mercoledì 13 agosto 2008

uomini neri

"VI. Qui Enne 2 frenò, strisciò col piede a terra, e si fermò. Erano a metà di corso Sempione.
«Scendi» le disse.
«Che succede?» disse Berta. «Siamo arrivati?»
«
Non siamo arrivati» Enne 2 rispose.
Guardava davanti a sé, di sopra a lei ancora seduta sulla canna; e allora lei pure guardò, vide lo splendore invernale tra le due spoglie file di alberi che mai terminavano, e nella tersa luce, a duecento metri, un camion fermo col vetro che luccicava, e uomini neri attraverso la strada, anch'essi fermi, con al braccio bastoni che anch'essi luccicavano.
«C'è un rastrellamento» disse Enne 2.
Berta saltò giù.
«No, risali» Enne 2 le disse.
Uomini venivano, dalla linea lontana, lungo le due file dei grandi alberi, e portavano puntati in giù quegli strani bastoni che luccicavano. Berta capì che quei bastoni erano fucili, e vide uno con un grande cappello dalle larghe falde venire al centro dell'asfalto, al centro del luminoso mattino, voltandosi ad ogni passo e agitando alto in pugno, di sopra al capo, un lungo scudiscio nero che serpeggiava fischiando. L'uomo gridava qualcosa agli altri, gesticolava, agitando alto il suo scudiscio nero; e Berta risalì sulla canna."

Elio Vittorini: Uomini e no
Mondadori, Milano - 1973
pag. 14

catalogazione: casa di campagna, libreria del Comandante

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