"Nina sfregava la padella di Aleksej meglio delle pentole da cucina, le sue lenzuola, lavate cento volte, sempre appese in balcone, lasciavano trasparire ghirigori tigrati di vecchia urina che tuttavia non avevano un odore più forte delle rose stampate sull'abito sintetico dell'impiegata".
Ol'ga Slavnikova: L'immortale
Einaudi, Torino - 2006
traduzione di Grazia Perugini
collocazione: libreria di Sara
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