"E poi, come nel secolo precedente, scegliamo sempre la nostra bicicletta, il colore, lo stile, e basta un dettaglio per riconoscerla al primo colpo in mezzo alle altre. Paziente e fedele, è un'altra parte del suo proprietario; non vorremmo mai separarcene e, con le dovute proporzioni, il legame che ci unisce a lei ricorda un po' quello che evocava Aristofane nel Simposio di Platone: il vero ciclista esiste pienamente solo quando gli è restituita la metà persa del suo essere iniziale, è tutt'uno con lei. Il legame che unisce il ciclista alla sua bicicletta è, letteralmente, legame d'amore e di riconoscenza, che il tempo non consuma, ma rinforza, se poi la vita li separa, in forma di ricordo o nostalgia."
Marc Augé: Il bello della bicicletta
Bollati-Boringhieri editore, Torino - 2009
traduzione di Valentina Parlato
pagg. 49-50
catalogazione: nessuna, libro appena acquistato
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