"Il giorno dopo, Oblòmov s'era appena svegliato alle dieci, quando Zachàr, dandogli il tè, gli disse che, andando dal fornaio, aveva incontrato la signorina.
— Che signorina? — domandò Oblòmov.
— La signorina Iljìnskaja, Olga Serghjéevna.
— Ebbene? — domandò impaziente Oblòmov.
— Mi ha detto di salutarvi e ha domandato se state bene e che cosa fate.
— E tu che le hai detto?
— Le ho detto che state bene, e quanto al fare, che dovreste fare?... — rispose Zachàr.
— Perché aggiungi le tue stupide considerazioni? — notò Oblòmov. — «Che dovreste fare?» Che ne sai tu di quel che io debbo fare?"
Ivàn Gonciaròv: Oblòmov
Giulio Einaudi editore, Torino - 1955
traduzione di Ettore Lo Gatto
pagg. 223-224
catalogazione: libreria di fronte al divano
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