"Non tornai a casa da Marta. E forse Svea non venne a suonare alla porta chiusa. Sentivo quant'era biasimevole, per la morale comune, la mia condotta. Perché erano state senza dubbio le circostanze a farmi apparire Svea tanto preziosa. Altrove che nella camera di Marta l'avrei desiderata?
Ma non avevo rimorsi. E non fu perché pensavo a Marta che abbandonai la piccola svedese, ma perché avevo succhiato da lei tutto il dolce."
Raymond Radiguet: Il diavolo in corpo
Bompiani, Milano - 1990
traduzione di Maria Ortiz
pag. 94
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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