"La morale del cavaliere, questo in compenso è ben noto, gl'imponeva di correre a briglia sciolta al soccorso delle donne di nobile nascita quando le vedeva in pericolo. Infatti, quando il lamento femminile, che scambia con un'invocazione di aiuto, giunge al suo orecchio, Guglielmo si precipita. Ma la morale del cavaliere gli vietava del pari di obbligare con la forza una donna. Quando si tratta d'amore deve rispettarne la volontà. D'altra parte, anche la Chiesa, dal canto suo, comanda di fare così. Il legame coniugale, che Dio benedice, proclama costantemente, non è forse il frutto dell'adesione del cuore, del mutuo consenso? Il Maresciallo, perfetto cavaliere, di conseguenza si domina: lascia l'amica al suo amico. Tuttavia freme d'indignazione: quest'amico è un monaco. Roba da ridere. In questo momento della sua fiorente giovinezza non è abituato a far gran caso dei monaci. Tuttavia trova rivoltante che ragazze di buona famiglia offrano ai monaci il loro corpo."
Georges Duby: Guglielmo il Maresciallo
Editori Laterza, Bari - 1993
traduzione di Maria Garin
pag. 56
catalogazione: libreria in ingresso