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L'ho fatto per tre anni in occasione della Festa d'Estate del Minnesota Zen Center. Per timidezza, all'inizio chiedevo cinquanta centesimi a poesia, ma l'anno dopo ero già arrivata a un dollaro. La gente faceva la coda da mattina a sera. Il cliente non doveva far altro che darmi un argomento: chi mi diceva 'il cielo', chi 'il vuoto', chi 'il Minnesota', e chi, naturalmente, 'l'amore'. I bambini volevano poesie sul colore viola, sulle loro scarpe o sulla pancia. La mia regola era quella di riempire una facciata di un foglio di misura normale, senza cancellare e senza fermarmi a rileggere. Non mi preoccupavo nemmeno di organizzare ciò che scrivevo in versi e in strofe. Riempivo il foglio come facevo con quelli del mio quaderno. Era un'altra forma di esercizio di scrittura."
Natalie Goldberg: Scrivere zen - Manuale di scrittura creativa
Ubaldini editore, Roma -1987
traduzione di Bernardo Draghi
pag. 123
catalogazione: libreria accanto al divano
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