giovedì 19 febbraio 2015

vade retro realtà





Molte cose che non esistono sono tra le più importanti della vita, non disprezzi nulla signor Silva, si aggrappi a una fantasia se è bella, che la realtà è fatta anche di questi momenti più furbi, nati dalla capacità di fuggire ogni tanto da essa.

Valter Hugo Mãe La macchina per fabbricare spagnoli
Neri Pozza editore-Vicenza 2013 pg. 199


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martedì 17 febbraio 2015

Perché lo hai fatto?







È generalmente difficile negare di aver commesso una data azione o che quest'azione sia stata commessa; è invece facilissimo alterare le motivazioni che ci hanno condotto a un'azione e le passioni che in noi hanno accompagnato l'azione stessa. Questa è materia molto fluida, soggetta a deformarsi sotto forze anche molto deboli; alle domande "perché lo hai fatto?" o "cosa pensavi facendolo?" non esistono risposte attendibili, perché gli stati d'animo sono labili per natura e ancora più labile è la loro memoria.

Primo Levi  I sommersi e i salvati
ed. Einaudi Tascabili pg. 16

Grazie a Farfalla leggera per il suo contributo


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sabato 6 ottobre 2012

avete libri in cucina?


"La tua casa, essendo il luogo in cui tu leggi, può dirci qual è il posto che i libri hanno nella tua vita, se sono una difesa che tu metti avanti per tener lontano il mondo di fuori, un sogno in cui sprofondi come in una droga, oppure se sono dei ponti che getti verso il fuori, verso il mondo che ti interessa tanto da volerne moltiplicare e dilatare le dimensioni attraverso i libri.  Per capire questo, il Lettore sa che la prima cosa da fare è visitare la cucina."

Italo Calvino: "Se una notte d'inverno un viaggiatore"
Edizioni Einaudi-Torino 1979
pag.143
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sinteticamente



"Solo i poeti sanno, solo i poeti sanno".

Janet Frame: Un angelo alla mia tavola
Edizioni Neri Pozza 


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sabato 10 luglio 2010

la censura è il modo con cui il potere produce il sapere!

"La dialettica della censura è complessa. Da una parte essa gioca sul margine di indeterminazione sempre connesso alle dottrine dei costumi, dall'altro ha bisogno di eleggere una verità canonica in nome della quale poter giustificare i suoi interventi. La verità della censura non è una verità qualunque, una delle innumeri piccole verità locali attraverso cui si producono i saperi e si costruisce la loro storia: la verità della censura è la verità del potere, la verità che il potere di volta in volta promuove ed elegge per fondare la propria legittimazione e giustificare i propri interventi. Il censore non può agire che in nome di una verità, di un sapere sovrano-disciplinare assunto come vero."

Enciclopedia Einaudi / Ateo-Ciclo
Giulio Einaudi editore, Torino - 1977
pag. 873

catalogazione: libreria bianca in soggiorno
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venerdì 9 luglio 2010

ho visto cose che neanche voi immortali...

"Attorno alla grotta cresceva una selva rigogliosa: c'erano l'ontano e il pioppo e il cipresso odoroso. Là avevano i loro nidi uccelli dalle lunghe ali, gufi e sparvieri e cornacchie marine loquaci, che amano vivere lungo le rive del mare. E qui si stendeva vigorosa con i suoi tralci intorno alla grotta profonda la vite domestica: era tutta carica di grappoli. Quattro fontane scorrevano con acqua chiara in fila, vicine l'una all'altra, e andavano in direzioni diverse. E all'ingiro fiorivano morbidi prati di viole e di prezzemolo.

Era uno spettacolo che anche un immortale, a giungere qui, avrebbe guardato con meraviglia e con viva gioia."

Omero: Odissea
Garzanti editore, Milano - 1981
traduzione di Giuseppe Tonna
introduzione di Fausto Codino
pagg. 63-64

catalogazione: stamattina sono state le gatte a scegliere per me: hanno fatto cadere questo volume da chissà quale alto ripiano...
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mercoledì 7 luglio 2010

the only valuable strength!

"In functional training, strength is developed with the intent of improving sport skills, not for the sake of more strength. Size is developed in areas that will benefit from greater size, not for aesthetics. Although many coaches glorify strength and flaunt the one-rep max of their athletes, strength should be judged with the knowledge that the only valuable strength is functional strength. Although many people train for appearance, functional training views improved appearance as a by-product of performance enhancement training."

Michael Boyle: Functional Training for Sports
Human Kinetics, Champaign (IL) - 2004
pag. vii

catalogazione: il comodino del Bip
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martedì 6 luglio 2010

gli effetti della mescalina

"Rose:
I fiori sono facili da dipingere,
difficili le foglie.


L'haiku di Shiki esprime, indirettamente, proprio ciò che sentii allora, l'eccessiva, fin troppo evidente gloria dei fiori, in contrasto al sottile miracolo del loro fogliame.

Uscimmo in strada dove era parcheggiata una grande automobile di un azzurro pallido. Nel vederla, fui improvvisamente assalito da una grande allegria. Quanto compiacimento, quale assurda baldanza sprizzava da quelle superfici protuberanti del più lucido smalto! L'uomo aveva creato l'oggetto a propria somiglianza, o piuttosto a somiglianza del suo preferito personaggio da romanzo. Risi finché le lacrime mi colarono sulle guance.

Rientrammo in casa dove era stato preparato da mangiare. Qualcuno che ancora non si identificava con me stesso si gettò sul cibo con ingordo appetito. Da una notevole distanza e senza molto interesse, io guardai.

Dopo aver mangiato, montammo sulla macchina e ci avviammo per una passeggiata. Gli effetti della mescalina erano già in declino, ma i fiori nel giardino ancora tremavano sull'orlo del soprannaturale, l'albero del pepe e i carrubi lungo il ciglio della strada appartenevano ancora chiaramente a qualche sacra selva."

Aldous Huxley: Letteratura e scienza
casa editrice Il Saggiatore, Milano - 1965
traduzione di Corrado Pavolini
pagg. 324-325

catalogazione: libreria di fronte al divano
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siete avvisati

"Non cercate
di prendere i poeti
perché vi scapperanno
tra le dita."

Alda Merini: Aforismi e magie
Rizzoli editore, Milano - 2009
pag. 49
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lunedì 5 luglio 2010

l'intruso

"Le tre sorelle dalla tela rozza
levano gli occhi sbigottite, poi
che una voce pervade i corridoi
come d'uno che irride o che singhiozza.

'Il vento in casa!' Il vento cresce, cozza,
sibila, mugge come cento buoi.
Ogni sorella pensa ai casi suoi,
l'altra chiamando con la voce mozza.

In breve dai soppalchi al limitare
discacciano il nemico, nell'assedio
invocando a gran voce tutti i Santi.

Ognuna torna poi ad agucchiare,
ed accompagna il ritmo del suo tedio
all'orchestra dei tremoli svettanti."

Guido Gozzano: Le poesie
Aldo Garzanti editore, Milano - 1971
saggio introduttivo di Eugenio Montale
pag. 51

catalogazione: libreria di fianco al divano
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domenica 4 luglio 2010

l'entroterra della Gallura

"Distante dalle spiagge della costa a uso e consumo di milionari azzimati, l'entroterra della Gallura è isolato e decisamente rurale. Furono proprio le terre fertili dell'interno ad attirare le ondate di immigrati corsi che si insediarono qui per coltivare le querce da sughero e i vasti vigneti di Vermentino. Il sughero è da sempre uno dei prodotti principali dell'economia locale e ancora oggi si raccoglie una volta all'anno."

Duncan Garwood: Sardegna
EDT S.r.l., Torino - 2009
pag. 201

catalogazione: libro pronto per partire con noi
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sabato 3 luglio 2010

il contrario del maschio da spiaggia

"Zio era in piena quarantina, piaceva alle donne e sapeva dimostrare che loro piacevano a lui. Zio era il contrario del maschio da spiaggia. Era sobrio, gesti misurati, esatti, un po' più corti, più rappresi di quelli di uno del sud. Sua mamma americana aveva messo un'aria di ovest, di praterie negli occhi chiari, nella fronte schietta e uno scintillio di speroni nel sorriso. Quando rideva si sentiva un galoppo nella gola aperta."

Erri De Luca: Tu, mio
Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano - 2003
pag. 29
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venerdì 2 luglio 2010

«Chiunque non legga Cortázar è condannato». Pablo Neruda

"Yo no sé, mira, es terrible cómo llueve. Llueve todo el tiempo, afuera tupido y gris, aquí contra el balcón con goterones cuajados y duros, que hacen plaf y se aplastan como bofetadas uno detrás de otro, qué hastío. Ahora aparece una gotita en lo alto del marco de la ventana; se queda temblequeando contra el cielo que la triza en mil brillos apagados, va creciendo y se tambalea, ya va a caer y no se cae, todavía no se cae. Está prendida con todas las uñas, no quiere caerse y se la ve que se agarra con los dientes, mientras le crece la barriga; ya es una gotaza que cuelga majestuosa, y de pronto zup, ahí va, plaf, deshecha, nada, una viscosidad en el mármol.

Pero las hay que se suicidan y se entregan enseguida, brotan en el marco y ahí mismo se tiran; me parece ver la vibración del salto, sus piernitas desprendiéndose y el grito que las emborracha en esa nada del caer y aniquilarse. Tristes gotas, redondas inocentes gotas. Adiós gotas. Adiós."



"Non so come dire, guarda, è terribile questa pioggia. Piove continuamente, fuori fitto e grigio, qui contro i vetri del balcone a goccioloni grevi e duri, che fanno plaf e si spiaccicano come schiaffi uno dopo l’altro, che noia. Ecco una gocciolina alta sul riquadro della finestra, vibra un attimo contro il cielo che la scheggia in mille luccichii spenti, cresce si ingrossa barcolla, cadrà non cadrà, non è ancora caduta. Si afferra con tutte le unghie, non vuole cadere e si vede che si aggrappa con i denti mentre le si gonfia la pancia, è ormai una gocciolona che pende maestosa e, di colpo, zup giù, plaf, disfatta, niente, una viscosità sul marmo.
Ma ci sono quelle che si suicidano e si abbandonano subito, spuntano sul riquadro e di lì si gettano giù; mi pare di vedere la vibrazione del salto, le loro gambette che si staccano e il grido che le ubriaca nel nulla della caduta e dell’anichilimento. Tristi gocce, rotonde innocenti gocce. Addio gocce. Addio."

Julio
Cortázar: Storie di cronopios e di famas
Giulio Einaudi editore, Torino - 2005
traduzione di Flaviarosa Nicoletti Rossini
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giovedì 1 luglio 2010

il rischio sistemico

"Esistono due caratteristiche peculiari che fanno delle banche degli operatori molto speciali. In primo luogo, esse prendono a prestito a breve e prestano a lungo termine. In questo modo, si dà vita a un particolare tipo di rischio, cioè quello di liquidità. Esso è un cosiddetto tail risk, cioè un rischio molto grave che si verifica raramente ma che, quando lo fa, è in grado di provocare effetti devastanti. È molto difficile, se non impossibile, quantificare tali effetti poiché essi non sono che il risultato di moti collettivi di sfiducia e di panico.

In secondo luogo, le banche sono al centro del sistema dei pagamenti. Questo crea una rete che connette le une alle altre le banche che prestano e che prendono a prestito. Il mercato interbancario crea l’interconnessione del rischio: se una banca fallisce, il resto delle banche ne risentiranno. Se si verifica un problema in una banca, esso si diffonderà facilmente nell’intero sistema interbancario come fosse una malattia infettiva. Dunque, è verosimile che nel sistema bancario i rischi siano altamente correlati. Il che contrasta con quanto si verifica nel settore non bancario. Ad esempio, il fallimento di un’azienda automobilistica non potrà che essere una buona notizia per il resto delle aziende del settore, le quali espanderanno la loro produzione e i loro profitti.

Si pensava che l’attività di cartolarizzazione, diventata popolare dagli anni ottanta in poi, avrebbe potuto ridurre il rischio sistemico diffondendo il rischio, altrimenti concentrato in un’unica banca, tra un numero maggiore di istituzioni. Nei fatti, è successo esattamente l’opposto: la cartolarizzazione ha aumentato il rischio sistemico. Ogni volta che una banca del Midwest trasformava i propri mutui immobiliari in asset backed security (titoli con garanzia collaterale) e li trasferiva presso un’altra istituzione bancaria, diciamo ad esempio, tedesca, il grado di interconnessione e di correlazione del rischio sistemico aumentava.
Il fenomeno della cartolarizzazione ha essenzialmente amplificato la criticità connaturata al sistema bancario: quella per cui uno shock che accade in un determinato luogo si trasmette rapidamente al resto del sistema. Di conseguenza, è aumentata la fragilità insita nel sistema bancario."

AAVV: Dopo la crisi: Proposte per un’economia sostenibile
a cura di Andrew Watt, Andreas Botsch e Roberta Carlini
edizioni dell'Asino, Roma - 2010
pagg. 31-32


catalogazione: nessuna, e-book scaricabile qui: http://www.sbilanciamoci.info/Dopo-la-crisi/Scarica-il-libro-4793
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mercoledì 30 giugno 2010

fare quello che non si può fare a meno di fare...

"-Angela, mia cara e dolce Angela, ormai non è possibile altrimenti, devo fare quello che non posso fare a meno di fare. Ma domani, domani le tue preoccupazioni saranno finite. Per l'eterna potenza che ci governa, ti giuro che oggi gioco per l'ultima volta! Sta' tranquilla, bambina mia, dormi, sogna giorni felici, sogna una vita migliore che ti attende, e sarà questo il modo di portarmi fortuna.-
E il cavaliere baciò sua moglie scappando via a precipizio.
Due giri di carte e il cavaliere aveva perduto tutto, tutto!"

E.T.A. Hoffmann: Il giocatore fortunato
Passigli editori, Firenze - 1985
traduzione di Rosina Spaini
pag. 38

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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giovedì 24 giugno 2010

un'acqua tonica dietetica invece di una Sacher?!?

"D.: Ho nel sangue la passione dei dolci e non posso rinunciarvi; che cosa mi suggerisce?

R.: Ecco un altro mito popolare. Un odontoiatra mio amico lo chiama il 'mito della madre'. Beva un'acqua tonica dietetica quando ha voglia di un dolce. Invece di spuntini dolci tenga carote e sedano a portata di mano."

Herman Tarnower e Samm Sinclair Baker: La dieta Scarsdale e il metodo Tarnower per mantenere il pesoforma per tutta la vita
Sperling & Kupfer editori, Milano - 2002
traduzione di Rosanna Pelà
pag. 188

catalogazione: libreria dietro al computer
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mercoledì 23 giugno 2010

the porous world

"One can choose to live in a place as a sort of visitor, or try to become an inhabitant. My family and I decided from early on to try to be here, in the midelevation forests of the Sierra Nevada, as fully as we could. This brave attempt was backed by lack of resources and a lot of dumb bravado. We figured that simplicity would of itself be beautiful, and we had our own extravagant notion of ecological morality. But necessity was the teacher that finally showed us how to live as part of the natural community.

It comes down to how one thinks abouts screens, fences, or dogs. These are often used for keeping the wild at bay. ('Keeping the wild at bay' sounds like fending off hawks and bears, but it is more often a matter of holding back carpenter ants and deer mice.) We came to live a permeable, porous life in our house set among the stands of oak and pine."

Gary Snyder: A Place in Space
Counterpoint Press, Berkley (CA) - 2008
pag. 195

catalogazione: nessuna, libro appena acquistato
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martedì 22 giugno 2010

la metà migliore del mio cuore è in pericolo!

"Il bastone si trasformò immediatamente in un puledro rosso di San Thégonec, strigliato, sellato, imbrigliato con un nastro per orecchio e un pennacchio azzurro sulla fronte.
Bellah balzò in sella senza esitare. Il puledro partì dapprima al passo, poi al trotto, poi al galoppo; e correva così veloce che i fossati, gli alberi, le case, i campanili passavano davanti agli occhi della fanciulla come i bracci di un arcolaio. Ma lei non si lagnava, ben sapendo che ogni passo la portava più vicino al suo caro Houarn: al contrario spronava il cavallo ripetendo:
'Il cavallo va meno veloce della rondine, la rondine meno veloce del vento, il vento meno veloce del lampo; ma tu, mio bel puledrino, se mi vuoi bene, bisogna che corra più veloce di tutti; perché io ho una parte del mio cuore che soffre, la metà migliore del mio cuore che è in pericolo.'"

AA.VV.: Leggende della Bretagna misteriosa
Arcana editrice, Milano - 1986
prefazione di Gwenc'hlan Le Scouëzec
pag. 145

catalogazione: libreria bianca in soggiorno


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lunedì 21 giugno 2010

il giorno di papà

"Mentre si dirigevano verso la macchina, che distava trecento metri, Marcia indulse all'istrionismo per divertire i bambini, barcollando sui tacchi, con grida e respiri affannosi, fingendo di evitare una caduta in montagna.
- Perché ridete? - gridò loro. - Smettetela subito. Vostra madre si sta arrampicando sul Matterhorn e tutto quello che voi sapete fare è sghignazzare, piantatela, ho detto. Vi trasformerò in zucche. Chiamerò Belzebù per farvi mettere nell'olio bollente -. I bambini scoppiarono a ridere e si dimenarono, torcendosi dalle risate. - Venite qui, tornate indietro, aiutatemi. Vostra madre è perduta, iene sghignazzanti, babbuini, sciacalli, scarafaggi, sciagurati!
Entrarono in macchina e, durante il tragitto verso casa, mantennero un silenzio festoso, interrotto solo da qualche leggero sospiro e dal singhiozzo di Jacob. - Sei ubriaco, giovanotto, - disse Marcia, tirando fuori dalla macchina il bambino più piccolo.
- È il giorno di papà, il giorno di papà, il giorno di papà, - e tutti e tre si misero a suonare il campanello un centinaio di volte.
- Siete scatenati, - disse il padre. - Stamane date i numeri -. I bambini gli colmarono le braccia di fiori.
- Sono stato su un asinello.
- Ho bevuto una Coca Cola.
- La mamma si è arrampicata sulla montagna."

Arnold Wesker: Sei domeniche di gennaio
Giulio Einaudi editore, Torino - 1974
traduzione di Betty Foà
pagg. 116-117

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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domenica 20 giugno 2010

la locanda

"Oltre alla posizione vantaggiosa, la locanda in questione aveva numerosi pregi: un'acqua eccellente in due pozzi profondi con le ruote cigolanti e i secchi di ferro alle catene; un ampio cortile circondato da tettoie di legno che poggiavano su grossi pilastri; scorte abbondanti di ottima avena nella cantina; un'isba calda con un'immensa stufa russa dalla quale sporgevano, come spalle di un gigante, lunghe canne fumarie e, infine, due stanzette abbastanza pulite rivestite di una carta rossastra un po' strappata in basso, un divano di legno dipinto, sedie uguali e due vasi di geranio alle finestre che, del resto, non si aprivano mai ed erano scure per la polvere pluriennale. La locanda offriva altre comodità ancora: il maniscalco era vicino, il mulino si trovava praticamente a due passi; infine ci si poteva mangiar bene grazie alla cuoca paffuta e rubiconda che preparava piatti grassi ed appetitosi senza risparmiare sul condimento; la bettola più vicina distava soltanto mezza versta e il tabacco da fiuto venduto dal padrone, anche se mescolato con la cenere, era straordinariamente forte e pizzicava gradevolmente il naso."

Ivan S. Turgenev: Opere 1
Primo amore e altri racconti 1847-1883
Editori Riuniti, Roma - 1988
traduzione di Giuseppina Cavallo
pagg. 95-96

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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sabato 19 giugno 2010

noi siamo una struttura!

"Il corpo umano è una struttura costituita da elementi collegati e interdipendenti. La sua 'impalcatura' di base è composta dalle ossa, le cartilagini, i legamenti, i tendini e i muscoli. È una struttura flessibile, dinamica e sottoposta alle leggi della meccanica. Elemento essenziale della struttura del corpo umano sono le sue articolazioni e dalla loro integrità dipende il benessere strutturale. Se le articolazioni sono rigide, occorre scioglierle; se i movimenti sono limitati, occorre favorirli; se gli elementi della struttura sono contratti, occorre allungarli e, viceversa, se sono troppo lunghi, occorre accorciarli. Solo quando la struttura del corpo sarà stata 'liberata' e riequilibrata in tutte le sue articolazioni, la potremo considerare strutturalmente e meccanicamente adeguata."

John L. Stirk: Stretching strutturale
Red./Studio Redazionale, Como - 1991
traduzione di Giovanna Nobile
pag. 15

catalogazione: libreria in ingresso
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giovedì 17 giugno 2010

non chiederci la parola che squadri da ogni lato...

"Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.


Ah l'uomo che se ne va sicuro,

agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola

stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.

Codesto solo oggi possiamo dirti:
ciò che
non siamo, ciò che non vogliamo."

Eugenio Montale
presentazione di Vittorio Spinazzola
a cura di Sandro Onofri
editrice l'Unità, Roma - 1993
pag. 21

catalogazione: libreria in ingresso

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mercoledì 16 giugno 2010

tutto ritorna...

"Anche questo ho imparato dal fiume: tutto ritorna!"

Hermann Hesse: Siddharta
Adelphi edizioni, Milano - 1975
traduzione di Massimo Mila
pag. 73

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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martedì 15 giugno 2010

era sicuro... non aveva mai ucciso nessuno!

"«A proposito,» aggiunse, evidentemente all'improvviso «che ne dici dello scandalo Rolf?».

«Scandalo Rolf?». Robert trasalì. Che significa 'scandalo Rolf'? Era forse qualcosa che lo riguardava? Era implicato in qualche cosa senza saperlo? Paula? Sono partite ieri, sia la madre che la figlia. Era del tutto escluso che avesse ucciso Paula. Contegno, calma! Che significava di nuovo tutto questo?! Non aveva mai ucciso nessuno. Era sicuro, lo sapeva... mai. «Di che scandalo si tratta?» domandò con calma."

Arthur Schnitzler: Fuga nelle tenebre
Adelphi edizioni, Milano - 1981
traduzione di Giuseppe Farese
pag. 67

catalogazione: libreria bianca in soggiorno
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lunedì 14 giugno 2010

i cassetti del Palazzo di Giustizia

"«Io sono convinto, e me ne assumo tutte le responsabilità, che nei cassetti del Palazzo di Giustizia ce n'è abbastanza per fare chiarezza sui delitti politici.» Leoluca Orlando scatenò da Samarcanda una tempesta che coinvolse i più alti vertici istituzionali del nostro Paese, a cominciare dal Presidente della Repubblica.

Furono in tanti a scandalizzarsi, furono in tanti a puntare, contro l'ex sindaco, l'indice accusatore: «Tira fuori le prove di quello che dici; oppure stai zitto.»"

Michele Santoro: Oltre Samarcanda
editrice l'Unità, Roma - 1974
pag. 107

catalogazione: libreria in ingresso
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domenica 13 giugno 2010

il ritratto

"Era un ritratto a mezzo busto di giovane donna, che fissava il riguardante; un olio alquanto annerito, ma non tanto che non si distinguessero i particolari. La donna era vestita secondo la moda degli ultimi anni del secolo passato o dei primi di questo, con tutto il collo chiuso in un'alta benda di pizzo; di pizzo era anche la veste, dalle maniche sboffate; sul petto ella recava un grande e complicato pendantif o breloque (come allora si diceva) di topazi bruciati, sorretto da nastri di seta marezzata; sulle spalle un amoerro, ricadente in larghe e convolte pieghe. La massa dei capelli bruni era pettinata in conseguenza, cioè in un ampio cercine o cannuolo attorno alla fronte, in mezzo al quale spiccava un minuscolo diadema."

Tommaso Landolfi: Racconto d'autunno
Rizzoli editore, Milano - 1975
pag. 51

catalogazione: libreria sotto la finestra
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sabato 12 giugno 2010

San Franco e o' miracolo...

"Il rifugio Panepuzzi Alessandri è stato ricavato dal CAI nel 1979 in un capannone che aveva ospitato operai della società Insud, intenzionata a scempiare quest'angolo del Gran Sasso con la costruzione di residence e impianti sciistici; il progetto si è miracolosamente fermato (intercessione di San Franco?) per decisione della stessa società."

Alberto Osti Guerrazzi: I 2000 dell'Appennino
edizioni Il Lupo, Sulmona (AQ) - 2010
pag. 91

catalogazione: libreria "della montagna" del Bip
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giovedì 10 giugno 2010

il paesaggio della mente

"Mentre affrettava il passo, si invitò a prestare attenzione a quanto aveva davanti, vale a dire alla natura. Se si guardava senza vedere la passeggiata si riduceva alla solita cosa: alla solita soggettività. Il suo vantaggio, a parte fare del moto, era la possibilità di modificare il paesaggio della mente"

Bernard Malamud: Le vite di Dubin
Minimum fax, Roma - 2009
traduzione di Bruno Oddera e Giovanni Garbellini
pag. 32

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mercoledì 9 giugno 2010

tirare a indovinare... ma con metodo!

"If I am not sure of the answer, should I guess?

If you are not sure of the answer, you should guess. The number of incorrect answers is not subtracted from your score. Your score is based upon the number of correct answers only. Do not mark more than one answer for each question. Do not leave any questions blank on your answer sheet.

How should I guess?

First, eliminate all of the possibilities which you know are not correct. Then, if you are almost sure of an answer, guess that one. If you have no idea of the correct answer for a question, choose one letter and use it for your 'guess' answer throughout the entire examination. By using the same letter each time that you guess, you will probably answer correctly 25 percent of the time. This percentage is usually better than the percentage of correct answers obtained by random guessing."

Pamela J. Sharpe: Basic tips on the Test of English as a foreign language, TOEFL
Barron's Educational Series Inc., Hauppage (NY) - 1982
pag. 9

catalogazione: libreria di fianco al computer
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martedì 8 giugno 2010

comunicare accuratamente

"Krishnamurti suggerisce come definizione della parola relazione: 'comunicare accuratamente'. Se comunichiamo con un'altra persona a seconda dell'immagine che abbiamo di lei, non comunichiamo accuratamente, il che significa con attenzione, con comprensione, con amore. E quando le persone comunicano l'un l'altra con noncuranza, secondo l'immagine formata sulla base delle esperienze passate di piacere, dolore, desiderio, impazienza, paura, disgusto, disappunto o qualche altra cosa, non esiste in realtà nessuna relazione, c'è l'isolamento; e nell'isolamento non c'è vita."

Stuart Holroyd: L'antiguru
Astrolabio-Ubaldini editore, Roma - 1981
traduzione di Rossella Battisti
pag. 78

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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lunedì 7 giugno 2010

non si può tener lontana la luce della Stampa!

"Ci sono da fare mille cose che ancora non sono state fatte e io le farò. Le notizie mondane da ogni angolo della terra, fornite dagli stessi membri più eminenti (oh, loro si possono convincere... vedrete!) di giorno in giorno, di ora in ora, servite a colazione su ogni tavolo degli Stati Uniti... ecco cosa vuole il popolo americano, ed ecco ciò che il popolo americano avrà. Questo non lo rivelerei a tutti, ma non mi spiace dirlo a voi: credo di avere intuito più di chiunque altro ciò che in futuro ci chiederà il pubblico americano. Andrò alla ricerca dei segreti, le chroniques intimes, come dicono qui; la gente vuole proprio ciò che non si dice e io ho intenzione di darglielo."

Henry James: Il Riflettore
Giulio Einaudi editore, Torino - 1976
traduzione di Mario Manzari
pag. 59

catalogazione: libreria bianca in soggiorno
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domenica 6 giugno 2010

Karras non era Steve!

"Gli diede un colpetto sul petto. Karras aveva una corporatura impeccabile per essere un uomo di quasi cinquant'anni. Al contrario di Steve, che era sempre stato un po' troppo robusto di costituzione. Lei lo chiamava 'l'Orso', perché sembrava davvero enorme quando le dormiva accanto. Le piaceva stare con un uomo un po' in carne. Karras aveva un bel viso, la schiena dritta, e il ventre piatto. Anche alla sua età, era il tipo d'uomo che per la strada le donne notavano e su cui si interrogavano. Ma Karras era sempre triste. Non aveva il sorriso di Steve, quel sorriso che esprimeva l'apprezzamento per il momento presente e per le persone con cui lo condivideva. No, Karras non era Steve. Ma lei si stava abituando ad averlo intorno."

George Pelecanos: Vendetta
la biblioteca di Repubblica, Roma - 2004
traduzione di Stefano Tettamanti
pag. 73

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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venerdì 4 giugno 2010

dans le noir profond

"Nous nous sommes embrassés...

Et puis, et puis, et puis, comme, il y a longtemps, dans les granges de notre adolescence, dans les chambres de bonne, sur le sable des bains de minuit. Sans se voir. Pas les yeux fermés. Comme les premières fois. Non. Dans le noir profond.

Parce qu'ailleurs, tout autour de nous, c'était la nuit."

Jean-Bernard Pouy: Train perdu, wagon mort
Éditions La Vie du Rail/Points, Paris - 2008
pag. 72

catalogazione: libreria di fronte al divano
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giovedì 3 giugno 2010

il Sebastiani

"Piacevole ed accessibile a tutti, la salita al Rifugio Sebastiani dal versante di Pezza è l'itinerario più frequentato dell'intero massiccio. Lo merita. Uno dopo l'altro, si traversano infatti tutti gli ambienti più caratteristici del Sirente-Velino: gli altopiani, la faggeta, l'ambiente roccioso e severo del vallone che conduce al rifugio. Distrutto al'inizio del 1975 da un incendio probabilmente doloso, il Sebastiani è da qualche anno gestito in maniera spartana ma piacevole, ed è da sempre una mèta assai cara ai villeggianti di Ovindoli, Rocca di Mezzo e dei centri vicini. È d'uso concludere la gita con la ripida ma breve salita al Costone."

Stefano Ardito: A piedi sul Sirente-Velino
edizioni Iter, Subiaco (RM) - 2004
pag. 85

catalogazione: il comodino del Bip
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mercoledì 2 giugno 2010

zingari non si nasce ma si diventa!

"Questa sera Elisabetta mi ha messo in guardia contro gli zingari che vendono merci rubate al mercato di piazza Vittorio. Mi ha detto che gli animali sono più civili degli zingari sotto tutti i punti di vista. Dopo un lungo giro di parole è andata al sodo: «Non aprire la porta della tua casa a quello zingaro ubriaco che, con il pretesto di dare il mangime ai piccioni, spaccia la droga.» Ho capito che si riferiva al povero Parviz. «Non è zingaro, è iraniano» le ho ricordato, e lei mi ha risposto con molta convinzione: «Non importa se è iraniano o americano o svizzero o altro. L'importante è che si comporta esattamente come uno zingaro, e per questo dico che zingari non si nasce ma si diventa». L'ho salutata senza commentare."

Amara Lakhous: Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio
edizioni e/o, Roma - 2010
pag. 85

catalogazione: nessuna, libro preso in prestito da Maura
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lunedì 31 maggio 2010

marescialli di Aria Fritta

"Finirò col perdervi!... ah, quest'esasperante mania dei vecchi di farsi sberluccicare con la loro gioventù, le minime futilità, pipì di traverso, tosse asinina durante l'allattamento, i loro pannolini sporchi... io che li vedo tutti i giorni nel mio solito giornale, fotografati di schiena, faccia, profilo, così contenti di sé, tutti di carne vizza, fanoni temporali in rotta così maturi per la vivisezione e così felici di essere tanto viziati, divi ammirati quanto il ladro di bambini della rue Torchon e la superstella Brillantina... formidabili Governatori di qua... fantastici marescialli di Aria Fritta... li manderei tutti alla tavola di marmo, a mostrarci il loro bazar pineale, pancreas, prostata, per vedere un po' com'è fatto il tagliuzzato chiacchierone, il suo io autenticissimo, al naturale..."

Louis-Férdinand Céline: Rigodon
Aldo Garzanti editore, Milano - 1974
traduzione di Ginevra Bompiani
pag. 178

catalogazione: libreria di fronte al divano
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venerdì 28 maggio 2010

una progressiva dimenticanza

"Ho sempre avuto la sensazione di essere vissuto in altri tempi e in altri luoghi; e che nel mio essere vivessero altre persone. Credo che anche ai miei lettori possa accadere di provare la stessa cosa. Basterà che risalgano col pensiero alla loro fanciullezza, perché la consapevolezza di cui sto parlando, torni loro in mente. Nell'infanzia, non ancora formate né cristallizzate, la nostra identità, e la nostra coscienza, subivano un processo di continua evoluzione e inoltre andavano inevitabilmente soggette a una progressiva dimenticanza."

Jack London: Il vagabondo delle stelle
Adelphi edizioni, Milano - 2005
traduzione di Stefano Manferlotti
incipit
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giovedì 27 maggio 2010

cosa dovuta

"CLEOPATRA: Pareva ti cocesse (e ciò conferma la bontà dell'animo tuo) che sia stato il primo Cesare a goder del mio amore, sebbene tu lo meritassi di più; per parte mia ne sono addolorata, mio signore, più di te: infatti, fossi stata tua per primo, ciò mi avrebbe risparmiato una seconda scelta: mai sarei stata di lui, e non sarei mai stata d'altri che tua. Ma fu Cesare il primo, tu dici, a possedere il mio amore. Non è vero, mio signore: per primo possedette la mia persona: ma tu, il mio amore; Cesare mi amò; ma io amai Antonio. Se in seguito mi sottomisi all'altro, fu perché mi parve cosa dovuta al più grande di tutti gli uomini: e a metà costretta, io gli diedi, come a un tiranno, quel ch'egli si sarebbe preso con la forza."

John Dryden: Tutto per amore
Rizzoli editore, Milano - 1964
traduzione di Corrado Pavolini
pag. 63

catalogazione: una delle librerie
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mercoledì 26 maggio 2010

l'universale si impone a spese dell'individuo

"Genere ed esemplare stanno l'uno di fronte all'altro. Il genere si riproduce e il suo prodotto è un singolo, l'esemplare. Il singolo accresce la sua esistenza appagando il suo desiderio dell'altro sesso. Ma proprio in questo si manifesta il potere del genere il quale, nel mentre si riproduce, si inabissa in questo svolgimento, d'un tratto o gradatamente, e in questo modo procede all'infinito. L'universale, che vuole imporsi, lo fa a spese dell'individuo e si mostra come il fine sovrastante, il cui mezzo è il singolo; ciò che viene prodotto è tuttavia solo un esemplare, che deve di nuovo diventare mezzo, e così di nuovo all'infinito. Il singolo d'altra parte cerca d'impossessarsi dell'universale in quanto si serve del genere per soddisfare il suo piacere."

Fried Adolf Trendelenburg: Il metodo dialettico
Soc. editrice Il Mulino, Napoli - 1990
a cura e traduzione di Marco Morselli
pagg. 27-28

catalogazione: libreria di fianco al divano
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martedì 25 maggio 2010

le guardie lo sanno sempre...

"L'AMATO NIPOTE
dialogo

A.: C'era una volta uno zio e un nipote.
B.: Quale era lo zio?
A.: Come, quale? Quello più grosso, no?
B.: Perché, sono grossi gli zii?
A.: Spesso.
B.: Eppure mio zio non è grosso.
A.: Tuo zio non è grosso perché è un artista.
B.: Come mai non sono grossi gli artisti?
A.: Bada che se continui a interrompermi, non ti racconto più la storia.
B.: No, no, non t'interrompo più.
A.: Dunque. C'era una volta uno zio e un nipote. Lo zio era ricco, ma così ricco...
B.: Quanti soldi aveva?
A.: Diciassettemila miliardi di rendita, e poi palazzi, terreni, automobili...
B.: Di che marca?
A.: Di tutte le marche. E poi navi...
B.: Quante?
A.: Quattordici.
B.: Non aveva nessun veliero?
A.: Sì. Cinque.
B.: E il nipote non andava mai sui velieri?
A.: Smettila o non ti racconto più niente.
B.: Scusa, non t'interrompo più.
A.: Il nipote, invece, non aveva una lira e la cosa gli dispiaceva enormemente...
B.: Perché lo zio non gli dava un po' di soldi?
A.: Perché lo zio era un vecchio avaro e voleva tenerseli tutti per sé. Ma poiché il nipote era il suo unico erede...
B.: Cos'è un erede?
A.: È uno che ti prende i soldi, i mobili e tutto quello che hai, quando sei morto.
B.: Allora perché il nipote non ammazzava lo zio?
A.: Non ammazzava lo zio perché non si deve ammazzare lo zio, per nessun motivo, nemmeno per ereditare.
B.: Perché non si deve ammazzare lo zio?
A.: Perché ci sono le guardie.
B.: Ma se le guardie non lo sanno?
A.: Le guardie lo sanno sempre, le informano i portieri. Comunque, adesso sentirai come il nipote è stato furbo. Egli aveva notato che lo zio, dopo ogni pasto, diventava rosso.
B.: Si ubriacava.
A.: No, era così di costituzione. Era apoplettico.
B.: Cos'è apoplettico?
A.: Apoplettico è una persona alla quale il sangue va alla testa e che può morire a causa di una forte emozione.
B.: Io sono apoplettico?
A.: No, tu sei di natura diversa. - Allora il nipote aveva notato che soprattutto le storielle spiritose facevano star male lo zio: una volta aveva perfino rischiato di morire per una risata prolungata.
B.: Il ridere può far morire?
A.: Sì, quando si è apoplettici. Un bel giorno, ecco il nipote che arriva dallo zio, giusto al momento in cui egli si alza da tavola. Raramente aveva mangiato così di gusto. Era rosso come un tacchino e soffiava come una foca...
B.: Come le foche del giardino zoologico?
A.: Già. - Il nipote pensa: 'Ecco il momento giusto' e si mette a raccontare una storia buffa, ma così buffa...
B.: Me la racconti?
A.: Aspetta un momento, te la racconterò alla fine. - Lo zio ascoltava la storia e rideva, rideva da torcersi, tanto che era morto dal ridere prima che la storia fosse terminata.
B.: E che storia gli aveva raccontato?
A.: Un minuto di pazienza. Così, quando lo zio è morto, lo hanno seppellito e il nipote ha ereditato.
B.: E ha preso anche i velieri?
A.: Ha preso tutto: era il solo erede.
B.: Ma che storia aveva raccontato, a suo zio?
A.: La storia dello zio e del nipote. Quella che ho finito di raccontarti proprio adesso."

Alphonse Allais: Teatrino
Stampa Alternativa, Roma - 1992
traduzione di Manlio Vergoz
pagg. 3-6

catalogazione: libreria sotto la finestra
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lunedì 24 maggio 2010

la promessa di una sensazione piacevole

"Tra i valori verso i quali chi sceglie viene addestrato a orientare le proprie scelte, il divertimento che oggetti ed eventi possono procurare occupa una posizione preminente. Come Pierre Bourdieu ha chiaramente spiegato quasi vent'anni fa, la fabbricazione di nuovi desideri sta facendo il lavoro che un tempo svolgeva la regolamentazione normativa, cosicché la pubblicità e la propaganda commerciale possono prendere il posto un tempo occupato dal controllo di polizia. A innescare il desiderio è la promessa di una sensazione piacevole e mai provata prima; l'offerta di oggetti capaci di trasmettere sensazioni intense precede di norma la comparsa del desiderio, che dunque si presenta fin dall'inizio orientato all'oggetto. L'attuale codice di scelta genera perciò un agente le cui specialità consistono in primo luogo nella capacità di riconoscere la promessa di una sensazione piacevole, e poi di seguire gli indizi e le tracce che indicano la via per appropriarsene."

Zygmunt Bauman: La solitudine del cittadino globale
Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano - 2000
traduzione di Giovanna Bettini
pag. 81

catalogazione: il comodino del Bip
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domenica 23 maggio 2010

il sale delle stelle

"Sotto il tetto di rami alzava il muso di notte verso l'alto del cielo, un ghiaione di sassi illuminati. A occhi larghi e respiro fumante fissava le costellazioni, in cui gli uomini stravedono figure di animali, l'aquila, l'orsa, lo scorpione, il toro.
Lui ci vedeva i frantumi staccati dai fulmini e i fiocchi di neve sopra il pelo nero di sua madre, il giorno che era fuggito da lei con la sorella, lontano dal suo corpo abbattuto.
D'estate le stelle cadevano a briciole, ardevano in volo spegnendosi sui prati. Allora andava da quelle cadute vicino, a leccarle. Il re assaggiava il sale delle stelle"

Erri De Luca: Il peso della farfalla
Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano - 2009
pag. 26

catalogazione: nessuna, libro appena acquistato
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giovedì 20 maggio 2010

gallina in rosa

"Per sei: Gallina, un chilogrammo e mezzo - Burro, grammi 100 - Vino bianco, un bicchiere - Succo di pomodoro, un bicchiere - Sale - Pepe.

Nettate una bella gallina, giovane e bene in carne, sventratela, fiammeggiatela, lavatela, asciugatela e dividetela in otto o dieci pezzi.
Ponete i pezzi di gallina in una casseruola, aggiungete il burro, il vino bianco, il latte ed il succo di pomodoro. Condite con sale e pepe.
Coprite il recipiente e lasciate cuocere pian piano fino a che la gallina sarà cotta e il liquido trasformato in una saporita e densa salsa."

Ada Boni: Il piccolo talismano della felicità
Casa Editrice Colombo, Roma - 1966
pag. 320

catalogazione: libreria di fronte al computer
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mercoledì 19 maggio 2010

impulso acceleratore

"Ogni anima è destinata ad essere perfetta; ogni essere, alla fine, raggiungerà la perfezione. Qualunque cosa noi siamo ora è il risultato dei nostri atti o pensieri passati; qualunque cosa noi saremo nel futuro sarà il risultato di quello che ora facciamo e pensiamo. Tuttavia questo configurarsi dei nostri destini non ci preclude di ricevere aiuto da fuori, anzi, nella grande maggioranza dei casi, un aiuto del genere è assolutamente necessario. Quando esso interviene, le capacità e le possibilità migliori dell'anima subiscono un'accelerazione, la vita spirituale si desta, il progresso si riattiva, e alla fine l'uomo diventa santo e perfetto.

Questo impulso acceleratore non può essere derivato dai libri; l'anima lo può ricevere solo da un'altra anima, non da altro."


Swami Vivekânanda: Yoga pratici
Ubaldini editore, Roma - 1963
traduzione di Augusta Mattioli e Giulio Cogni
pag. 111

catalogazione: libreria di fronte al divano
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martedì 18 maggio 2010

eliminazione di un nemico in maniera rapida e silenziosa














"185. Nell'assolvimento di missioni notturne, particolari circostanze possono rendere necessaria l'eliminazione di un nemico in maniera rapida e silenziosa per impedirgli di gridare o dare l'allarme.

L'arma da usare in tal caso è il pugnale o la baionetta, o qualunque altra idonea allo scopo.

186. Pugnale o baionetta (fig. 189). - Si striscia silenziosamente il più possibile vicino al nemico, impugnando il pugnale o la baionetta come nella figura; quindi:
- sollevarsi senza rumore da terra e, avanzando leggermente curvi, con un balzo portare il ginocchio sinistro (o destro) aderente alle gambe dell'avversario;
- contemporaneamente afferrare con la mano sinistra o destra il mento dell'avversario, torcendogli la testa in alto, indietro e da un lato;
- vibrare immediatamente il colpo al di sotto dell'ultima costola, facendo attenzione a non incontrare cinturoni, cinghie, corregge che impedirebbero la penetrazione della lama."

AA.VV.: Norme per l'addestramento individuale al combattimento
Ministero della Difesa - Stato Maggiore dell'Esercito, Roma - 1956
pagg. 111-112

catalogazione: libreria di fronte al divano
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lunedì 17 maggio 2010

sole di mezzanotte

"Un changement singulier avait eu lieu dans l'atmosphère; de vagues teintes roses se mêlaient, par dégradations violettes, aux lueurs azurées de la lune; le ciel s'éclaircissait sur les bords; on eût dit que le jour allait paraître. Octavien tira sa montre; elle marquait minuit. Craignant qu'elle ne fût arrêtée, il poussa le ressort de la répétition; la sonnerie tinta douze fois: il était bien minuit, et cependant la clarté allait toujours augmentant, la lune se fondait dans l'azur de plus en plus lumineux; le soleil se levait."

Théophile Gautier: Contes fantastiques
Éditions José Corti, Paris - 1972
pag. 232

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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domenica 16 maggio 2010

molta ciliegia rossa al naso, quasi in confettura, forse una leggerissima volatile?

"BAROLO PERCRISTINA
2000
Piemonte
Domenico Clerico

Uno dei più grandi produttori italiani in assoluto, che si distingue sopratutto per dei grandissimi Barolo, ma non solo. Buonissimi i Barolo Pajana e Ciabot Mentin Ginestra (chi non ricorda il 1982 di quest'ultimo?), quest'anno il nostro premio va al Percristina '00, di livello assoluto. Molto complesso il naso, con molteplici sensazioni olfattive, fra cui tabacco, viola, rosa, visciola e prugna. Una vera sinfonia di emozioni, che si sprigionano dal bicchiere per proseguire poi nel palato e accompagnarci per un periodo lunghissimo. (ID)"

Ian D'Agata & Massimo C. Comparini: Guida ai migliori vini d'Italia 2006 / ­Italy's best wines 2006
Guido Tommasi editore, Milano - 2005
pag. 188

catalogazione: libreria di fronte al computer


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sabato 15 maggio 2010

quivi giacciono figlia e padre, sorella e fratello, moglie e marito, eppure son due soli corpi...

"Le donne, proprio come il linguaggio, funzionano allora come oggetti di scambio reciproco tra gli uomini e 'la proibizione dell'incesto non è tanto una regola che vieta di sposare la madre, la sorella o la figlia, quanto invece una regola che obbliga a dare ad altri la madre, la sorella o la figlia' [Lévi-Strauss 1947, trad. it. p. 617].

Gli Arapesh non capivano il senso delle domande che Margaret Mead poneva loro a proposito del possibile incesto con la sorella. Era loro evidente la stoltezza dell'operazione: 'Non capisci che se tu sposi la sorella di un altro, e un altro sposa tua sorella, avrai almeno due cognati, e se invece sposi tua sorella non ne avrai nemmeno uno? E con chi andrai a caccia? Con chi farai le coltivazioni? Chi andrai a visitare?' [ibid., p. 621]. Non si può spiegare in modo più vivo l'interesse dell'opera di socializzazione consistente nel dare ad altri la propria sorella e nel ricevere da altri la propria sposa."

Enciclopedia Einaudi / Imitazione-Istituzioni
Françoise Héritier: Incesto
Giulio Einaudi editore, Torino - 1979
pag. 236

catalogazione: libreria bianca in soggiorno
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giovedì 13 maggio 2010

l'esprit français des étrangers

"L'intelligenza è allegria. E regala a chi l'esercita un senso pieno di felicità quanto più sembra liberarsi da un fondo di antica malinconia, come avveniva in Galiani. Nell'accensione delle idee, nell'esercizio dell'ironia e nelle improvvise trovate, essa riusciva a scattare, come in un sistema d'elettricità. Teneva conto degli 'altri', di un'idea, di un sentimento, di tutta una società che può concentrarsi in una sola persona: come fu per Galiani Madame d'Épiné. E non c'è da meravigliarsi se gli studiosi del nostro abate, più che per qualsiasi altro scrittore dell'epoca, abbiano tanto parlato dei suoi amici.

È una società, quella cui si rivolge Galiani, che ha i suoi straordinari esemplari. È la società francese, e non ha niente a che fare con la napoletana, che provoca in lui di solito aperta avversione. In quella società, i solitari, i misantropi, erano per fortuna lontani o già sotterrati. Ed egli faceva bene la parte di un 'anti-misantropo', quasi di un anti-Rousseau, Rousseau il quale spingeva al massimo quella grande arte di dispiacere che hanno soltanto i rivoluzionari. Ed era anche uno straniero. Ma è spesso una società diversa (in questo caso quella francese) che opera, come per una legge d'innesti e di trapianti, la capacità di far nascere nello straniero che vi vive, una qualità rara di esprit, come per certi vini. E i Goncourt osservavano che nulla esisteva di più incantevole che 'l'esprit français des étrangers', lo spirito di Galiani, del principe di Ligne, di Enrico Heine."

Giovanni Macchia: La caduta della luna
Arnoldo Mondadori editore, Milano - 1973
pagg. 99-100

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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