"I TEOLOGI.
Devastato il giardino, profanati i calici e gli altari, gli unni entrarono a cavallo nella biblioteca del monastero e lacerarono i libri incomprensibili, li oltraggiarono e li dettero alle fiamme, temendo forse che le pagine accogliessero bestemmie contro il loro dio, che era una scimitarra di ferro. Bruciarono palinsesti e codici, ma nel cuore del rogo, tra la cenere, rimase quasi intatto il libro dodicesimo della Civitas Dei, dove si narra che Platone insegnò in Atene, che alla fine dei secoli tutte le cose riacquisteranno il loro stato anteriore ed egli, in Atene, davanti allo stesso uditorio, insegnerà nuovamente tale dottrina. Il testo rispettato dalle fiamme godette d'una venerazione speciale e coloro che lo lessero e rilessero in quella remota provincia dimenticarono che l'autore aveva esposto una tale dottrina solo per poter meglio confutarla."
Jorge Luis Borges: L'aleph
Feltrinelli, Milano - 1961
traduzione di Francesco Tentori Montalto
pag. 34
Nessun commento:
Posta un commento
benvenuti nella nostra biblioteca. Benvenuti due volte se venite accompagnati da un libro!