"Continuò a parlare dalla zanzariera. «Due giorni fa ho cercato di vendere l'orologio,» disse. «Non interessa a nessuno perché stanno vendendo a rate degli orologi moderni coi numeri luminosi. Si può vedere l'ora anche al buio.» Il colonnello capì che quarant'anni di vita in comune, di fame in comune, di sofferenze in comune, non gli erano stati sufficienti per conoscere sua moglie. Sentì che qualcosa era invecchiato anche nell'amore.
«E non vogliono nemmeno il quadro,» disse la donna. «Quasi tutti ne hanno uno uguale. Sono andata perfino dai turchi.»
Il colonnello si sentì amareggiato.
«Di modo che ora tutti sanno che stiamo morendo di fame.»
«Sono stanca,» disse la donna. «Gli uomini non si rendono conto dei problemi della casa. Parecchie volte ho messo a cuocere i sassi per far sí che i vicini non sappiano che da molti giorni non abbiamo niente da mettere in pentola.»"
Gabriel García Márquez: Nessuno scrive al colonnello
Arnoldo Mondadori editore, Milano - 1982
traduzione di Enrico Cicogna
pag. 51
catalogazione: libreria di fronte al divano
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