"Quando l'avvocato ebbe finito K. era perfettamente calmo, alle ultime parole aveva persino fatto evidenti segni di approvazione confermando a se stesso la sua vecchia idea, secondo la quale l'avvocato cercava sempre e anche questa volta di distrarlo con comunicazioni generiche e non pertinenti e di distoglierlo dal quesito principale riguardante l'effettiva azione svolta in favore della sua causa. L'avvocato s'accorse benissimo che questa volta K. gli opponeva più resistenza del solito, tanto che ammutolì per dargli modo di parlare a sua volta, e siccome K. continuava a tacere gli domandò: «Dica, è venuto oggi da me con una precisa intenzione?». «Sì» confermò K. e fece schermo alla candela per veder meglio l'avvocato, «le volevo dire che con oggi le tolgo l'incarico di rappresentarmi.»"
Franz Kafka: Il processo
Arnoldo Mondadori editore, Milano - 1982
traduzione di Ervino Pocar
pag. 197
catalogazione: libreria bianca in soggiorno
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