"È stato detto da vari commentatori che la follia di don Chisciotte e il buon senso di Sancho sono reciprocamente contagiosi, ed ecco perché, nella seconda parte, don Chisciotte sviluppa un istinto sanchoide, mentre Sancho si fa lunatico come il padrone. Ad esempio, cerca d'indurre la moglie a credere a governatorati su lontane isole, usando gli stessi sforzi che il Don ha usato con lui per convincerlo che i mulini erano giganti e le locande castelli. Mentre un critico abbastanza noto ma pedestre quale Rudolph Schevill sottolinea il contrasto tra l'antiquata generosità dell'hidalgo e la poco romantica praticità del suo scudiero, uno studioso spagnolo sottile e ispirato, Salvador de Madariaga, tende a considerare Sancho come una specie di trasposizione del Don in una chiave diversa. In effetti, i due alla fine del libro sembrano scambiarsi sogni e destini, poiché è Sancho a tornare al villaggio nelle vesti dell'estatico avventuriero, la mente colma di splendori, ed è don Chisciotte a replicare seccamente: «Lascia perdere queste sciocchezze»."
Vladimir Nabokov: Lezioni sul Don Chisciotte
Garzanti editore, Milano - 1989
traduzione dall'inglese di Edoardo Albinati
pagg. 47-48
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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