"Da quel momento la vita al castello non fu più la stessa. Il conte era convinto che uno speciale favore del destino gli avesse condotto in casa la sola fanciulla di tutto il globo terracqueo capace di dargli il massimo dell'umana felicità. Ma la vecchia baronessa si comportava sempre allo stesso modo; continuava a mantenersi silenziosa, seria, chiusa, anche se all'occasione sapeva mostrare un temperamento mansueto e un animo aperto agli innocenti piaceri. Il conte aveva ormai fatto l'abitudine a quel viso scavato, cadaverico, a quella figura spettrale e li attribuiva a cattiva salute nonché a una certa morbosa propensione per le atmosfere sinistre, manifestantesi (lo aveva appreso dalla servitù) in frequenti passeggiate notturne nel parco e al cimitero. Ora si vergognava di esser stato quasi sul punto di cedere ai pregiudizi del padre, alle esortazioni del vecchio zio e d'aver creduto fosse suo dovere reprimere quel sentimento nascente e troncare una relazione destinata (...così diceva lo zio...) a condurlo prima o poi alla rovina."E.T.A. Hoffmann: Vampirismo Il Melangolo, Genova - 1981
traduzione di Carlo Pinelli
illustrazioni di Luca Crippa
con un saggio di Michael David
pagg. 17-18
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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