"Possedeva una licenza, Andreas. Una licenza governativa che gli permetteva di suonare dove e quando piaceva a lui. Possedeva tre cose: una stampella, una licenza e una decorazione. Tutti vedevano che era un invalido, un soldato che aveva versato il sangue per la patria. Di fronte a uomini come lui la gente prova ancora del rispetto. Guai, se non lo avessero rispettato! Già, proprio così. Non era forse un suo dovere fare musica con l'organetto? La licenza che il governo in persona aveva per così dire deposto nelle sue mani non era forse un obbligo, più che una concessione? Andreas, suonando l'organetto, sollevava il governo dalla cura di provvedere a lui e liberava la nazione da un'imposta permanente. La sua attività, su questo non aveva dubbi, era confrontabile soltanto con quella delle autorità e lui stesso poteva essere paragonato a un funzionario; specie quando suonava l'inno nazionale."
Joseph Roth: La ribellione
Adelphi, Milano - 1989
traduzione di Renata Colorni
pag. 30
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