"Moody. Da giovane era stato uno scavezzacollo del Texas, uno che compiva marachelle nella zona di Harlingen, Brownsville e McAllen. Poi per un certo periodo, assieme a una piccola ghenga, si era trasferito sulla baia di Mobile, a spargere apprensione in quelle contrade, da Mertz giù giù fino a Magazine, ma, ben presto, era tornato ai patri lidi, a offrire a tutte le signore orchidee di Dauphin Island tenute in fresco insieme con la birra in una tinozza da ghiaccio sul pianale del camion, e aveva ripreso l'andazzo di prima, il che comportava: guidare a velocità pazzesca, esplodere colpi d'arma da fuoco a casaccio e passare in giro cocaina, finché un vicesceriffo amico di famiglia gli offrì una scelta fra l'esercito subito o il carcere più in là. Della guerra allora imminente non si fece parola, ma: «E quanto a sparare?» domandò Moody.
«Armi di ogni sorta, di ogni calibro.»
«No, volevo dire a chi dovrò sparare?»
«Te lo diranno loro, a chi. Ciò che la cosa ha di interessante, secondo me, è che non avrai problemi legali di sorta.»
Thomas Pynchon: Vineland
Rizzoli editore, Milano - 1991
traduzione di Pier Francesco Paolini
pag. 141
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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