"Di preferenza sotto il solleone, perché si suda di più, uomini di tutte le età e corporature, e anche qualche donna, fanno jogging lungo le poche salite dell'isola. Una smorfia dolorosa sul volto, gli occhi accecati dal sudore, talora iniettati di sangue. Moderni Sisifi, non devono la loro fatica e punizione a un dio, ma a se stessi; e anche se non rotolano su e giù un grosso masso, doppia è la loro fatica a causa del peso maggiore del libero arbitrio. E doppiamente immane. Se chiedi loro perché lo fanno, rispondono: "Per essere sani, per essere in forma". Non osano dire: "Per essere belli". Almeno non ancora. Si sacrificano a un idolo. Degli autoflagellanti senza saperlo, che invece di imitare la Passione di Cristo, imitano quella del nostro tempo: l'eterna giovinezza."
Fabrizia Ramondino: L'isola riflessa
Einaudi, Torino - 1998
pag. 72
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