"Giulia cittadina romana all'Imperatore Publio Aelio Traiano Adriano. A Roma. Alla fine del mese di marzo, anno MMDCCLX.
La tua immagine batte sul mio sterno. Questa moneta fuori corso, né amuleto né feticcio, serve solo a ricordarmi che sei stato nel tempo. Ignoro se vi permani. Nell'affidarla all'orafa, una donna dotata di un amore ragionevole per la bellezza, mi sono limitata a ricordarle che sei stato sobrio ma non severo. Lei ha racchiuso il denarius, di un argento un po' spento e consumato dal tempo, in un cerchio d'oro spesso che ha fatto pendere da un semplice laccio di cuoio. Lo chiudo intorno al mio collo con un piccolo gancetto in oro. Sei diventato un monile. Non escludo che ai tuoi giorni, spingendoti con il pensiero verso il tempo a venire, tu abbia potuto prevedere questa tua trasformazione. In tal caso, un sorriso ha certamente accompagnato la tua previsione. Se abbasso il capo ti vedo. Il tuo profilo laureato si inscrive tra le lettere del tuo nome: Caesar Traianus Hadrianus Augustus Imperator."
Marina Pierani: Lettere VI ad Adriano Imperatore
in bozze
pag. 25
catalogazione: cassetto della scrivania