"I nostri buoni socialisti. E ci sono anche dei socialisti religiosi, devono andare tutti dal prete. Che poi se quello da cui vanno, è un prete o un bonzo non importa; la cosa principale è: obbedire. [Grida: E credere!]
Questo, in ogni caso. I socialisti non vogliono niente, non sanno niente, non possono far niente. In parlamento hanno il maggior numero di seggi, ma che cosa devono farne non lo sanno, ah, sì, anzi lo sanno, starsene seduti su delle comode poltrone, fumare sigari e diventare ministri. E è per questo che gli operai hanno dato i loro voti, e è per questo che hanno tirato fuori dalle tasche i loro quattro soldi nelle serate di paga: c'è una cinquantina o anche un centinaio di questi individui che s'ingrassano a spese dell'operaio. I socialisti non conquistano il poter politico dello stato, ma è il potere politico dello stato che ha conquistato i socialisti. S'invecchia come una vacca e s'impara sempre qualche cosa di nuovo, ma una vacca simile all'operaio tedesco deve ancora nascere. Gli operai tedeschi continuano a prendere in mano la loro scheda e vanno ai seggi elettorali, votano e pensano che così tutto è a posto. E dicono: vogliamo che nel parlamento si faccia sentire la nostra voce; allora farebbero meglio a fondare piuttosto una società corale."
Alfred Döblin: Berlin Alexanderplatz
BUR, Milano - 1998
traduzione di Alberto Spaini
pag. 296
catalogazione: C S2 P4