giovedì 22 aprile 2010

Petrarca petrarcheggia e Pascoli pascoleggia

"Pascoli, voglio dire, cade ogni tanto nel difetto in cui cade ogni artista; Petrarca, tante volte, petrarcheggia, cioè rifà a freddo se stesso; Pascoli pascoleggia, cioè ripete senza una intima necessità le sue trovate, giocherella con la sua lingua e il suo stile, e irrita. Ma questo pascoleggiare certe volte è solo irritante, un neo troppo rilevato, tante altre volte, applicato a una materia che non lo tollera, lascia capire che quelle corde sono d'accatto e che lui, per ragioni pratiche, lavora a freddo o con calore fittizio, e carica il volume delle Poesie (un grosso volume di oltre milletrecento pagine) di tante cose caduche, false, frutto di propositi velleitari non di un'intima spinta."

Giovanni Pascoli
presentazione di Giuseppe Petronio
editrice l'Unità, Roma - 1993
pag. 11

catalogazione: libreria sotto la finestra
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