"Negli intervalli tra i momenti in cui mi guardavo intorno e quelli in cui ero felice leggevo una Vita di Lutero che mi aveva imprestato il nostro pastore. Se n'era venuto un giorno con il libro e mi aveva chiesto di leggerlo, avendo scoperto che il mio interesse per Lutero non era così vivo come avrebbe dovuto essere; così me lo sono portato fuori con me, perché il libro più tedioso assume una certa grazia che lo redime se letto in giardino; proprio come il pane e burro, privo di fascino in soggiorno, diventa ambrosia mangiato sotto un albero. Ho letto Lutero tutto il pomeriggio, con delle pause per lanciare sguardi ristoratori al giardino e al cielo, e molta gratitudine nel cuore. Le sue lotte con i diavoli mi hanno riempita di stupore; e mi sono chiesta se una giornata come questa, piena di grazia e di remissione dei peccati, non lo abbia mai colpito come qualcosa che lo portasse ad addolcirsi perfino nei confronti dei diavoli. Apparentemente non si è mai concesso di essere soltanto felice. Era un uomo meraviglioso, ma sono contenta di non essere stata sua moglie."
Elizabeth von Arnim: Il giardino di Elizabeth
Bollati Boringhieri, Torino - 2002
traduzione dall'inglese di Graziella Bianchi Baldizzone
pag. 70
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