Chiedo scusa se sparisco in Messico con addosso una maschera e strane bretelle. Puncho Villa. Come un vagabondo, parlando il mio spagnolo curioso. Gli alberi si abbattono e noi non ci inoltreremo più nei boschi, mente folle e sole nero, sarà meglio trovare un'isola, presto. Anche se non esiste più nessun 'lontano'. Diretto a sud, attraverso le rovine Tolteche, il cavallo scuro ancora in libertà. Sotto quale vulcano... La mia anima in pezzi sparsi e io che cerco di ricomporla, che confondo grida di uccelli per canti di estasi quando in realtà sono davvero grida di disperazione. E la poesia una processione di uccelli acquatici in volo frammisti a incidenti d'auto o flauto ubriaco o bocca d'oro, fiore nel cocchiume, baci su baci in boudoirs di pietra."
Lawrence Ferlinghetti: Notte messicana
Newton Compton editori, Roma - 1980
traduzione di Barbara Lanati
pag. 25
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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