"Occhiali neri, berretto di feltro con visiera e fronzoli d'oro, di quelli da ammiraglio americano, con il suo nome da una parte e quello della linea di navigazione dall'altra, baffi radi e spioventi, e una grande bocca piena di dentoni bianchissimi. Aveva navigato in tutti gli angoli del mondo e parlava l'olandese, la lingua dei colonizzatori, per i quali però non aveva alcun rispetto. «Sono stati qui per trecento anni e che cosa hanno lasciato? Le palme!» disse indicando una fila di belle chiome contro il cielo. Parlava anche un ottimo inglese e aveva un giudizio molto sommario ma preciso sulle donne dei vari paesi: splendide le italiane, seducenti le spagnole, professionali le francesi; orribili invece le nordiche, tutte le nordiche. «È la pelle... quella pelle bianca che mi fa ribrezzo», diceva."
Tiziano Terzani: Un indovino mi disse
TEA, Milano - 1998
pagg. 253-254
catalogazione: libreria in ingresso
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