"- Dio mio! Gli osseti? Allora è terribile.
- Che... differenza c'è?...
- Come, che differenza? Del resto, voi non conoscete i nostri costumi. Gli ingusci, quando saccheggiano, saccheggiano e basta. Mentre gli osseti saccheggiano e uccidono.
- Uccideranno tutti? - chiese Slezkin, preoccupato, sbuffando con la pipa puzzolente.
- Ah, Dio mio! Come siete strano! Non tutti, si capisce... E poi, chi, in genere può dirlo... Del resto, come posso... io... l'ho dimenticato.
- Stiamo facendo inquietare il malato.
Il vestito frusciò. La padrona di casa si inchinò verso di me.
- Io non mi in-quieto...
- Sciocchezze! - tagliò corto Slezkin. - Sciocchezze!
- Come? Scioc-chez-ze?
- Sì, proprio... Gli osseti e tutto il resto. Assurdità - mandò fuori uno sbuffo di fumo.
Il cervello, esausto, si mise a un tratto a cantare:
- Mamma, mamma! Che fa-re-mo mai?
- Proprio così. Che fa-re-mo?
- Slezkin sorrise solo con la guancia destra.
Ci pensò su. L'ispirazione si accese.
- Organizzeremo una sottosezione delle arti.
- Che cos'è?
- Cosa?
- Ma sì... la sottoquellacosa.
- Sotto?
- Uhu!
- Perché sotto?
- Così... Vedi, - si agitò, - esistono il dipartimento dell'istruzione popolare e la sezione dell'istruzione popolare. Dip. e sez. Così c'è anche la sotto-sottosezione. Capisci?
- Istruzione popolare. Istruzione selvaggia.
- Barbusse. Che barba. Il barbaro."
Michail A. Bulgakov: Appunti sui polsini
Editori Riuniti, Roma - 1978
traduzioni di E. Bazzarelli, G. Spendel, A. Fiamenghi
pagg. 94-95
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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