"Si dava il caso che, proprio in quel periodo, mi fossi messo a leggere per la prima volta dei libri che parlavano di anni luce, di nebulose, di galassie, di soli infinitamente più grandi del nostro, di stelle, così numerose che era impossibile contarle, di pianeti le cui dimensioni superavano di molto quelle di Marte e di Venere, di Giove e di Saturno. Per la prima volta mi resi conto della mia infinita piccolezza e del fatto che la nostra terra non era altro che un sassolino su una spiaggia dove, di sassolini, ne esistevano a milioni. Tutto questo portò nuova acqua al mio mulino. Servì a rafforzare la mia convinzione che Dio non esistesse; come avrebbe potuto badare, infatti, a quello che succedeva in tanti corpi celesti?"
Fred Uhlman: L'amico ritrovato
Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano - 1986
traduzione di Mariagiulia Castagnone
pagg. 39-40
catalogazione: libreria bianca in soggiorno
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