"La filosofia non è un sapere, non è un modo di impadronirsi del mondo e di scoprirlo. Non è certo un sapere costituito in maniera analoga a quello delle scienze, cioè sotto forma di conoscenza organizzata e 'vera' nel senso di un linguaggio corrispondente al suo oggetto e capace di afferrarlo nella presa solida di un concetto. Il punto di partenza, oggi abbastanza scontato, da cui bisogna ragionare, è che ci sono diverse definizioni di verità per i diversi campi di applicazioni, le regole che la definiscono cambiano a seconda dei giochi linguistici che adottiamo.
Per usare la terminologia che ho appena sviluppato, i vari sguardi si portano dietro i loro mondi e richiedono quindi diversi criteri di verifica. Una banconota è vera non tanto perché corrisponde al suo oggetto, quanto perché è stata legittimamente riprodotta. Una formula è vera se si applica al mondo reale, cioè se soddisfa il suo campo di applicazione. Un pensiero può essere vero se apre uno spazio di comprensione, anche quando sia difficile definire un oggetto esterno che ne sarebbe descritto."
Ugo Volli: Apologia del silenzio imperfetto
Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano - 1991
pagg. 46-47
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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