"L'amicizia è rara, molto rara, da qui il suo lato prezioso e importante. Si arriva alla fine della vita e si cerca di contare quelli che si considerano veri amici, quelli la cui infedeltà non ha incrinature, quelli che vi hanno amato per come siete, senza giudicarvi né tentare di cambiarvi. È nelle prove, nei momenti difficili e talvolta decisivi, che l'amicizia si rivela e si consolida, oppure svanisce e cade nell'ordinarietà dell'oblio. L'amicizia è ciò che permette di disarmare la crudeltà e di affrontare il male. Può essere esistita, sincera e forte, annullarsi per non aver rispettato uno dei suoi principi fondamentali, la fedeltà, cioè la costanza nella fiducia, quella presenza che non deve mai mancare. Come scrive Cicerone: 'È nei rovesci di fortuna, che si rivela a colpo sicuro l'amico fedele.' Il tradimento è 'il mancare alla fiducia di qualcuno', è una forma di abbandono intensificata talvolta da una volontà di nuocere o da una partecipazione, attiva o passiva, a un'azione malvagia. Si agisce contro qualcuno al quale si doveva essere fedeli, spesso per interesse, per gelosia, per vendetta, per meschinità. Tutti questi concetti, non soltanto sono estranei all'amicizia ma ne rappresentano la negazione assoluta. Il vescovo anglicano Jeremy Taylor (1613-1667) utilizza l'espressione 'adulterio di amicizia' per parlare di tradimento: 'Il tradimento e la violazione di un segreto sono gli adulteri di amicizia e distruggono l'unione tra amici.' Si potrebbe dire che l'amicizia è: 'un matrimoni tra anime'. Quando si convocano l'infelicità e la bramosia, si rivela la propria sconfitta, la propria incapacità di provare amicizia. L'amicizia, al contrario, è uno stato di grazia sereno e rasserenante."
Tahar Ben Jelloun: L'amicizia e l'ombra del tradimento
Einaudi, Torino - 2003
traduzione di Egi Volterrani
pag. 91
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