domenica 3 gennaio 2010

annegare in rete

"Un libro è un libro quando è di carta, e perciò è qualcosa di stabile; diciamo che un libro è un piccolo monumento, anzi direi che è una pietra tombale, qualcosa che si erge contro il tempo e dice: qui giace sepolto l'elettroencefalogramma del tal dei tali (sempre che sia un libro nato dall'anima e non da un corso di scrittura creativa). E ognuno in casa sua (nella libreria) ha un piccolo cimitero di lapidi, o di elettroencefalogrammi, o di anime (per usare un termine che ha più tradizione), perché l'anima non emigra da nessuna parte, sta lì dove c'è la sua lapide. E essendo il libro un oggetto duplicabile, anche l'anima si è adattata alla duplicazione.
Un libro in rete invece che cos'è? Beh direi che è un essere insepolto e senza riposo, per via che non c'è un'urna per le sue ossa, e non c'è una pietra piantata per terra che dura...Uno scritto in rete ricorda i morti annegati nel mare..."


Ermanno Cavazzoni: Il limbo delle fantasticazioni
Quodlibet Compagnia Extra
Roma 2009
pag. 98
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