"Avevo vent'anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita.
Ogni cosa rappresenta una minaccia per il giovane: l'amore, le idee, la perdita della famiglia, l'ingresso tra i grandi. È duro imparare la propria parte nel mondo.
Ma a che rassomiglia il nostro mondo? Pareva il caos che i Greci collocano all'origine dell'universo fra le nebbie della creazione, con la sola differenza che noi credevamo di scorgervi il principio della fine, di una vera fine, e non di quella che prelude al principio di un principio. Dinanzi a quelle estenuanti metamorfosi delle quali un infimo numero di testimoni si sforzava di trovare la chiave, si poteva soltanto osservare che la confusione portava alla morte naturale di quanto esisteva. Tutto assomigliava a quel disordine che conclude le malattie; già prima della morte, che s'incarica di rendere invisibili tutti i corpi, l'unità della carne si fraziona, e ogni parte di questa moltiplicazione tira per il suo verso: la cosa finisce con la putrefazione che non ammette speranza di risorgere."
Paul Nizan: Aden Arabie
Edizioni Fahrenheit 451, Roma - 1994
prefazione di Jean-Paul Sartre
traduzione di Daria Menicanti
pag. 65
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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