"In verità per affidarsi al tonsor (barbiere) ci voleva un bel coraggio, e incomodità per incomodità, sofferenza per sofferenza, i romani preferivano ricorrere ogni mattina ai buoni uffici del dropacista e farsi passare da lui il dropax, linimento depilatorio fatto di resina e di pece o farsi strofinare col psilothrum, ingrediente tratto dalla brionia o con qualunque altra di queste paste a base di gomma di edera, o di grasso d'asino, o di fiele di capra, o di sangue di pipistrello, o di polvere di vipera, che Plinio l'Antico si preoccupa di enumerare tutte quante. Preferivano anche, seguendo la raccomandazione del naturalista, combinarne l'uso con la depilazione diretta e farsi strappare i peli con le pinze della volsella."
Jérôme Carcopino: La vita quotidiana a Roma all'apogeo dell'Impero
Giuseppe Laterza & figli, Bari - 1942
pag. 259
catalogazione: S S5 P9