulla sedia di un bar e di sentire la coscienza che si confonde lentamente. Si sta lì seduti in assoluto silenzio, con lo sguardo fisso, e tuttavia si è pieni di una vita avventurosa. Questo vibrante silenzio dell'ubriaco si può paragonare soltanto alla sicurezza contenuta di un funambolo che oscilla in alto, tra due torri, nell'immensità. Se si vedesse quest'uomo soltanto fino ai piedi, si penserebbe che è un uomo prudentissimo, che cammina proprio con lentezza e prudenza. E in realtà, quello che cammina lassù è un uomo assolutamente imprudente.
Il segreto dell'ubriachezza felice è una sobria intemperanza.
Prenda questo paradosso come vuole. Si inghiotte il vino, lo si fa passare attraverso lo schizzinoso varco del palato e in un primo momento tutto scorre in un fondo silenzioso, un bacino che deve riempirsi -e all'improvviso qualcosa incomincia a salire come un barometro. In modo invisibile e assolutamente incontrollabile si forma quasi una specie di condotto comunicante tra lo spirito e il corpo, quanto più i piani di questi due condotti si avvicinano l'uno all'altro, tanto più aumentano felicità e benessere. Corpo e spirito vengono portati l'uno verso l'altro nella bilancia idrostatica -è un gioco costante- come il funambolismo..."


Heinrich Böll: Il legato
Einaudi Editore, Torino - 1983
traduzione dal tedesco di Silvia Bortoli
pag. 40

catalogazione: S S6 P7

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