"Un mese dopo che ci eravamo conosciuti ricevetti da Kurt e Silke un invito a una passeggiata lungo l'Elba. Avremmo fatto un picnic, buon prosciutto di Westfalia, vino del Reno e pane ai cinque cereali infornato dai panettieri della riva. Vari amici della coppia si unirono a noi e, al calar della sera, Silke mi propose di allontanarci per osservare una colonia di cormorani. Camminavamo sulla spiaggia di ciottoli, a un certo punto la vidi perdere l'equilibrio e le afferrai la mano. Proseguimmo così. I cormorani aprivano le loro ali al sole del tramonto e io sentivo la fragilità delle sue dita.
«Le mani sono l'unica parte del corpo che non mente. Calore, sudore, tremito e forza. È quello il linguaggio delle mani» disse senza staccare lo sguardo dagli uccelli.
Le aprii le dita e vi intrecciai le mie. Sentii il calore, il sudore, il tremito e la forza.
«Ora dillo in Platt» le chiesi.
E lei lo fece, mentre le sue dita cercavano e decidevano come accomodarsi meglio tra le mie."
Luis Sepúlveda: La lampada di Aladino
Ugo Guanda editore, Parma - 2008
traduzione di Ilide Carmignani
pag. 73
catalogazione: nessuna, libro appena regalatomi dai medici dell'AMG
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