"JERRY: Come sta l'esercito?
G. PUSHING: Molto bene, signor Presidente. Alcuni si sono lamentati del mal di capo. (Si schiarisce la gola rumorosamente) Sono venuto a trovarla per dirle che temo si dovrà fare la guerra. L'altra sera ho avuto una conversazione con due dei nostri migliori generali. Abbiamo discusso a fondo la faccenda e l'abbiamo messa ai voti: tutti e tre a favore della guerra.
JERRY (allarmato): Senta, generale Pushing, ora ho moltissime cose per le mani e l'ultima cosa che vorrei avere è una guerra.
G. PUSHING: Sapevo che le cose non sarebbero andate bene con lei, signor Presidente. Infatti ho sempre pensato che a questa nazione occorresse un capo militare. Il popolo è inquieto e agitato. La cosa migliore per tenere occupate le loro menti è una bella guerra. Lascerà il Paese indebolito e scosso... ma docile, signor Presidente, docile. Ormai abbiamo votato e lei c'è in mezzo.
JERRY: E contro chi?
G. PUSHING: Questo non l'abbiamo ancora deciso. Discuteremo stasera i dettagli."
Francis Scott Fitzgerald: Postino o Presidente?
Il Saggiatore, Milano - 1962
traduzione di Domenico Tarizzo
pag. 69
catalogazione: libreria di fianco al divano
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