"La madre ha detto «Ginnastica e nuotare e prendere il sole. La cucina è ottima perché il cuoco è italiano. Di sera balli sotto questa volta immensa di stelle, sono grandi il doppio che da noi.» Fumava con accanimento, aspirava il fumo fino in fondo ai polmoni, accavallava le gambe nei jeans da ragazzina. E non sembrava ricca da sempre, o per sempre c'era un margine di incredulità o di desiderio di stupire nei suoi racconti, un margine di apprensione.
Ho detto «Che bello»; pensavo alla faccia del suo ex marito, cercavo di immaginarmi dov'era.
«Sì,» ha detto lei. «Però dopo la prima settimana per mia somma sventura sono arrivati centoventi salumieri italiani che avevano vinto il premio vendite di un'industria di prosciutti.»"
Andrea De Carlo: Arcodamore
Bompiani editore, Milano - 1996
pagg. 80-81
catalogazione: libreria dietro il computer
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