"Le donne, proprio come il linguaggio, funzionano allora come oggetti di scambio reciproco tra gli uomini e 'la proibizione dell'incesto non è tanto una regola che vieta di sposare la madre, la sorella o la figlia, quanto invece una regola che obbliga a dare ad altri la madre, la sorella o la figlia' [Lévi-Strauss 1947, trad. it. p. 617].
Gli Arapesh non capivano il senso delle domande che Margaret Mead poneva loro a proposito del possibile incesto con la sorella. Era loro evidente la stoltezza dell'operazione: 'Non capisci che se tu sposi la sorella di un altro, e un altro sposa tua sorella, avrai almeno due cognati, e se invece sposi tua sorella non ne avrai nemmeno uno? E con chi andrai a caccia? Con chi farai le coltivazioni? Chi andrai a visitare?' [ibid., p. 621]. Non si può spiegare in modo più vivo l'interesse dell'opera di socializzazione consistente nel dare ad altri la propria sorella e nel ricevere da altri la propria sposa."
Enciclopedia Einaudi / Imitazione-Istituzioni
Françoise Héritier: Incesto
Giulio Einaudi editore, Torino - 1979
pag. 236
catalogazione: libreria bianca in soggiorno
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