lunedì 31 maggio 2010

marescialli di Aria Fritta

"Finirò col perdervi!... ah, quest'esasperante mania dei vecchi di farsi sberluccicare con la loro gioventù, le minime futilità, pipì di traverso, tosse asinina durante l'allattamento, i loro pannolini sporchi... io che li vedo tutti i giorni nel mio solito giornale, fotografati di schiena, faccia, profilo, così contenti di sé, tutti di carne vizza, fanoni temporali in rotta così maturi per la vivisezione e così felici di essere tanto viziati, divi ammirati quanto il ladro di bambini della rue Torchon e la superstella Brillantina... formidabili Governatori di qua... fantastici marescialli di Aria Fritta... li manderei tutti alla tavola di marmo, a mostrarci il loro bazar pineale, pancreas, prostata, per vedere un po' com'è fatto il tagliuzzato chiacchierone, il suo io autenticissimo, al naturale..."

Louis-Férdinand Céline: Rigodon
Aldo Garzanti editore, Milano - 1974
traduzione di Ginevra Bompiani
pag. 178

catalogazione: libreria di fronte al divano
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venerdì 28 maggio 2010

una progressiva dimenticanza

"Ho sempre avuto la sensazione di essere vissuto in altri tempi e in altri luoghi; e che nel mio essere vivessero altre persone. Credo che anche ai miei lettori possa accadere di provare la stessa cosa. Basterà che risalgano col pensiero alla loro fanciullezza, perché la consapevolezza di cui sto parlando, torni loro in mente. Nell'infanzia, non ancora formate né cristallizzate, la nostra identità, e la nostra coscienza, subivano un processo di continua evoluzione e inoltre andavano inevitabilmente soggette a una progressiva dimenticanza."

Jack London: Il vagabondo delle stelle
Adelphi edizioni, Milano - 2005
traduzione di Stefano Manferlotti
incipit
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giovedì 27 maggio 2010

cosa dovuta

"CLEOPATRA: Pareva ti cocesse (e ciò conferma la bontà dell'animo tuo) che sia stato il primo Cesare a goder del mio amore, sebbene tu lo meritassi di più; per parte mia ne sono addolorata, mio signore, più di te: infatti, fossi stata tua per primo, ciò mi avrebbe risparmiato una seconda scelta: mai sarei stata di lui, e non sarei mai stata d'altri che tua. Ma fu Cesare il primo, tu dici, a possedere il mio amore. Non è vero, mio signore: per primo possedette la mia persona: ma tu, il mio amore; Cesare mi amò; ma io amai Antonio. Se in seguito mi sottomisi all'altro, fu perché mi parve cosa dovuta al più grande di tutti gli uomini: e a metà costretta, io gli diedi, come a un tiranno, quel ch'egli si sarebbe preso con la forza."

John Dryden: Tutto per amore
Rizzoli editore, Milano - 1964
traduzione di Corrado Pavolini
pag. 63

catalogazione: una delle librerie
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mercoledì 26 maggio 2010

l'universale si impone a spese dell'individuo

"Genere ed esemplare stanno l'uno di fronte all'altro. Il genere si riproduce e il suo prodotto è un singolo, l'esemplare. Il singolo accresce la sua esistenza appagando il suo desiderio dell'altro sesso. Ma proprio in questo si manifesta il potere del genere il quale, nel mentre si riproduce, si inabissa in questo svolgimento, d'un tratto o gradatamente, e in questo modo procede all'infinito. L'universale, che vuole imporsi, lo fa a spese dell'individuo e si mostra come il fine sovrastante, il cui mezzo è il singolo; ciò che viene prodotto è tuttavia solo un esemplare, che deve di nuovo diventare mezzo, e così di nuovo all'infinito. Il singolo d'altra parte cerca d'impossessarsi dell'universale in quanto si serve del genere per soddisfare il suo piacere."

Fried Adolf Trendelenburg: Il metodo dialettico
Soc. editrice Il Mulino, Napoli - 1990
a cura e traduzione di Marco Morselli
pagg. 27-28

catalogazione: libreria di fianco al divano
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martedì 25 maggio 2010

le guardie lo sanno sempre...

"L'AMATO NIPOTE
dialogo

A.: C'era una volta uno zio e un nipote.
B.: Quale era lo zio?
A.: Come, quale? Quello più grosso, no?
B.: Perché, sono grossi gli zii?
A.: Spesso.
B.: Eppure mio zio non è grosso.
A.: Tuo zio non è grosso perché è un artista.
B.: Come mai non sono grossi gli artisti?
A.: Bada che se continui a interrompermi, non ti racconto più la storia.
B.: No, no, non t'interrompo più.
A.: Dunque. C'era una volta uno zio e un nipote. Lo zio era ricco, ma così ricco...
B.: Quanti soldi aveva?
A.: Diciassettemila miliardi di rendita, e poi palazzi, terreni, automobili...
B.: Di che marca?
A.: Di tutte le marche. E poi navi...
B.: Quante?
A.: Quattordici.
B.: Non aveva nessun veliero?
A.: Sì. Cinque.
B.: E il nipote non andava mai sui velieri?
A.: Smettila o non ti racconto più niente.
B.: Scusa, non t'interrompo più.
A.: Il nipote, invece, non aveva una lira e la cosa gli dispiaceva enormemente...
B.: Perché lo zio non gli dava un po' di soldi?
A.: Perché lo zio era un vecchio avaro e voleva tenerseli tutti per sé. Ma poiché il nipote era il suo unico erede...
B.: Cos'è un erede?
A.: È uno che ti prende i soldi, i mobili e tutto quello che hai, quando sei morto.
B.: Allora perché il nipote non ammazzava lo zio?
A.: Non ammazzava lo zio perché non si deve ammazzare lo zio, per nessun motivo, nemmeno per ereditare.
B.: Perché non si deve ammazzare lo zio?
A.: Perché ci sono le guardie.
B.: Ma se le guardie non lo sanno?
A.: Le guardie lo sanno sempre, le informano i portieri. Comunque, adesso sentirai come il nipote è stato furbo. Egli aveva notato che lo zio, dopo ogni pasto, diventava rosso.
B.: Si ubriacava.
A.: No, era così di costituzione. Era apoplettico.
B.: Cos'è apoplettico?
A.: Apoplettico è una persona alla quale il sangue va alla testa e che può morire a causa di una forte emozione.
B.: Io sono apoplettico?
A.: No, tu sei di natura diversa. - Allora il nipote aveva notato che soprattutto le storielle spiritose facevano star male lo zio: una volta aveva perfino rischiato di morire per una risata prolungata.
B.: Il ridere può far morire?
A.: Sì, quando si è apoplettici. Un bel giorno, ecco il nipote che arriva dallo zio, giusto al momento in cui egli si alza da tavola. Raramente aveva mangiato così di gusto. Era rosso come un tacchino e soffiava come una foca...
B.: Come le foche del giardino zoologico?
A.: Già. - Il nipote pensa: 'Ecco il momento giusto' e si mette a raccontare una storia buffa, ma così buffa...
B.: Me la racconti?
A.: Aspetta un momento, te la racconterò alla fine. - Lo zio ascoltava la storia e rideva, rideva da torcersi, tanto che era morto dal ridere prima che la storia fosse terminata.
B.: E che storia gli aveva raccontato?
A.: Un minuto di pazienza. Così, quando lo zio è morto, lo hanno seppellito e il nipote ha ereditato.
B.: E ha preso anche i velieri?
A.: Ha preso tutto: era il solo erede.
B.: Ma che storia aveva raccontato, a suo zio?
A.: La storia dello zio e del nipote. Quella che ho finito di raccontarti proprio adesso."

Alphonse Allais: Teatrino
Stampa Alternativa, Roma - 1992
traduzione di Manlio Vergoz
pagg. 3-6

catalogazione: libreria sotto la finestra
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lunedì 24 maggio 2010

la promessa di una sensazione piacevole

"Tra i valori verso i quali chi sceglie viene addestrato a orientare le proprie scelte, il divertimento che oggetti ed eventi possono procurare occupa una posizione preminente. Come Pierre Bourdieu ha chiaramente spiegato quasi vent'anni fa, la fabbricazione di nuovi desideri sta facendo il lavoro che un tempo svolgeva la regolamentazione normativa, cosicché la pubblicità e la propaganda commerciale possono prendere il posto un tempo occupato dal controllo di polizia. A innescare il desiderio è la promessa di una sensazione piacevole e mai provata prima; l'offerta di oggetti capaci di trasmettere sensazioni intense precede di norma la comparsa del desiderio, che dunque si presenta fin dall'inizio orientato all'oggetto. L'attuale codice di scelta genera perciò un agente le cui specialità consistono in primo luogo nella capacità di riconoscere la promessa di una sensazione piacevole, e poi di seguire gli indizi e le tracce che indicano la via per appropriarsene."

Zygmunt Bauman: La solitudine del cittadino globale
Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano - 2000
traduzione di Giovanna Bettini
pag. 81

catalogazione: il comodino del Bip
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domenica 23 maggio 2010

il sale delle stelle

"Sotto il tetto di rami alzava il muso di notte verso l'alto del cielo, un ghiaione di sassi illuminati. A occhi larghi e respiro fumante fissava le costellazioni, in cui gli uomini stravedono figure di animali, l'aquila, l'orsa, lo scorpione, il toro.
Lui ci vedeva i frantumi staccati dai fulmini e i fiocchi di neve sopra il pelo nero di sua madre, il giorno che era fuggito da lei con la sorella, lontano dal suo corpo abbattuto.
D'estate le stelle cadevano a briciole, ardevano in volo spegnendosi sui prati. Allora andava da quelle cadute vicino, a leccarle. Il re assaggiava il sale delle stelle"

Erri De Luca: Il peso della farfalla
Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano - 2009
pag. 26

catalogazione: nessuna, libro appena acquistato
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giovedì 20 maggio 2010

gallina in rosa

"Per sei: Gallina, un chilogrammo e mezzo - Burro, grammi 100 - Vino bianco, un bicchiere - Succo di pomodoro, un bicchiere - Sale - Pepe.

Nettate una bella gallina, giovane e bene in carne, sventratela, fiammeggiatela, lavatela, asciugatela e dividetela in otto o dieci pezzi.
Ponete i pezzi di gallina in una casseruola, aggiungete il burro, il vino bianco, il latte ed il succo di pomodoro. Condite con sale e pepe.
Coprite il recipiente e lasciate cuocere pian piano fino a che la gallina sarà cotta e il liquido trasformato in una saporita e densa salsa."

Ada Boni: Il piccolo talismano della felicità
Casa Editrice Colombo, Roma - 1966
pag. 320

catalogazione: libreria di fronte al computer
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mercoledì 19 maggio 2010

impulso acceleratore

"Ogni anima è destinata ad essere perfetta; ogni essere, alla fine, raggiungerà la perfezione. Qualunque cosa noi siamo ora è il risultato dei nostri atti o pensieri passati; qualunque cosa noi saremo nel futuro sarà il risultato di quello che ora facciamo e pensiamo. Tuttavia questo configurarsi dei nostri destini non ci preclude di ricevere aiuto da fuori, anzi, nella grande maggioranza dei casi, un aiuto del genere è assolutamente necessario. Quando esso interviene, le capacità e le possibilità migliori dell'anima subiscono un'accelerazione, la vita spirituale si desta, il progresso si riattiva, e alla fine l'uomo diventa santo e perfetto.

Questo impulso acceleratore non può essere derivato dai libri; l'anima lo può ricevere solo da un'altra anima, non da altro."


Swami Vivekânanda: Yoga pratici
Ubaldini editore, Roma - 1963
traduzione di Augusta Mattioli e Giulio Cogni
pag. 111

catalogazione: libreria di fronte al divano
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martedì 18 maggio 2010

eliminazione di un nemico in maniera rapida e silenziosa














"185. Nell'assolvimento di missioni notturne, particolari circostanze possono rendere necessaria l'eliminazione di un nemico in maniera rapida e silenziosa per impedirgli di gridare o dare l'allarme.

L'arma da usare in tal caso è il pugnale o la baionetta, o qualunque altra idonea allo scopo.

186. Pugnale o baionetta (fig. 189). - Si striscia silenziosamente il più possibile vicino al nemico, impugnando il pugnale o la baionetta come nella figura; quindi:
- sollevarsi senza rumore da terra e, avanzando leggermente curvi, con un balzo portare il ginocchio sinistro (o destro) aderente alle gambe dell'avversario;
- contemporaneamente afferrare con la mano sinistra o destra il mento dell'avversario, torcendogli la testa in alto, indietro e da un lato;
- vibrare immediatamente il colpo al di sotto dell'ultima costola, facendo attenzione a non incontrare cinturoni, cinghie, corregge che impedirebbero la penetrazione della lama."

AA.VV.: Norme per l'addestramento individuale al combattimento
Ministero della Difesa - Stato Maggiore dell'Esercito, Roma - 1956
pagg. 111-112

catalogazione: libreria di fronte al divano
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lunedì 17 maggio 2010

sole di mezzanotte

"Un changement singulier avait eu lieu dans l'atmosphère; de vagues teintes roses se mêlaient, par dégradations violettes, aux lueurs azurées de la lune; le ciel s'éclaircissait sur les bords; on eût dit que le jour allait paraître. Octavien tira sa montre; elle marquait minuit. Craignant qu'elle ne fût arrêtée, il poussa le ressort de la répétition; la sonnerie tinta douze fois: il était bien minuit, et cependant la clarté allait toujours augmentant, la lune se fondait dans l'azur de plus en plus lumineux; le soleil se levait."

Théophile Gautier: Contes fantastiques
Éditions José Corti, Paris - 1972
pag. 232

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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domenica 16 maggio 2010

molta ciliegia rossa al naso, quasi in confettura, forse una leggerissima volatile?

"BAROLO PERCRISTINA
2000
Piemonte
Domenico Clerico

Uno dei più grandi produttori italiani in assoluto, che si distingue sopratutto per dei grandissimi Barolo, ma non solo. Buonissimi i Barolo Pajana e Ciabot Mentin Ginestra (chi non ricorda il 1982 di quest'ultimo?), quest'anno il nostro premio va al Percristina '00, di livello assoluto. Molto complesso il naso, con molteplici sensazioni olfattive, fra cui tabacco, viola, rosa, visciola e prugna. Una vera sinfonia di emozioni, che si sprigionano dal bicchiere per proseguire poi nel palato e accompagnarci per un periodo lunghissimo. (ID)"

Ian D'Agata & Massimo C. Comparini: Guida ai migliori vini d'Italia 2006 / ­Italy's best wines 2006
Guido Tommasi editore, Milano - 2005
pag. 188

catalogazione: libreria di fronte al computer


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sabato 15 maggio 2010

quivi giacciono figlia e padre, sorella e fratello, moglie e marito, eppure son due soli corpi...

"Le donne, proprio come il linguaggio, funzionano allora come oggetti di scambio reciproco tra gli uomini e 'la proibizione dell'incesto non è tanto una regola che vieta di sposare la madre, la sorella o la figlia, quanto invece una regola che obbliga a dare ad altri la madre, la sorella o la figlia' [Lévi-Strauss 1947, trad. it. p. 617].

Gli Arapesh non capivano il senso delle domande che Margaret Mead poneva loro a proposito del possibile incesto con la sorella. Era loro evidente la stoltezza dell'operazione: 'Non capisci che se tu sposi la sorella di un altro, e un altro sposa tua sorella, avrai almeno due cognati, e se invece sposi tua sorella non ne avrai nemmeno uno? E con chi andrai a caccia? Con chi farai le coltivazioni? Chi andrai a visitare?' [ibid., p. 621]. Non si può spiegare in modo più vivo l'interesse dell'opera di socializzazione consistente nel dare ad altri la propria sorella e nel ricevere da altri la propria sposa."

Enciclopedia Einaudi / Imitazione-Istituzioni
Françoise Héritier: Incesto
Giulio Einaudi editore, Torino - 1979
pag. 236

catalogazione: libreria bianca in soggiorno
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giovedì 13 maggio 2010

l'esprit français des étrangers

"L'intelligenza è allegria. E regala a chi l'esercita un senso pieno di felicità quanto più sembra liberarsi da un fondo di antica malinconia, come avveniva in Galiani. Nell'accensione delle idee, nell'esercizio dell'ironia e nelle improvvise trovate, essa riusciva a scattare, come in un sistema d'elettricità. Teneva conto degli 'altri', di un'idea, di un sentimento, di tutta una società che può concentrarsi in una sola persona: come fu per Galiani Madame d'Épiné. E non c'è da meravigliarsi se gli studiosi del nostro abate, più che per qualsiasi altro scrittore dell'epoca, abbiano tanto parlato dei suoi amici.

È una società, quella cui si rivolge Galiani, che ha i suoi straordinari esemplari. È la società francese, e non ha niente a che fare con la napoletana, che provoca in lui di solito aperta avversione. In quella società, i solitari, i misantropi, erano per fortuna lontani o già sotterrati. Ed egli faceva bene la parte di un 'anti-misantropo', quasi di un anti-Rousseau, Rousseau il quale spingeva al massimo quella grande arte di dispiacere che hanno soltanto i rivoluzionari. Ed era anche uno straniero. Ma è spesso una società diversa (in questo caso quella francese) che opera, come per una legge d'innesti e di trapianti, la capacità di far nascere nello straniero che vi vive, una qualità rara di esprit, come per certi vini. E i Goncourt osservavano che nulla esisteva di più incantevole che 'l'esprit français des étrangers', lo spirito di Galiani, del principe di Ligne, di Enrico Heine."

Giovanni Macchia: La caduta della luna
Arnoldo Mondadori editore, Milano - 1973
pagg. 99-100

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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mercoledì 12 maggio 2010

sono io!

"Il poverino tremava. Non accennò a fuggire. Jody non osava muoversi. Bisbigliò: 'Sono io'.

Il capriolo alzò il muso e lo fiutò. Adagio adagio Jody allungò la mano e gliela posò sul collo. Il contatto lo fece delirare di piacere. Si spostò pian piano avanti sui ginocchi finché gli fu accosto. Gli circondò il corpo con le braccia. Il piccolo ebbe un leggerissimo sobbalzo ma non si mosse. Jody lo accarezzò sui fianchi con la delicatezza di mosse che avrebbe usato se la bestiola fosse stata di vetro e avesse temuto di romperla."

Marjorie Kinnan Rawlings: Il cucciolo
traduzione di Carlo Coardi
casa editrice Valentino Bompiani, Milano - 1965
pag. 125

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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martedì 11 maggio 2010

entrare nel mondo trascendentale

"Molte sono le varietà di prodotti chimici e vegetali che hanno effetti psichedelici ('manifesti alla mente'). Qui di seguito sono elencate le sostanze di maggior uso, con le dosi adatte ad una normale persona adulta, di media corporatura. La dose da prendere dipende, naturalmente, dal fine della seduta. Pertanto diamo due tipi di indicazioni: la prima colonna indica una dose che dovrebbe bastare ad una persona inesperta per entrare nel mondo trascendentale descritto in questo manuale; la seconda dà un quadro di dosi inferiori, che può essere seguito da persone più esperte e da coloro che partecipano a sedute di gruppo."

T. Leary, R. Metzner e R. Alpert: L'esperienza psichedelica
SugarCo edizioni, Milano - 1964
traduzione di Ugo Carrega
pagg. 124-125

catalogazione: libreria di fronte al divano
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lunedì 10 maggio 2010

un dolore disordinato

"Le moment arrivé, elle courut vers l'amoureux.

A sa place, elle trouva un de ses amis.

Il lui apprit qu'elle ne devait plus le revoir. Pour se garantir de la conscription, Théodore avait épousé une vieille femme très riche, Mme Lehoussais, de Tocques.

Ce fut un chagrin désordonné. Elle se jeta par terre, poussa des cris, appela le bon Dieu, et gémit toute seule dans la campagne jusqu'au soleil levant. Puis elle revint à la ferme, déclara son intention d'en partir; et, au bout du mois, ayant reçu ses comptes, elle enferma tout son petit bagage dans un mouchoir, et se rendit à Pont-l'Évêque."

Gustave Flaubert: Trois contes
Garnier-Flammarion, Paris - 1965
pag. 33

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domenica 9 maggio 2010

vano è al fato dar di contro!


"CORIFEO
Va, libera la fanciulla da l'antro ove l'hai chiusa, su l'insepolto un tumulo componi.

CREONTE
Questo consigli, ti par giusto io ceda?

CORIFEO
...E il più presto che puoi! rapido piombano sugli insensati, dagli Dèi, sciagure!

CREONTE
Ahi! a far ciò, contro mia voglia, io stento; ma vano è al fato dar di contro...

CORIFEO
E affrèttati, dunque! e va tu, non mandar altri, corri!"

Sofocle: Antigone
versione poetica di Eugenio Della Valle
pag. 76
Gius. Laterza & Figli, Bari - 1961

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venerdì 7 maggio 2010

the trill, the turn, the mordent

"They have all a similar function, that of embellishing or decorating a note by a rapid repetition of the note and its adjacent notes.

In practicing these ornaments, you should again avoid the heavy chest-voice and the aim must be to articulate the notes clearly without slowing down their fast pace. Remember that they are decorative groups, not essential melody notes.

Performing these ornaments properly has to be developed by working up the speed gradually from a slow starting pace."

Graham Hewitt: How to Sing
Elm Tree Books Ltd., London / 1978
pag. 35

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giovedì 6 maggio 2010

lo yoga non richiede una fede specifica

"Uno dei principali motivi per cui ci si accosta alla pratica dello yoga è il desiderio di cambiare qualcosa di sé: pensare con più chiarezza, sentirsi meglio, riuscire oggi meglio di ieri in tutti gli aspetti della vita. Per questi scopi lo yoga è davvero efficace, e non richiede requisiti particolari per poterne intraprendere il cammino. Non occorre diventare induisti solo perché lo yoga è nato in India. Anzi, nessun indiano ha l'obbligo di praticare lo yoga. Lo yoga non richiede una fede specifica, e se abbiamo una fede, lo yoga non la mette in discussione. Chiunque può iniziare a praticarlo. Il punto in cui iniziamo è assolutamente personale e individuale, ed è il punto preciso in cui ci troviamo in questo momento."

T.K.V. Desikachar: Il cuore dello yoga
traduzione di Giampaolo Fiorentini
Ubaldini editore, Roma - 1997
pag. 109

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martedì 4 maggio 2010

esecutore d'ordini

"Credo avervi già detto, signori, che mia madre teneva in serbo un fidanzato per questa seconda figlia di Kharlof. Era uno dei nostri più poveri vicini, un maggiore in ritiro, certo Gavrilo Gitkof, uomo già maturo e, come diceva anche lui, non senza orgoglio 'battuto e rotto'.

Appena sapeva leggere e scrivere, e lo spirito non era in lui al di sopra dell'istruzione; nondimeno aveva la segreta speranza di divenir un giorno intendente generale dei beni di mia madre perché sentiva in sé il genio di un esecutore d'ordini.

«Di altre cose non posso vantarmi - diceva - ma per contar i denti ai contadini possiedo questa scienza in tutte le sue maggiori finezze. È nel servizio militare che ho avuto occasione di farne un profondo tirocinio.»"

Ivan S. Turghenev: Un re Lear della steppa
Passigli editori, Firenze - 1987
traduzione di ?
pag. 23

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domenica 2 maggio 2010

assenza irrimediabile

“Il lutto sposta le pietre ammucchiate dai bambini e le dispone intorno alla tomba. Il silenzio degli sguardi impietriti getta terra grigia sulla terra nera smossa dalla vanga del becchino. Di ritorno a casa il vuoto ci soffoca. Come se partissimo per un viaggio, chiudiamo le imposte e le porte. La casa è stata sigillata dall’assenza irrimediabile. Non esiste più. Non ci tornerò mai. Né andrò sulla sua tomba. Non è mia madre quella sottoterra. Mia madre è qui, la sento ridere e pregare, insiste perché si apparecchi la tavola, perché mangiamo ciò che lei ha impiegato ore a preparare, è in piedi, felice di vederci tutti riuniti intorno alle nostre pietanze preferite. Aspetta un complimento. Noi trangugiamo tutto con gioia e non le diciamo niente. Allora lei dice: i piatti sono vuoti, è la prova che quello che vi ho preparato vi è piaciuto. Mio fratello maggiore le dice: che Dio ti conceda la salute e ti conservi per noi, eterna, presente e felice del nostro amore. E noi diciamo sorridendo: Amen”.

Tahar Ben Jelloun: Mia madre, la mia bambina
Giulio Einaudi editore, Torino - 2006
traduzione di Margherita Botto
excipit
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sabato 1 maggio 2010

il rapporto con le emozioni

"Purtroppo va detto che in generale la sfera emotiva non gode molto credito nella nostra cultura, anche se è sempre avventato contrapporre una presunta, monolitica 'cultura occidentale' a una presunta, monolitica 'cultura orientale', come fanno spesso i sostenitori delle culture 'altre', che per potersi permettere questa semplicistica operazione evitano accuratamente di leggere la storia della nostra cultura nell'unica maniera corretta, e cioè come un lungo e non mai risolto conflitto tra istanze opposte. Limitiamoci a constatare, nella nostra cultura, la difficoltà di un rapporto fiducioso con le emozioni, e la ricorrente tentazione di metterle al bando come 'nemiche dell'ordine costituito'. C'è chi parla di 'rimozione', ma forse la parola più corretta è 'repressione'. È in ogni caso un'operazione tutt'altro che riuscita; e lo sanno bene gli stessi detentori del potere, che proprio sulle emozioni fanno leva, sia per procacciarsi il consenso sia per scoraggiare il dissenso."

Aldo Carotenuto: La colomba di Kant - problemi del transfert e del controtransfert
Gruppo editoriale Fabbri, Bompiani - Sonzogni, 1986
pagg. 68-69

catalogazione: libreria bianca in soggiorno
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giovedì 29 aprile 2010

depressione post-***

"Sembrava davvero stanco; aveva dei cerchi sotto gli occhi che non c'erano quando lei era salita in macchina.

- Si prova spesso una sensazione di delusione quando qualcosa è andata bene - osservò lui. - Il giorno che me ne andrò con quel contratto in tasca piomberò negli abissi della depressione. Mi capita sempre, quando la battaglia è vinta. L'avete mai provato?"

Evelyn Anthony: Albatros
Arnoldo Mondadori editore, Milano - 1983
traduzione di Lidia Perria
pag. 60

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mercoledì 28 aprile 2010

Isadora e le onde

"La mia prima idea di movimento proviene di certo dal ritmo delle onde [...] Tentavo di seguire il loro movimento e di danzare sul loro ritmo."

Claudia Allasia: Teorie e modi del corpo
La Nuova Italia Scientifica, Roma - 1984
pag. 54

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martedì 27 aprile 2010

i diritti dei consumatori

"I coinvolgimenti del tipo 'finché morte non ci separi' diventano contratti 'finché di reciproca soddisfazione', temporanei ed effimeri per definizione, per calcolo e per impatto pragmatico, e dunque facili a essere infranti unilateralmente, ogni qual volta uno dei partner annusi un'occasione migliore e consideri conveniente rompere l'unione anziché tentare di salvarla a ogni costo.

In altre parole, legami e unioni tendono a essere considerati e trattati come cose da essere consumate, non prodotte; sono soggetti agli stessi criteri di valutazione di tutti gli altri oggetti di consumo. Nel mercato dei consumatori, i prodotti di lunga durata vengono generalmente offerti 'in prova', e con la clausola 'soddisfatti o rimborsati'. Se i partner di una relazione sentimentale vengono 'concettualizzati' in tali termini, allora non è più compito di entrambi 'far funzionare il rapporto', far sì che duri nel bene e nel male, 'in ricchezza e in povertà', nella salute e nella malattia, che induca ad aiutarsi nei momenti buoni e in quelli cattivi, se necessario ad accettare compromessi e sacrifici pur di preservarne la solidità. Diventa invece questione di ottenere soddisfazione da un prodotto di pronto consumo; se il piacere che se ne trae non è quello promesso e atteso, o se la novità viene meno e con essa la gioia, allora si può chiedere il divorzio, citando i diritti del consumatore e della legge sulla trasparenza del commercio. Non c'è alcun motivo di restare fedeli a un prodotto inferiore e ormai stantio e non cercarne uno 'nuovo e migliore' nei negozi."

Zygmunt Bauman: Modernità liquida
Editori Laterza, Roma/Bari - 2002
traduzione di Sergio Minucci
pag. 190

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lunedì 26 aprile 2010

fumo e vento

"Quelli furono i giorni migliori della vita di Tancredi e di quella di Angelica, vite che dovevano poi essere tanto variegate, tanto peccaminose sull'inevitabile sfondo di dolore.
Ma essi allora non lo sapevano ed inseguivano un avvenire che stimavano più concreto benché poi risultasse di fumo e di vento soltanto. Quando furono divenuti vecchi ed inutilmente saggi i loro pensieri ritornavano a quei giorni con rimpianto insistente: erano stati i giorni del desiderio sempre presente perché sempre vinto, dei letti, molti, che si erano offerti e che erano stati respinti, dello stimolo sensuale che appunto perché inibito si era, un attimo, sublimato in rinunzia, cioè in vero amore."


Giuseppe Tomasi di Lampedusa: Il Gattopardo
De Agostini, Novara - 1985
pag. 211



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domenica 25 aprile 2010

operetta generals and admirals!

"In New York, he is continually struck by details: gloved garbage collectors, orderly traffic, long block of bridal shops in the Bowery, juxtaposed with scenes of the utmost misery, and the impression that everyone looks as though he had stepped out of a film. Broadway is a "luminous fair" whose violent lights stultify him; he realizes he had reached a "new continent," because real smoke comes out of the mouth of a soldier smoking a Camel cigarette in a fifteen-meter-high billboard in imes Square. He admires the magnificent food shops, the women and their bright dresses, and the color of the taxis, which look like insects dressed up for Sunday in reds, greens, and yellows; but he is horrified by necktie shops with a concentration of bad taste that is scarcely imaginable. He is puzzled by the function of the Funeral Home and the fact that cemeteries are private property where space is reserved in advance. Thousands of operetta generals and admirals catch his eye: they are New York's doormen, bell captains, and elevator boys in the big hotels."

Alba della Fazia Amoia: Albert Camus
The Continuum Publishing Co., New York - 1989
pagg. 136-137

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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sabato 24 aprile 2010

a truly symmetrical spine does not exist!

"It is rare to find a truly symmetrical spine. In most cases the plane of the shoulders and chest is twisted relative to the plane of the pelvis, and as a result, all movements are performed most easily on one side of the body than on the other. In the early years, when a child tends to take random movements of great variety, this does not matter at all. In maturity, however, persons tend to repeat a limited number of movements--sometimes for hours on end--to the neglect of other movements. The body then tends to accustom itself to this restricted number of movements, the skeletal structure adjust to them, changes result, and posture becomes crooked."

Moshe Feldenkrais: Awareness through movement
Arkana Books, London - 1990
pag. 103

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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giovedì 22 aprile 2010

Petrarca petrarcheggia e Pascoli pascoleggia

"Pascoli, voglio dire, cade ogni tanto nel difetto in cui cade ogni artista; Petrarca, tante volte, petrarcheggia, cioè rifà a freddo se stesso; Pascoli pascoleggia, cioè ripete senza una intima necessità le sue trovate, giocherella con la sua lingua e il suo stile, e irrita. Ma questo pascoleggiare certe volte è solo irritante, un neo troppo rilevato, tante altre volte, applicato a una materia che non lo tollera, lascia capire che quelle corde sono d'accatto e che lui, per ragioni pratiche, lavora a freddo o con calore fittizio, e carica il volume delle Poesie (un grosso volume di oltre milletrecento pagine) di tante cose caduche, false, frutto di propositi velleitari non di un'intima spinta."

Giovanni Pascoli
presentazione di Giuseppe Petronio
editrice l'Unità, Roma - 1993
pag. 11

catalogazione: libreria sotto la finestra
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martedì 20 aprile 2010

No credit to strangers. Welcome, strangers!

"Jam session. Orig. an informal gathering of jazz musicians to play for their own pleasure, usu. in free and lengthy improvisations on well-known themes; later a term applied commercially to public jazz performances."

Harold Wentworth & Stuart Berg Flexner: The Pocket Dictionary of American Slang
Pocket Books editions, New York, NY - 1960
pag. 184

catalogazione: libreria di fianco al computer



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lunedì 19 aprile 2010

mi raccomando che ci sia il disco rigido!!!

"5.2 Quale personal scegliere?

Risolto il problema dei programmi il lettore dovrà affrontare quello della macchina: come dice la parola stessa il personal è infatti un bene personale. E d'altronde oggi un elaboratore a 32 bit dalle straordinarie prestazioni costa meno di una banale utilitaria.
Ma che personal comprare? Non avrei alcun dubbio circa i requisiti minimi. Deve trattarsi di una macchina dotata di disco rigido, e di un microprocessore 80286 o 80386. Scarterei invece a causa della loro lentezza tutte le macchine a due drives specie se con microprocessore 8088 o 8086."

Corrado de Francesco: Guida rapida all'uso del personal computer
Franco Angeli, Milano - 1991
pag. 77

catalogazione: la libreria informatica del Bip
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domenica 18 aprile 2010

la vecchiaia: un male per il corpo ma un bene per l'anima

"Tu dici di soffrir grandemente per tutto quello ch'io soffro. Né punto io di questo io mi meraviglio: non può l'un di noi sentirsi bene, se sappia che l'altro sta male. E ti dici persuaso che i miei mali provengano dalla età, perché, come il Comico scrive, è la vecchiaia un gran male per se medesima. E questo pure io trovo giusto, né quella sentenza rigetto, purché peraltro si aggiunga esser la vecchiaia un male pel corpo, ma un bene per l'animo. E che? dovrei forse bramare che la cosa andasse a rovescio e sano avessi il corpo, l'animo infermo? Tolgalo Iddio: come del corpo, così e bramo e godo che dell'uomo intero sia sana la parte più nobile."

Francesco Petrarca: Le senili
Riccardo Ricciardi/Giulio Einaudi editori, Milano-Napoli e Torino - 1976
traduzione di Giuseppe Fracassetti
pag. 113

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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sabato 17 aprile 2010

ricordando Basaglia

"Sono nella mia piccola stanza nella quale respiro da circa dieci anni. In tutte quelle altre stanze che compongono questo enorme caseggiato respirano i deliri di 1040 matti. Quasi tutti vivono n camicia, Don Chisciotti senza che nessuno li ami, né possono camminare su un ronzino al chiaro di luna; i loro deliri battono sulle povere mute pareti intanto che intorno a loro fuma debolmente puzza di sudore."

Mario Tobino: Le libere donne di Magliano
Mondadori, Milano - 2007

pag. 11

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venerdì 16 aprile 2010

credenze

"Dopo essere andata a letto con un uomo, si lavava sempre con un infuso di foglie di ruta, raccolte al chiaro di luna, e beveva tisane con semi di finocchio e salicone, perché non le saltassero le mestruazioni. Sicché, per i due mesi successivi alla notte in cui aveva trovato nell'aia una pannocchia di granturco rosso, non pensò di essere incinta, ma che l'assenza di sangue fosse dovuta a qualche scombussolìo, o al fatto di aver guardato dentro il forno mentre il pane lievitava".

José Riçho Direitinho: Breviario degli istinti malvagi
Einaudi, Torino - 2005

traduzione di Rita Desti


catalogazione: biblioteca di davide

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giovedì 15 aprile 2010

porte di Zanzibar

"There are 560 carved doors in the town; the oldest is exhibited at the back of the Museum, dating back to AH (Al Hijra - the Islamic calendar) 1112 or AD 1695.

Traditionally the door was the first part of the house to be erected, showing carved symbolic pre-Islamic natural motifs and serving the purpose of Quranic quotes which brought good omens to the rest of the building under construction.

There is no overwhelming consensus on what the natural pre-Islamic symbols represent. Some claim the carved, stylish lotuses are associated with the Egyptians as symbols of fertility, while others say they have Indian origins representing peace and tranquility. Others advocate that the fish and fish scale carvings represent fertility, contrary to those who say the fish indicate the protecting powers of Syrian goddess Atargatis. Frankincense and date-tree patterns have been attributed to personifying health and plenty, respectively. "

Zanzibar Tourist Task Force: Zanzibar guide
HSP Publications, London - 1994
pagg. 41-42

catalogazione: libreria di fronte al divano
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mercoledì 14 aprile 2010

come si fabbrica dio

"L'esistenza di popoli atei era una questione spinosa. Ammetterla significava negare che l'idea di Dio fosse universale. Negarla significava dire che allora tutti i popoli hanno una qualche forma di religiosità naturale. Ciò però comportava il pericolo di ridurre anche il contenuto della rivelazione cristiana a una di queste forme di religione naturale. La religione cristiana veniva posta sullo stesso piano delle altre; perdeva la sua posizione privilegiata. Inoltre la questione poneva dei problemi di critica delle fonti. Si trattava cioè di valutare quanto ci si potesse fidare dei resoconti fatti da viaggiatori che erano perlopiù mercanti, soldati, diplomatici, avventurieri, che avevano insomma un rapporto di semplice sfruttamento con le popolazioni dei paesi lontani e ne ignoravano la lingua e i costumi. Più attento era certamente il punto di vista dei missionari (specialmente gesuiti), che risiedevano a lungo nei paesi da evangelizzare e ne imparavano bene le lingue. Ma anche il loro atteggiamento era viziato da pregiudizi connessi appunto con la loro missione.

I missionari, infatti, tendevano a identificare l'idea di Dio, in ogni caso, con quella del Dio cristiano. Certe forme di religiosità come l'animismo erano perciò senz'altro liquidate come superstizioni insignificanti; e i popoli che avevano una immagine del soprannaturale diversa da quella cristiana erano senz'altro dichiarati atei. Voltaire, nella sua Filosofia della storia (cap. XVIII), ricorda la storia del gesuita che, inviato dal papa in Cina per decidere della questione, giunto lì senza sapere una parola di cinese, dichiarava senz'altro che Confucio era ateo. Così, commenta Voltaire, proprio coloro che, in polemica contro i liberi pensatori, sostengono l'impossibilità dell'ateismo, proprio costoro affermano che la più antica nazione civile della terra è una società di atei."

Lia Formigari: La scimmia e le stelle
Da Newton a Darwin la formazione dell'immagine laica e scientifica dell'uomo e del mondo
Editori Riuniti, Roma - 1981
pagg. 93-94

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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martedì 13 aprile 2010

ognuno di noi aumenta la complessità del Tutto

"L'esistenza della vita ci riporta ancora una volta a un processo cosmico: se l'Universo primordiale era molto semplice (un gas perfetto di quark, fotoni e neutrini) e quello attuale è tanto complesso da comprendere bizzarri fenomeni quali gli esseri umani, sembra evidente che ciò che è cresciuta è proprio l'informazione, base immateriale di processi della materia: alle perfette e monotone simmetrie iniziali si è sostituita una struttura; ad ogni transizione di fase attraversata dal Cosmo corrisponde, sì, un suo raffreddamento e quindi una diminuzione dell'energia complessiva, ma anche, in qualche punto dell'Universo, inesorabilmente, un aumento del livello di ordine e di informazione. E allora ognuno di noi, nascendo, fa aumentare la complessità del Tutto e stabilisce forse un ulteriore, per quanto infinitesimale, canale per l'energia totale dell'Universo."

Franco Prattico: Dal caos... alla coscienza
Giuseppe Laterza & Figli, Roma/Bari - 1989
pag. 79

catalogazione: libreria bianca in soggiorno
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lunedì 12 aprile 2010

Pietroburgo

"Dove precisamente abitasse il funzionario che l'aveva invitato purtroppo non possiamo dirlo: la memoria qui ci tradisce e tutto ciò che c'è a Pietroburgo, tutte le vie e le case si sono talmente confuse e mescolate nella nostra testa, che è molto difficile tirarne fuori qualcosa di coerente. Comunque fosse, è però certo che il funzionario abitava nella parte migliore della città, dunque non troppo vicino ad Akàkij Akakièvič. Dapprima Akàkij Akakièvič dovette percorrere certe vie deserte e debolmente illuminate, ma, man mano che si avvicinava alla casa del funzionario, le strade diventavano più vive, più popolate e meglio illuminate. I passanti cominciarono a essere più frequenti, cominciarono a vedersi anche signore ben vestite, gli uomini avevano colletti di castoro, s'incontravano più di rado i vetturini con le loro slitte a sbarre di legno tempestate di chiodini dorati; al contrario, si vedevano di continuo cocchieri con veloci puledri e berretti di velluto color lampone, e slitte laccate con coperte di pelli d'orso; sulla strada passavano al volo con le ruote che stridevano sulla neve, carrozze con la serpa tutta adorna."

Nikolaj V. Gogol': I racconti di Pietroburgo
Aldo Garzanti editore, Milano - 1967
traduzione di Pietro Zveteremich
pag.

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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domenica 11 aprile 2010

non esiste più nessun "lontano"

"22-27 aprile 195?

Chiedo scusa se sparisco in Messico con addosso una maschera e strane bretelle. Puncho Villa. Come un vagabondo, parlando il mio spagnolo curioso. Gli alberi si abbattono e noi non ci inoltreremo più nei boschi, mente folle e sole nero, sarà meglio trovare un'isola, presto. Anche se non esiste più nessun 'lontano'. Diretto a sud, attraverso le rovine Tolteche, il cavallo scuro ancora in libertà. Sotto quale vulcano... La mia anima in pezzi sparsi e io che cerco di ricomporla, che confondo grida di uccelli per canti di estasi quando in realtà sono davvero grida di disperazione. E la poesia una processione di uccelli acquatici in volo frammisti a incidenti d'auto o flauto ubriaco o bocca d'oro, fiore nel cocchiume, baci su baci in boudoirs di pietra."

Lawrence Ferlinghetti: Notte messicana
Newton Compton editori, Roma - 1980
traduzione di Barbara Lanati
pag. 25

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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sabato 10 aprile 2010

desiderio d'ordine

"La mente umana è davvero strana, nonostante sia animata da contrasti estremi, essa ricerca sempre un ordine rigoroso. Se non ci fosse il desiderio di quest'ordine, non ci sarebbero neanche i conflitti che nascono da esso, e di conseguenza non ci sarebbe neanche la nevrosi."

Yukio Mishima: Musica
Feltrinelli, Milano - 2007
traduzione di Emanuela Ciccarella
pag. 44

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venerdì 9 aprile 2010

why should I care?





Was there something more I could have done?
Or was I not meant to be the one?
Where's the life I thought we would share?
And should I care?

And will someone else get more of you?
Will she go to sleep more sure of you?
Will she wake up knowing you're still there?
And why should I care?

There's always one to turn and walk away
And one who just wants to stay
But who said that love is always fair?
And why should I care?

Should I leave you alone here in the dark?
Holding my broken heart
While a promise still hangs in the air
Why should I care?
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giovedì 8 aprile 2010

il taccuino di Galileo

"Il segno di Galileo era dunque assai vivido nella casa di Elena: da un mobile della biblioteca dove erano riposti i documenti più preziosi Giovanni Battista aveva estratto, nel giorno del quindicesimo compleanno della sua figliola, un taccuino di appunti che Galileo aveva redatto nel 1610 e che aveva lasciato quale suo ricordo al figlio di Giacomo Alvise, Girolamo. Era un quaderno alto e stretto, con la copertina in pergamena rigida, le cui pagine fittamente annotate illustravano le orbite dei satelliti di Giove. Il cannocchiale che Galileo aveva puntato verso la laguna di Venezia era stato poi perfezionato e rivolto al cielo, e quelle pagine raccoglievano il risultato delle sue prime osservazioni. All'idea della sconosciuta immensità che la circondava, Elena si era profondamente emozionata: Galileo le era sembrato il simbolo di un nuovo modo di appartenere al genere umano cui forse lei, come donna, non avrebbe mai potuto aspirare. All'improvviso la sua vita veneziana le era sembrata piccola, ristretta. Con un pensiero saettante, subito rinnegato, aveva compreso perché alcune donne, particolarmente peccaminose, si vestivano talvolta con abiti maschili, e perché quell'usanza era stata immediatamente considerata assai scandalosa e subito vietata. Forse la libertà era davvero il più temibile dei peccati, la più pericoloso fra le aspirazioni, il più grande fra i doni sacrificali che si potessero fare all'ordine delle cose e del mondo. Con un gesto devoto Elena aveva posato nelle mani di suo padre il taccuino di Galileo, perché venisse nuovamente riposto nello stipo. Sembrava che nel suo sguardo non fosse rimasta più alcuna traccia del baluginio che poco prima le aveva attraversato le pupille. Ma quando Giovanni Battista le aveva comunicato la propria intenzione di affidarla agli insegnamenti di padre Vota perché la seguisse nello studio del francese e dello spagnolo, delle scienze e della matematica, dell'astronomia e della geografia, gli occhi di Elena avevano cominciato a brillare."

Patrizia Carrano: Illuminata - La storia di Elena Lucrezia Cornaro, prima donna laureata nel mondo

Mondadori, Milano - 2000

pag. 98

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mercoledì 7 aprile 2010

Eros e Thanatos gomito a gomito

"Secondo le istruzioni dell'infanzia siamo corrotti, cattivi e impuri. Andiamo ripuliti. Considero la quantità di formalina che ha già nello stomaco (una puntura da 10 cl basta per un peso pari a 80 kg). Non sei più un essere umano, forse lo sei stato, ma adesso vai considerato come un reperto da museo. Ho provato un certo sollievo all'idea, un reperto da museo, nient'altro. Dovevo occuparmi del drenaggio, barattare un po' di eterno. Il tempo necessario a smontare il morsetto, svitare lentamente il dado, togliere l'attrezzo con delicatezza. "Attenta a non graffiare la pelle", aveva detto Diego Benvenuti prima di andarsene. Solo togliere il morsetto e considerare il giusto grado di raffreddamento del nervo. Rientra nei trattamenti di conservazione:chiudere la bocca al morto. Mi sono concentrata sull'immagine dei pesci conservati nelle bocce, l'esposizione dei gufi impagliati, dei serpenti attorcigliati nelle bottiglie. Fauna da studio e da memoria, scienza pura. D'accordo, ora lo faccio, svito il morsetto, fisso lo sguardo sui dadi a farfalla, sulla filettatura. Ma la mandibola si è lasciata andare mostrando un'inopportuna vitalità. Non me la sentivo di rimettere il morsetto, puntarlo sullo sterno e infilarlo sotto il mento. È solo il ricordo di Felicity che riesce a tenermi qui. Il suo seno era abbastanza vicino da sentirlo sulla pelle, gli slip così leggeri da crollare sul pavimento. "Può succedere da un momento all'altro", aveva detto nel gabinetto di Martin "quando vengo chiudimi la bocca, altrimenti sai il casino. Non è bello? Non ti piace da impazzire?".
Il procedimento di chiusura della bocca con metodo operatorio, attraverso cioè punti di sutura applicati alle labbra, pur non essendo un intervento destinato alla conservazione del corpo, viene considerato un atto di tanatoprassi perché bisogna, in ogni caso, perforare con un ago i tessuti corporei e quindi dovrebbe essere svolto solo da un tanatoprattore abilitato o dagli addetti del servizio mortuario ospedaliero. Queste sono le regole. In verità molti impresari funebri ricorrono a questa tecnica e Diego Benvenuti può farlo perché lui ha una licenza da tanatoprattore. Ma non io. La colla non dovrei neanche guardarla. Di solito si usa nelle vestizioni a domicilio, si chiudono le labbra e gli occhi con un leggerissimo strato di colla, mica si può giocare al taglia e cuci davanti ai parenti.
Poi Felicity dice "adesso". Poi dice "sì". Poi dice "ok". L'importante è agire d'istinto, non pensare. Con una mano ho afferrato la mandibola, con l'altra ho versato l'Attak, oplà, sui denti e sotto le labbra, tanto per non sbagliare, voglio vedere chi vince la battaglia, vecchio cowboy. Ho ripulito la sbavatura, ma a quel punto la colla aveva già fatto presa e il labbro inferiore aveva acquistato un'eterna smorfia di disappunto."

Mary B. Tolusso: L'imbalsamatrice
Alberto Gaffi editore, Roma - 2010
pag. 27

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martedì 6 aprile 2010

solo gli americani mettono i piedi sul tavolo!

"«Merda!» esclamò in russo.
«Ottima pronuncia, ma il vocabolo è sbagliato!» osservò Arkady. Guardò Kirwill versar da bere dalla sua bottiglia. «Inoltre, dovrebbe tagliarsi i capelli più corti, sopra le orecchie. E non dovrebbe mettere i piedi sul tavolo. Solo gli americani mettono i piedi sul tavolo.»
«Oh, lavoreremo bene insieme, noi due.» Kirwill ingollò la sua vodka d'un fiato, gettando indietro la testa, come Arkady. Di nuovo tirarono a sorte, e di nuovo perse Kirwill. «Dannata etichetta lumpenproletaria! Da bravo, Renko. Perché non mi racconta quello che ha fatto oggi, a parte lasciar scorrere il sangue dal cuore al culo?»"

Martin Cruz Smith: Gorky Park
Gruppo editoriale L'Espresso, Roma - 2004
traduzione di Pier Francesco Paolini
pag. 216

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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lunedì 5 aprile 2010

yoga is a personal affair!

"Yoga is a personal affair, and the Yoga teacher is in a privileged position. Physically, mentally, emotionally and sometimes spiritually he has access to people in ways that are very rare in other fields. Very often one hears: 'Since I have been attending Mr. A's classes my life has been transformed. I am a happier, healthier person.' Teachers can sometimes discern that pupils are deriving a very deep personal benefit from their classes."

Donald G. Butler: Teaching Yoga
Geoffrey Chapman Publishers, London - 1975
pag. 58

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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domenica 4 aprile 2010

réciter son chapelet

"Oscillant au rythme de sa respiration, une main, celle d'une femme, est posée sur sa poitrine, au-dessus de son coeur. La femme est assise. Les jambes pliées et encastrées dans sa poitrine. La tête blottie entre les genoux. Ses cheveux noirs, très noirs, et longs, couvrent ses épaules ballantes, suivant le mouvement régulier de son bras. Dans l'autre main, celle de gauche, elle tient un long chapelet noir. Elle l'égrène. Silenceusement. Lentement. À la même cadence que ses épaules. Ou à la même cadence que la respiration de l'homme. Son corps est enveloppé dans une robe longue. Pourpre. Ornée, au bout des manches, comme au bas de la robe, de quelques motifs discrets d'épis et fleurs de blé. À portée de la main, ouvert à la page de garde et deposé sur un oreiller de velours, un livre, le Coran."

Atiq Rahimi: Syngué sabour - pierre de patience
P.O.L., Paris - 2008
pag. 15

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sabato 3 aprile 2010

l'arbre de la vie

"Au fur et à mesure de la croissance de l'arbre de la vie, les liens entre autotrophes et hétérotrophes se sont devéloppés. Ce sont eux qui, aujourd'hui encore, gouvernent les grands équilibres de la biosphére. Ils sont devenus plus complexes en raison de l'apparition d'hétérotrophes mangeurs d'hétérotrophes, organismes qui se nourissent indirectement d'autotrophes, parfois par l'intermédiaire d'une longue chaîne alimentaire. Ainsi une seiche peut tirer sa subsistance de l'activité byosinthétique de micro-organismes phototrophes (phytoplancton) en festoyant d'un crabe repu des restes d'un poisson qui avait lui-même consommé une crevette nourrie de phytoplancton. Nous profitons nous-mêmes de l'énergie solaire en mangeant de la viande qu'un boeuf a fabriquée en tirant parti de la prèsence dans son estomac de miscorganismes capables de décomposer l'herbe en nutriments composables."

prix Nobel Christian de Duve: Poussière de vie - Une histoire du vivant*
Fayard, Paris - 1996
pag. 359

*le livre est dedié 'à la vie'

dalla libreria di Ugo

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venerdì 2 aprile 2010

i film parlano al nostro inconscio!

"La particolare risonanza del nostro inconscio la linguaggio filmico è inoltre certo uno dei particolari fattori della diffusione del cinematografo, per cui esso è divenuto nella nostra moderna civiltà la forma d'arte che si rivolge alle più imponenti masse di uomini.

È anche indubbio che il successo, o l'insuccesso, di un film è in gran parte legato alle possibilità che esso ha, nella trama e in tutti gli elementi tecnici della realizzazione, di mettere in azione particolari processi dell'inconscio degli spettatori. Si presenta così il problema pratico di una utilizzazione di tali rapporti nell'ideazione e nella esecuzione di un film. Ma questo problema trascende i limiti di queste nostre osservazioni sulle relazioni fra cinema e psicoanalisi; e spetta ai tecnici del cinematografo affrontarlo e risolverlo."

Cesare L. Musatti: Cinema e psicoanalisi
Quaderni di Psiche - Estratto dalla Rivista "Psiche" n.ri 14, 15, 16
De Carlo Editore, Roma - 1950
pag. 22

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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giovedì 1 aprile 2010

il più sfaccendato...

"Oh, guarda guarda il signor Filosofo. Ma cosa fate qui, in mezzo a questo branco di sfaccendati?"









Denis Diderot: Il nipote di Rameau
Quodlibet Compagnia Extra ed. Macerata 2010
traduzione di Augusto Frassineti
pag. 11

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