"La bambina che arriva al Mont-Noir è socialmente una privilegiata; tale resterà. Non ha conosciuto, almeno fino al momento in cui scrivo, l'esperienza del freddo e della fame; almeno fin qui, non ha subito torture; salvo per sette o otto anni al massimo, non si è 'guadagnato il pane'
nel significato monotono e quotidiano dl termine; non ha dovuto assoggettarsi, come milioni di esseri del suo tempo, agli orrori dei campi di concentramento, né è stata messa, come milioni di altri, che si credono liberi, al servizio di macchine che sfornano in serie una produzione inutile o nefasta, paccottiglia o armamenti. Non sarà intralciata, come tante oggi ancora lo sono, dalla sua condizione di donna, forse perché non le è mai venuta l'idea di sentirsene intralciata."
Marguerite Yourcenar: Archivi del Nord
Einaudi, Torino - 1982
traduzione di Graziella Cillario
pag. 260
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