giovedì 8 aprile 2010

il taccuino di Galileo

"Il segno di Galileo era dunque assai vivido nella casa di Elena: da un mobile della biblioteca dove erano riposti i documenti più preziosi Giovanni Battista aveva estratto, nel giorno del quindicesimo compleanno della sua figliola, un taccuino di appunti che Galileo aveva redatto nel 1610 e che aveva lasciato quale suo ricordo al figlio di Giacomo Alvise, Girolamo. Era un quaderno alto e stretto, con la copertina in pergamena rigida, le cui pagine fittamente annotate illustravano le orbite dei satelliti di Giove. Il cannocchiale che Galileo aveva puntato verso la laguna di Venezia era stato poi perfezionato e rivolto al cielo, e quelle pagine raccoglievano il risultato delle sue prime osservazioni. All'idea della sconosciuta immensità che la circondava, Elena si era profondamente emozionata: Galileo le era sembrato il simbolo di un nuovo modo di appartenere al genere umano cui forse lei, come donna, non avrebbe mai potuto aspirare. All'improvviso la sua vita veneziana le era sembrata piccola, ristretta. Con un pensiero saettante, subito rinnegato, aveva compreso perché alcune donne, particolarmente peccaminose, si vestivano talvolta con abiti maschili, e perché quell'usanza era stata immediatamente considerata assai scandalosa e subito vietata. Forse la libertà era davvero il più temibile dei peccati, la più pericoloso fra le aspirazioni, il più grande fra i doni sacrificali che si potessero fare all'ordine delle cose e del mondo. Con un gesto devoto Elena aveva posato nelle mani di suo padre il taccuino di Galileo, perché venisse nuovamente riposto nello stipo. Sembrava che nel suo sguardo non fosse rimasta più alcuna traccia del baluginio che poco prima le aveva attraversato le pupille. Ma quando Giovanni Battista le aveva comunicato la propria intenzione di affidarla agli insegnamenti di padre Vota perché la seguisse nello studio del francese e dello spagnolo, delle scienze e della matematica, dell'astronomia e della geografia, gli occhi di Elena avevano cominciato a brillare."

Patrizia Carrano: Illuminata - La storia di Elena Lucrezia Cornaro, prima donna laureata nel mondo

Mondadori, Milano - 2000

pag. 98

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