"Dei pensieri riguardanti le molte e varie cose fuori di me, come il cielo, la terra, la luce, il calore e mille altre, non mi preoccupavo molto di sapere donde mi fossero venuti, perché, non notando in essi nulla che sembrasse renderli superiori a me, potevo ritenere che, se veri, dipendessero da me in quanto la mia natura aveva qualche perfezione; se falsi, mi venissero dal nulla, ossia fossero in me per quel che in me era di manchevole. Ma lo stesso non poteva essere dell'idea di un essere più perfetto del mio, poiché derivarla dal nulla era cosa manifestatamente impossibile; e, d'altra parte, poiché a voler far dipendere il più perfetto dal meno perfetto non v'è minore difficoltà che dal nulla ricavar qualcosa, io non la potevo derivare neppure da me stesso. Essa doveva, dunque, essere stata messa in me da una natura realmente più perfetta di me, e tale, anzi, che avesse in sé tutte le perfezioni di cui io potevo avere qualche idea, cioè, per dirla con una parola sola, che fosse Dio."
René Descartes: Discorso sul metodo
Editori Laterza, Bari - 1990
pagg. 86-87
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
Nessun commento:
Posta un commento
benvenuti nella nostra biblioteca. Benvenuti due volte se venite accompagnati da un libro!