"Non esiste assurdità che non possa essere vissuta con naturalezza e sul mio cammino, lo so fin d'ora, la felicità mi aspetta come una trappola inevitabile. Perché persino là, accanto ai camini, nell'intervallo tra i tormenti c'era qualcosa che assomigliava alla felicità."
Imre Kertész: Essere senza destino
Feltrinelli, Milano - 2002
traduzione di Barbara Griffini
pag. 121
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