"Bauschan mi guarda, ascolta il timbro della mia voce, penetra l'accento che io do al mio discorso e che è di risoluta approvazione della sua esistenza. E d'un tratto, cacciando avanti la testa e aprendo e chiudendo in fretta le labbra, fa per saltarmi in faccia quasi volesse strapparmi il naso: pantomima che evidentemente vuol essere la risposta al mio discorso e che ogni volta, come Bauschan sa già, mi fa saltare indietro ridendo. È una specie di bacio a mezz'aria, fra tenero e canzonatorio, una manovra che gli è caratteristica fin dall'infanzia e che non ho mai osservato in nessuno dei suoi predecessori. Del resto, si scusa subito della libertà che si è presa, scodinzolando e facendo brevi inchini con un'aria fra allegra e impacciata. Poi, dal cancello del giardino usciamo in aperta campagna."
Thomas Mann: Cane e padrone
Giulio Einaudi editore, Torino - 1981
traduzione di Clara Bovero
pagg. 8-9
catalogazione: libreria londinese della Titta
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