sabato 31 ottobre 2009

monadi

"L'esperienza non si trasmette. È una proprietà rigorosamente privata che non ha mercato, non può essere comprata o venduta o scambiata, non può essere acquisita in nessun modo da avventori estranei. Mettersi nei panni degli altri è un esercizio impossibile e un'esortazione vana. Ciascuno si tiene i propri e anche i preti dicono unicuique suum. Ciascuno è chiuso entro confini impenetrabili (monade senza finestre) come le tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano."

Luigi Pintor: Il nespolo
Bollati Boringhieri, Torino - 2001
pag. 31


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venerdì 30 ottobre 2009

un jeune homme qui pense

"Ce visage unique, je le retrouvais partout: j'amalgamais les personnes divines, les sexes et les attributs éternels, la dure Diane des forêts au Bacchus mélancolique, l'Hermès vigoureux des palestres au dieu double qui dort, la tête contre le bras, dans un désordre de fleur. Je constatais à quel point un jeune homme qui pense ressemble à la virile Athéna."

Marguerite Yourcenar: Mémoires d'Hadrien
Éditions Gallimard, Paris - 1974
pag. 147

catalogazione: libreria in ingresso
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giovedì 29 ottobre 2009

smettere di pregare

"Rabbi Bainish di Komarov, dopo aver sepolto Bunem, il suo terzo figlio, smise di pregare per gli altri suoi figlioli malati. Non gli rimaevano che un maschio e due femmine, e tutti sputavano sangue. Sua moglie, irrompendo di frequente nella solitudine dello studio, gridava: 'Perché sei così taciturno? Perché non metti sottosopra il cielo e la terra?' Con i pugni stretti e alzati, gemeva: 'A che ti servono l'erudizione, le preghiere, i meriti dei tuoi antenati, i prolungati digiuni? Che cos'ha contro di te... il nostro Padre nei cieli? Perché tutta la Sua ira deve appuntarsi contro di te?' In preda alla disperazione, ella afferrò una volta un libro sacro e lo gettò sul pavimento."

Isaac B. Singer: Gimpel l'idiota
Longanesi & C, Milano - 1964
traduzione di Bruno Oddera
prefazione di Henry Miller
pag. 91

catalogazione: libreria in ingresso
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mercoledì 28 ottobre 2009

mentre suggevo

"latte di luce
da poppe turgide di globi elettrici
un ceffo teppista di tram geloso
col braccio del trolley le staccò nette
immergendomi nell'oscurità
indi giulivo s'allontanò fuggendo
ridendo a crepabronzo di campana


ma se t'attacchiappo pezzo di mascalzone

razza di guappo fior di villanzone

Vittorio Tommasini (in arte 'Farfa il futurista')"

Poesia italiana del Novecento
Volume secondo
a cura di Edoardo Sanguineti
Giulio Einaudi editore, Torino - 1971
pag. 661

catalogazione: una delle librerie in soggiorno

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fenesta vascia



Maria Nazionale
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martedì 27 ottobre 2009

le canoniche cinque 'C'

"Il cacciucco, piatto tipico della zona di Livorno, si distingue dalle altre zuppe di pesce per la piccantezza data dal peperoncino [che i toscani chiamano impropriamente zenzero] e per il forte profumo d'aglio oltre che per la densità e la sapidità del brodo di cottura. La lunghezza della spiegazione non deve spaventare perché non si tratta di un piatto complicato. L'unica difficoltà consiste nel procurarsi il pesce adatto e, naturalmente, freschissimo. A questo proposito occorre aggiungere che, oltre ai pesci indicati nella ricetta, nel cacciucco possono entrare anche vongole, gamberoni, scampi, coda di rospo e, volendo spendere, anche un'aragosta. Per la robustezza e la complessità del sapore, il cacciucco si accompagna bene con un vino bianco corposo o, meglio ancora, con un rosso fresco e giovane. Non si dimentichino infine i neofiti di questo piatto di pronunciarlo e scriverlo con le canoniche cinque 'C': non sempre i toscani se le mangiano."

Annalisa Barbagli: La cucina di casa del Gambero Rosso
Gambero Rosso editore, Roma - 2002
pag. 261

catalogazione: libreria davanti al computer
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lunedì 26 ottobre 2009

è naturale che il lampo lampeggi!

"Si è tentati di credere che questa asserzione sia un palese luogo comune. Che cos'altro si dovrebbe dire e pensare dell'essente, se non appunto che esso è? Non solo questa asserzione è del tutto evidente, ma resta anche completamente vuota. Essa non dice propriamente nulla. Ciò che dice, lo si sa già. 'L'essente è', è come dire: il lampo lampeggia. È naturale che il lampo lampeggi. Che cos'altro potrebbe fare? E un pensatore della statura di Parmenide avrebbe detto delle vuotaggini di questo genere? E per giunta lo avrebbe detto come qualcosa che bisogna dire e pensare necessariamente?"

Martin Heidegger: Che cosa significa pensare? - Qual è l'essenza nascosta della tecnica moderna?
Volume secondo
SugarCo edizioni, Milano - 1971
traduzione di Ugo Ugazio e Gianni Vattimo
pag. 49

catalogazione: libreria bianca in soggiorno
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domenica 25 ottobre 2009

come una palpitazione cardiaca

"La piazza era vuota, buia. Il vento notturno sospingeva un foglio di giornale sulle lastre del selciato.

Sospirò, ridacchiò di nuovo, affondò i pugni nelle tasche dei pantaloni; poi, guardando le stelle che divampavano e impallidivano come gonfiate da giganteschi mantici, scese verso il mare.

E lì sedette sul bordo di pietra del vecchio molo, sopra l'armonioso oscillio lunare delle onde, e restò seduto a lungo così, appoggiato alle braccia protese all'indietro, le gambe penzoloni, la faccia verso il cielo.

Improvvisa come una palpitazione cardiaca passò una stella cadente. Una forte, pura folata di vento gli attraversò i capelli, più chiari della luce notturna."

Vladimir Nabokov: La veneziana e altri racconti
Adelphi edizioni, Milano - 1992
a cura di Serena Vitale
pag. 125

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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sabato 24 ottobre 2009

piccoli clown

"Anche una scala a pioli o un ramo ricco di foglie possono diventare attrezzi ginnici per questi fenomenali acrobati."




Caterina Gromis di Trana: Gatti

Edizioni White Star, Vercelli - 2005

pag. 268

catalogazione: una delle librerie in soggiorno



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venerdì 23 ottobre 2009

fuck off!

"«E quello chi è?» chiede John, diffidente.
Ci metto un momento a ricompormi. Restituisco a John il suo gelato. Tiro su con il naso, cerco il fazzoletto nella manica per soffiarmelo.
«Questo è Terry, il ragazzo che mi ha aiutato a ritrovarti».
«Mmm» brontola John. Guarda Terry come se fosse un avanzo di galera, il che non si può escludere, ma penso di no.
Mi soffio di nuovo il naso.
«Terry» dico, con la voce rotta, «possiamo offrirti un gelato?»
Timido cenno di assenso. Gli porgo venti dollari.
«Ne porti uno anche a me?»
Terry mi rivolge un sorriso triste, decisamente troppo triste per un ragazzo della sua età. Resto seduta accanto a John, un braccio intorno alla sua vita.
Poco dopo, Terry arriva con due coni crema e cioccolato e il resto del biglietto da venti. Prendo il mio gelato e gli chiudo la mano attorno a spiccioli e monete.
Si è tolto il guanto e posso finalmente leggere la parola tatuata sulla mano destra. FUCK. Adesso capisco l'OFF sull'altra mano.
Come dargli torto."

Michael Zadoorian: In viaggio contromano
Marcos y Marcos, Milano - 2009
traduzione di Claudia Tarolo
pagg. 128-129

catalogazione: in giro per casa
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giovedì 22 ottobre 2009

fanno trecento franchi, grazie!

"«Il vostro stato generale non è dei migliori,» osservò. «Avete bisogno di riposo. Al vostro posto, io andrei a vivere nel Mezzogiorno... Nizza... Cannes... Quanto alle vostre ossessioni... bisognerà che vediate uno specialista. Vi scriverò due righe per il mio collega, il dottor Ballard.»

«Secondo voi,» mormorò Flavières, «è una cosa seria?»

«Andate da Ballard.»

La penna stridette sulla carta. Flavière trasse dal portafogli alcuni biglietti di banca.

«Andrete al Vettovagliamento,» disse il dottore mentre scriveva. «Con questo certificato, avrete un supplemento di carne e grassi. Ma avete soprattutto bisogno di calore, di riposo. Evitate le preoccupazioni. Niente corrispondenza. Niente letture. Trecento franchi. Grazie.»"

Thomas Narcejac, Pierre Boileau: La donna che visse due volte
Aldo Garzanti editore, Milano - 1959
traduzione di Roberto Ortolani
pagg. 89-90

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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mercoledì 21 ottobre 2009

il bastone e la carota

"CAROTTE n.f. (lat. carota, du gr.). 1. Plante bisannuelle à racine pivotante de la famille des ombellifères. 2. Racine comestible de cette plante, riche en sucre <> Fam. Les carottes sont cuites : le dénouement (et, le plus souvent, le dénouement fâcheux et fatal) est proche, inéluctable. - La carotte et le bâton : l'alternance de promesses et de menaces. 3. Feuille de tabac à chiquer roulée en forme de carotte <> Enseigne de bureaux de tabac, évoquant la forme d'une carotte à chiquer. 4. Échantillon cylindrique de terrain prélevé en profondeur au moyen du carottier. 5. Fam. Tirer una carotte à qqn, lui extorquer qqch par ruse <> adj. inv. De couleur rouge tirant sur le roux. Cheveux carotte. <> Fam. Poil de carotte : roux, roquin.


Petit Larousse Illustre 1989
Librairie Larousse, Paris - 1988
pag. 181

catalogazione: libreria di fianco al computer
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martedì 20 ottobre 2009

rischi e insidie...

“'Vivere è una faccenda molto pericolosa', dice ripetutamente il jagunço Riobaldo di Grande Sertão di João Guimarães Rosa; e lo si scopre tutti, e non solo per gli inevitabili inciampi nelle insidie, nei trappoloni biologici e storici, più e più volte. Anche i bambini. Malattie, sbucciature, ferite, schiaffi, sgridate, maniglie irraggiungibili, silenzi; e poi il buio, la pioggia, l’arrivo di un fratello che si ruba la mamma; e la biglia caduta nella grata, l’amico che non viene, le figurine perse, la paura, le strade impraticabili, minacce di vicini, amici che ti 'staccano la pace', parole inascoltate, solitudini, complicità negate. La congiura di natura e cultura comincia molto presto e non si ferma più. E non c’è solo questo. Anche il 'bene', il gioioso del vivere, il 'pieno' del sentire e del godere contiene i suoi bei rischi, le sue insidie: l’immane difficoltà di capire e sapere come vivere. Dal ripetuto, insistito richiamo all’imparare a vivere, non è difficile essere storditi e sentirsi spossati; si cerca allora un’ombra, ci si mette a sedere, e si sente più nulla."

Giuseppe Pontremoli: Elogio delle azioni spregevoli
L’ancora del Mediterraneo, Napoli - 2004
pag. 19

catalogazione: libreria di Angelica

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lunedì 19 ottobre 2009

le bombe dell'esistenza

"Harald e Claudia avevano alcuni cari amici, prima. Nonostante gli amici facciano di tutto per rendersi utili, per dimostrarsi di sostegno, questo è un ruolo che non possono svolgere. Harald e Claudia sanno di aver poco in comune con loro, adesso. È con pazienza che lei sopporta le telefonate; senza bisogno di parlarne, entrambi declinano gli inviti intesi più che generosamente: questi pochi cari amici, attoniti e sinceramente preoccupati per quello che è successo, si sentono esclusi dalla responsabilità della umana vulnerabilità, dall'istinto di radunarsi per farle fronte, stringendosi gli uni agli altri per offrirsi a vicenda un rifugio--la cantina di quell'altro tipo di guerra--in cui ripararsi dalle bombe dell'esistenza."

Nadine Gordimer: Un'arma in casa
Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano - 1998
traduzioe di Grazia Gatti
pag. 84

catalogazione: una delle librerie i soggiorno
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domenica 18 ottobre 2009

chiedersi sempre dov'è la Mecca

"Dalle varie piante del giardino, Marcus ha estratto un unguento per la base del collo di Lara, coperta di escoriazioni e lividi profondi, la pelle quasi nera sopra la spalla destra, come se una forza oscura del mondo avesse cercato di penetrare in lei da quel punto. Marcus avrebbe voluto che fosse la stagione delle melagrane perché il loro succo è un potente antisettico. Quando l'autobus si era rotto, durante il viaggio, ha detto Lara, tutti i passeggeri erano scesi e lei si era ritrovata addormentata sul ciglio della strada. Fu allora che venne colpita tre volte, in rapida successione, con una leva d'acciaio per scalzare gli pneumatici e urlò per l'incredulità e il dolore. Era sdraiata con i piedi rivolti a ovest, verso la sacra città della Mecca, lontana mille miglia, una mancanza di rispetto di cui non era consapevole, e uno dei passeggeri si era assunto il compito di correggerla e punirla. Il suo vero errore era stato di aver scelto di viaggiare infagottata e velata, come le donne di questo paese, pensando che sarebbe stato più sicuro. Forse, se il suo viso fosse stato scoperto, il colore dei suoi capelli visibile, sarebbe stata perdonata come straniera. Così invece, chiunque aveva il diritto di impartire una punizione esemplare a una donna afgana, persino un ragazzo che avrebbe potuto essere suo figlio."

Nadeem Aslam: La veglia inutile
Feltrinelli, Milano - 2008
traduzione di Delfina Vezzoli
pag. 15

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sabato 17 ottobre 2009

la crisi della pittura

"Il fatto è appunto questo, che la pittura non è in grado di proporre l'oggetto alla ricezione collettiva simultanea, cosa che invece è sempre riuscita all'architettura, che riusciva un tempo all'epopea, che riesce oggi al film. E per quanto, in sé, da questa circostanza non vadano tratte conclusioni riguardanti il ruolo sociale della pittura, nel momento in cui, in seguito a particolari circostanze e in certo modo contro la sua natura, la pittura viene messa a diretto confronto con le masse, precisamente quella circostanza agisce come una grave limitazione."

Walter Benjamin: L'opera d'arte nell'era della sua riproducibilità tecnica
Giulio Einaudi editore, Torino - 1966
traduzione di Enrico Filippini
pag. 39

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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venerdì 16 ottobre 2009

TELLUS STABILITA

"Lentamente, le mura della Città abbracciano il mondo. La visione cosmopolitica viene universalmente accettata come base dottrinaria della politica imperiale. I rètori dissertano sul tema dello Stato ideale e lo ravvisano in Roma, la Città che si presenta come l'attuazione dei sogni di mistici e finalmente raggiunta nella storia.

In effetti, attraverso una migliorata viabilità, un'amministrazione unificata, era stata attuata su territori vastissimi una uniformità di costumi, di leggi, di lingua, di istituzioni, tale che le menti illuminate potevano conoscervi la realizzazione delle utopie: TELLUS STABILITA, volle incidere Adriano su le sue monete."


Lidia Storoni Mazzolani: L'idea di citta nel mondo romano
Edizioni Le Lettere, Firenze - 1994
pag. 95

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giovedì 15 ottobre 2009

scientificamente nun se po' dimostrà!

"«Che, voi ce credete, a sor maè?» indagò ancora il Riccetto presso il vecchio. Il vecchio allungò la faccia, insaccandola tra le spalle: «E tu ce credi su sto fatto, a morè?» chiese eludendo la domanda. Il Riccetto tutto soddisfatto partì: «Bisogna vede,» fece, «secondo li punti de vista... come donna umana può pure esse esistita, dal punto di vista della santità, e della verginità può anche esse de no... Della santità, può anche esse vero, ma della verginità! Mo hanno inventato i fatti de li fiji artificiali co le provette, ma se pure na donna fa li fiji co le provette, vergine nun ce rimane... Poi c'avemo la fede verso Cristo, verso Dio, verso tutti questi... E se te metti sul raggionamento della fede allora ce credi, alla verginità della Madonna, ma scientificamente io per me credo che nun se possa dimostrà...»"

Pier Paolo Pasolini: Ragazzi di vita
Aldo Garzanti editore, Milano - 1974
pag. 131

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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mercoledì 14 ottobre 2009

una vita scusabile

"Io sono di quest'opinione: che l'occupazione più onorevole è servire alla gente ed essere utile a molti.[Fructus enim...] Per quanto mi riguarda io mi accontento di godermi il mondo senza affannarmi, di vivere una vita semplicemente scusabile, e che non sia di peso né a me né ad altri."



Michel de Montaigne: Saggi
Adelphi, Milano - 2007
traduzione di Fausta Garavini
Vol. II, pag. 1267

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martedì 13 ottobre 2009

le solite fandonie sdolcinate

"Lettere, si disse il signor Dubois. Le donne vogliono sempre ricevere le tue lettere. E tu cerchi di non comprometterti ma non sempre riesci a cavartela come vorresti. Cosa aveva scritto esattamente in quelle, poche, che aveva mandato ad Adele Fortescue? 'Le solite fandonie sdolcinate' pensò ancora, sempre più tetro. Però c'erano determinate frasi e parole che la polizia avrebbe sempre potuto interpretare nel modo che più le faceva comodo."

Agatha Christie: Polvere negli occhi
Arnoldo Mondadori editore, Milano - 1979
traduzione di Grazia Griffini
pag. 72

catalogazione: libreria bianca in soggiorno
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lunedì 12 ottobre 2009

andare a contare i gatti di Zanzibar

"All'inizio del viaggio vi è un sogno, un progetto, un'intenzione; dei nomi che stimolano la fantasia, un richiamo della strada, della foresta, del deserto, il pensiero di sfuggire alla normalità per una scappata di qualche ora o di qualche anno. Oppure il desiderio di visitare una regione, di conoscerla meglio, di unire due punti lontani nello spazio, o anche la scelta del puro vagabondaggio. Esistono racconti, resoconti di viaggio, voci, parole scompagnate, un'esortazione ad 'andare a contare i gatti di Zanzibar' piuttosto che le onde di Punta del Este, non potendo immaginare di andare più lontano. Il sogno di arrivare in capo al mondo è ancora potente, alimentato forse nell'inconscio dall'idea che arrivati in quel punto ci si potrà affacciare sull'abisso, o ci si troverà di fronte un muro immenso."

David Le Breton: Il mondo a piedi - Elogio della marcia
Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano - 2008
traduzione di Ester Dornetti
pag. 16

catalogazione: nessuna, libro appena acquistato
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domenica 11 ottobre 2009

al lupo al lupo

"La letteratura non è nata il giorno in cui un ragazzo, gridando al lupo al lupo, uscì di corsa dalla valle di Neanderthal con un gran lupo grigio alle calcagna: è nata il giorno in cui un ragazzo arrivò gridando al lupo al lupo, e non c'erano lupi dietro di lui. Non ha molta importanza che il poverino, per aver mentito troppo spesso, sia stato alla fine divorato da un lupo. L'importante è che tra il lupo del grande prato e il lupo della grande frottola c'è un grande intermediario: questo intermediario, questo prisma, è l'arte della letteratura.

La letteratura è invenzione. La finzione è finzione. Definire una storia una storia vera è un insulto all'arte e alla verità. Ogni grande scrittore è un grande imbroglione, ma lo è anche quella superimbrogliona che è la Natura. La Natura imbroglia sempre. Dal semplice imbroglio della propagazione all'illusione prodigiosamente raffinata della colorazione protettiva delle farfalle e degli uccelli, c'è nella natura un meraviglioso sistema di magie e di trucchi. Lo scrittore di storie inventate non fa che seguire la guida della Natura."

Vladimir Nabokov: Lezioni di letteratura
Garzanti editore, Milano - 1982
traduzione dall'inglese di Ettore Capriolo
pag. 35

catalogazione: libreria di fronte al divano


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sabato 10 ottobre 2009

... and smile!

"Practice with joy. In addition to practicing the exercises that challenge you, which are often the ones that create the most profound change over time, also be sure to do those exercises that feel great and that you look forward to. Learning to practice yoga can be a great pleasure, as you explore and expand both your physical limitations and your kinesthetic intelligence. Yoga practice should both create change and feel good. A balanced practice is a joyful one."

Sandy Blaine: Yoga for Computer Users
Rodmell Press, Berkley (CA) - 2008
pag. 110

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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venerdì 9 ottobre 2009

sorpresa decorativa

"Un vecchio magazzino a A Coruña, Spagna, è stato trasformato in un unico spazio dalle linee minimaliste e dai colori decisi. Le funzioni principali del loft sono distribuite su livelli differenti. Al piano inferiore sono collocati il soggiorno e la sala da pranzo. Il livello superiore, caratterizzato da un soffitto più alto, ospita una cucina integrata che si può chiudere per mezzo di un pannello scorrevole in vetro opaco. L'ultimo livello è accessibile tramite una scala sospesa che passa a fianco di una struttura in vetro contenente il bagno principale. Nel soggiorno troviamo la maggiore sorpresa decorativa: dietro una parete di vetro, che delimita il garage, compare l'auto di famiglia; oltre a trasformare uno spazio industriale in un'abitazione innovativa, il progetto si proponeva infatti l'esplorazione del significato sociale dell'automobile come elemento funzionale ed estetico della casa."

Simone Scheifler: El Gran Libro de Los Lofts
Taschen, Köln - 2005
pag. 353

catalogazione: libreria nello sgabuzzino

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giovedì 8 ottobre 2009

crema gelata

"ICE CREAM

Quante volte si trova questa comunissima parola tradotta con 'gelato di crema', se non addirittura con 'crema gelata', mentre va resa semplicemente con GELATO.

A voler essere pedanti, occorre riconoscere che nel linguaggio tecnico della cucina ice creams sono solo quei gelati che hanno per base la panna di latte, altrimenti si chiamano ices o sherbets. Ma queste son distinzioni da manuale di culinaria; nel linguaggio corrente, ice cream significa né più né meno che gelato."

Carlo Rossetti: I tranelli dell'inglese
Arnoldo Mondadori editore, Milano - 1974
pag. 205

catalogazione: libreria di fianco al computer
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mercoledì 7 ottobre 2009

pane, amore e fantasia

"Parental love exists regardless of social class. Strong attachment between parent and child develops through the parents’ everyday caregiving to the child from infancy through childhood. Whatever the parents’ verbal and behavioral patterns may be, that attachment is crucially important to mental health, according to studies of the mental–emotional impact of family relationships on children and adults (Ainsworth, 1963, 1973; Bowlby, 1951; Sroufe & Sampson, 2000). But as Bernstein, Hess, Shipman, and others cited in the preceding section have shown, parents’ use of expanded language and a person-to-person approach is more productive for their young child’s intellectual and perhaps social–emotional development than restricted language and an authoritarian attitude.

When parents make conscious attempts to add intellectual stimulation to their relationships with their young children, the children consistently show cognitive benefits. Irwin reported years ago that mothers’ reading stories to their young children resulted in toddlers’ improved speech development (Irwin, 1960)."

Phyllis & Susan Levenstein: Messages From Home
Temple University Press, Philadelphia - 2008
pag. 80

catalogazione: in formato .pdf dentro il mio computer

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martedì 6 ottobre 2009

Roma era più grassa

"Non era cambiato niente. Tutto era come il giorno che ero partito. In via del Gambero trovai il solito giornalaio con gli occhiali neri. Passò Mara, la figlia del parrucchiere di via Frattina, al volante di una Seicento. Anche lei era uguale. Gli stessi capelli biondi, gli stessi orecchini di corallo. I suoi seni erano forse più prepotenti di quando m'ero dato da fare con lei, erano due braccioli di poltrona frau. Questo leitmotiv di floridezza lo ritrovai dappertutto. Roma non era cambiata, era semplicemente più grassa. Tutti i romani erano un po' più grassi di quando li avevo lasciati, solo che non ne sembravano coscienti. Erano ingrassati i deputati di destra, i sindacalisti. Erano ingrassati perfino i contestatori, che avevano dimenticato la rivoluzione permanente di Mao comprandosi una grande quantità di 'cravatte di rottura'."

Nantas Salvalaggio: I nuovi acrobati
Rizzoli editore, Milano - 1971
pag. 113

catalogazione: libreria di fianco al divano
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lunedì 5 ottobre 2009

gli dèi sono stati partoriti dalla paura

"Che anche nell'uomo esistano paure innate, è difficile negare. Si tratta, appunto, di quelle paure che erano state uno strumento prezioso di sopravvivenza per i nostri remoti progenitori. Proviamo ad immaginare in quale universo terrificante abitassero gli uomini primitivi. Sprovvisti di zanne e di artigli, vivevano in un ambiente popolato da bestie feroci; se erano costretti a fuggire, la loro velocità era di gran lunga inferiore a quella delle belve che li inseguivano; contro il freddo, non possedevano un vello che li riparasse. C'erano poi gli uragani, il rombo del tuono, il cielo solcato da lampi e fulmini, tutti fenomeni inspiegabili e perciò spaventosi. Poi, la furia del mare. E i fiumi che straripavano. E le foreste che si incendiavano. E la terra che tremava. Di fronte allo scatenarsi della natura, l'uomo primitivo non poteva non sentirsi angosciosamente impotente. Anche noi, in presenza di alcuni di questi fenomeni, proviamo sgomento; ma almeno ne conosciamo l'origine e siamo spesso in grado di prevederne l'andamento. Invece quei nostri remoti antenati si credevano in balia di forze sconosciute e malefiche, che non sapevano come placare. Finiranno per adorarle: gli dèi, ha detto qualcuno, sono stati partoriti dalla paura."

Rosellina Balbi: Madre paura
Arnoldo Mondadori editore, Milano - 1985
pagg. 12-13

catalogazione: nessuna, libro prestato al Bip da Marina Gasparini
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domenica 4 ottobre 2009

polenta, ma a casa soa!

"Pasqualino: El paron me voria maridar.

Menego: Via, sporco! Maridarte! Come! Con che fondamento? Co la protezion del paron? Sì ben, ghe ne xe tanti e tanti che se marida co la dota de la protezion, ma po cossa succede? El protetor se stuffa; la dota va in fumo; la muggier la xe mal usada, e el mario patisse el dolor de testa. Tra de nu no se fa sta sorte de matrimoni. Le nostre muggier le xe poverete, ma da ben; polenta, ma a casa soa; sfadigarse, ma viver con reputazion; portar la bareta rossa, ma col fronte scoverto, senza che gnente ne fazza ombra. Abbi giudizio: no far che te senta mai più a dirme che ti te vol maridar. Parechiete a montar in pope d'una gondola o d'un batelo, o a rampegarte su le scale de corda a piantar la bandiera sul papafigo (parte).

Pasqualino: Che vol dire, in bon venezian, andar per mozzo su una nave. Pazienza."

Carlo Goldoni: Commedie (4 volumi)
1° volume
Giulio Einaudi editore, Torino - 1952
a cura di Elio Vittorini
pag. 323

catalogazione: libreria di fianco al divano
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sabato 3 ottobre 2009

sono tutti una masnada di teppisti

"Mia cara Elenočka,

perdonami se ti scrivo così raramente, ma ho davvero tantissime cose di cui occuparmi di ogni genere. Le tue ultime lettere sono un po' tristi, vorrei sapere più in dettaglio per quale motivo. La fotografia è molto graziosa. Come crescono. Abbiamo iscritto il nostro in una scuola privata, perché: 1) nelle scuole statali gratuite non insegnano le lingue; 2) sono tutti una masnada di teppisti. I suoi studi ci costano incredibilmente cari - circa un terzo del mio stipendio universitario. Il viaggio fin là (nel New Hampshire) non finisce mai - due giorni in automobile, un giorno in treno, e volare costa molto se si deve noleggiare un aereo. Nelle vicinanze non ci sono buone scuole. Vera e io sentiamo la sua mancanza, conduciamo un'esistenza molto tranquilla e molto, molto felice."

Vladimir Nabokov, Elena Sikorskaja: Nostalgia
Rosellina Archinto, Milano - 1989
traduzione di Luciana Montagnani
pag. 62

catalogazione: libreria di fronte al divano
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venerdì 2 ottobre 2009

verso nuove avventure

"Peggy Bayley entrò e il tempo sembrò tornare indietro di quattro anni. Se Maureen era piccola, delicata, dolce, l'aspetto di Peggy era simile a quello di una sirena. Maureen si alzò, e vide l'altra scostare dalla guancia bruna i capelli chiari con la candida mano carica di anelli, lasciando apparire due occhi verdi e un sorriso beffardo.
Non poté trattenersi dall'esclamare: 'Tom ti ha lasciata!'
Peggy rise: la sua voce era rauca e sensuale come quella di Maureen: 'Come hai fatto a indovinare?' esclamò, girandosi in una posa da indossatrice e lasciando che i capelli biondi le ricadessero sul viso. Mostrava un aderente abito di lino verde che doveva tutto a un corpo ritornato provocante. Non era rimasta traccia della tranquilla donna di casa degli ultimi tre anni: entrambe ora avevano di nuovo puntato tutto sulla loro sensualità e su di essa mantenevano il loro equilibrio.
Peggy esclamò: 'Entrambe riusciamo a mostrare il meglio di noi quando siamo state scaricate!'".


da Bachmann a Wharton: Amore e altre cose - dodici grandi scrittrici raccontano
supplemento a Marie Claire - 1991
pag. 85

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giovedì 1 ottobre 2009

"le chat" di Charles Baudelaire

"Viens, mon beau chat, sur mon coeur amoureux;
Retiens les griffes de ta patte,
Et laisse-moi plonger dans tes beaux yeux,
Mêlés de métal et d'agate.

Lorsque mes doigts caressent à loisir
Ta tête et ton dos élastique,
Et que ma main s'enivre du plaisir
De palper ton corps électrique,

Je vois ma femme en esprit. Son regard,
Comme le tien, aimable bête,
Profond et froid, coupe et fend comme un dard,

Et, des pieds jusques à la tête,
Un air subtil, un dangereux parfum,
Nagent autour de son corps brun."

Poésies et Dessins de Charles d'Orléans à Apollinaire de Fouquet à Picasso
H.-L. Mermod, Lausanne - 1953

catalogazione: libreria di fronte al divano
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mercoledì 30 settembre 2009

il cuore? è nel taschino interno sinistro della giacca

"I soggetti che non hanno nessuna percezione spaziale del cuore possono sentire le pulsazioni in qualsiasi altra parte del corpo e orientarsi in base ad esse. Proseguendo nell'allenamento accade a volte che anche l'esperienza del cuore si verifichi spontaneamente. Ma se questo non succede bisognerà cercare di scoprirla: in posizione supina, si appoggia il gomito sinistro in modo tale che si venga a trovare alla stessa altezza della gabbia toracica. Poi si mette la mano destra sul cuore. Si troverà più o meno nella posizione del taschino interno sinistro della giacca. Il braccio sinistro giace nella posizione abituale. Poi si provocano le esperienze di calma, pesantezza e calore e ci si concentra mentalmente sul punto del torace su cui è appoggiata la mano destra. La pressione esercitata dalla mano è una specie di segnavia. Dopo alcune volte si sentirà il cuore."

Jurgen H. Schultz: Il training autogeno
Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano -1982

traduzione di Lucia Cornalba
pagg. 29-30


catalogazione: libreria bianca in soggiorno

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martedì 29 settembre 2009

mangiare la pappa dei gatti

"È atroce nutrirsi di pappa per gatti. Prima di tutto perché è pessima. E poi perché dopo ti odi. Ti guardi allo specchio e dici: 'Questo moccioso ha fatto fuori la sbobba dei gatti.' Sai di essere soggiogato da una forza oscura e detestabile che, nel profondo delle viscere, sghignazza a crepapelle.
- Il diavolo?
- Lo chiami come vuole.
- Per me è indifferente. Non credo in Dio, per cui non credo nel diavolo.
- Io credo nel nemico. Le prove dell'esistenza di Dio sono deboli e bizantine, le prove del suo potere ancora più inconsistenti. Le prove dell'esistenza del nemico interiore sono evidenti e quelle del suo potere schiaccianti. Credo nel nemico perché, tutti i giorni e tutte le notti, lo incontro sul mio cammino. Il nemico è quello che dall'interno distrugge tutto ciò che vale. È quello che ti mostra il disfacimento insito in ogni realtà. È quello che ti rivela la tua bassezza e quella dei tuoi amici. È quello che, in un giorno perfetto, troverà un'ottima ragione per torturarti. È quello che ti ispirerà il disgusto per te stesso. È quello che, quando scorgi il viso celeste di una sconosciuta, ti rivelerà la morte contenuta in tanta bellezza.
- Non è anche quello che, mentre stai leggendo nella sala di attesa di un aeroporto, te lo impedisce con la sua conversazione asfissiante?"

Amélie Nothomb: Cosmetica del nemico
Voland, Roma - 2003
traduzione di Biancamaria Bruno
pag. 25


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lunedì 28 settembre 2009

la Rambla non è mai noiosa

"La via più famosa di tutta la Spagna è il luogo dove dirigersi per un primo contatto con l'atmosfera di Barcellona. Fiancheggiata da stretti controviali in cui circolano le auto, la parte centrale della Rambla è un ampio viale alberato pedonale, sempre affollato fino alle ore piccole, dove s'incontra un variopinto campionario di abitanti di Barcellona e di gente venuta da fuori.

La Rambla non è mai noiosa: è tutta un susseguirsi di caffè, ristoranti, chioschi ed edicole che espongono pile di giornali e riviste internazionali accanto a quelle pornografiche, ed è animata da suonatori ambulanti, artisti da marciapiede, mimi e statue viventi."

Damien Simonis: Barcellona
E.D.T., Torino - 1999
pag. 106

catalogazione: libreria di fronte al divano
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domenica 27 settembre 2009

sex-appeal o stregoneria?

"Sul finire di quello stesso inverno, nel villaggio di Zardino incominciarono anche a manifestarsi alcuni fatti prodigiosi, o strani, o semplicemente curiosi, che però tutti denotavano in modo inequivocabile --così almeno, dissero le persone esperte -- l'esistenza in paese di una strega. Animali che improvvisamente si ammalavano di mali misteriosi, e stramazzavano a terra; bambini e donne che, dalla sera alla mattina, si ritrovavano senza più voce; segni indecifrabili che apparivano tracciati nella neve in alcuni punti dove questa si era conservata intatta, senza impronte umane e senza tracce di animali attorno: lettere dell'alfabeto scritte rovesciate, messe lì a formare parole misteriose, per chissà quale scopo... Queste cose, ed altre ancora di cui poi si fece cenno nel corso del processo, vennero subito collegate dalle comari con il gran parlare che s'era fatto nelle stalle, in quell'inverno appena trascorso, degli artifici diabolici e stregoneschi con cui Antonia accalappiava i suoi morosi; e non furono soltanto le comari a preoccuparsene ma anche i loro uomini. Si domandarono, in molti: "Come abbiamo potuto non pensarci prima? Avevamo una strega tra di noi, e nemmeno ce ne accorgevamo!"

Sebastiano Vassalli: La chimera
Einaudi Editore, Torino - 1990
pag. 183

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sabato 26 settembre 2009

msmith, a member of the staff group...

"We mentioned at the beginning of this chapter that we would also show some shortcuts for adding users. We'll do that here, but before we do, we need to be aware that using these methods can be unsafe. The reason for this is that using them removes the safety checks built into programs such as useradd. For example, these programs maintain a backup copy of the major files and also perform some error checking, such as making sure the user doesn't already exist and that a unique UID is used.

However, for performing quick changes and things such as root password recovery, the manual method is ideal, and sometimes a necessity.

Let's run through the steps here by creating one of our 'standard' users, msmith, a member of the staff group. We'll begin by checking the group file to ensure the staff group is there (it should be as it's a default group)."


David Rhodes, Dominic Butler: Solaris Operating Environment Boot Camp
Sun Microsystems Press, Mountain View, CA - 2003
pag. 55

catalogazione: libreria in camera da letto
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venerdì 25 settembre 2009

il poeta strangolato

"L'altro amico di Mario, quello che presto doveva rivelarsi suo nemico, era un certo Enrico Gaia, commesso viaggiatore. In gioventù, per un breve periodo, aveva tentato di fare delle poesie, e s'era trovato allora associato a Mario, ma poi in lui il commesso viaggiatore aveva strangolato il poeta, mentre, nell'inerzia del suo impiego, Mario aveva continuato a vivere di letteratura, cioè di sogni e di favole. Non è un mestiere da dilettante, quello del commesso viaggiatore. Prima di tutto, egli passa la vita lontano dal tavolo, l'unico posto ove si possa fare e versi e prosa; ma poi il commesso viaggiatore corre, viaggia e parla, soprattutto parla fino all'esaurimento."

Italo Svevo: Una burla riuscita
Giulio Perrone editore, Roma - 2008
pag. 29

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giovedì 24 settembre 2009

lottare per vivere senza distrazioni

"Henri è invece eminentemente civile e consapevole, e sui modi di sopravvivere in Lager possiede una teoria completa e organica. Non ha che ventidue anni; è intelligentissimo, parla francese, tedesco, inglese e russo, ha un'ottima cultura scientifica e classica.

Suo fratello è morto in Buna nell'ultimo inverno, e da quel giorno Henri ha reciso ogni vincolo di affetti; si è chiuso in sé come in una corazza, e lotta per vivere senza distrarsi, con tutte le risorse che può trarre dal suo intelletto pronto e dalla sua educazione raffinata. Secondo la teoria di Henri, per sfuggire all'annientamento, tre sono i metodi che l'uomo può applicare rimanendo degno del nome di uomo: l'organizzazione, la pietà e il furto.

Lui stesso li pratica tutti e tre."

Primo Levi: Se questo è un uomo
Giulio Einaudi editore, Torino - 1967
pag. 124

catalogazione: libreria sotto la finestra
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mercoledì 23 settembre 2009

guardarsi negli occhi

"Davanti a me vidi un teschio di indio intatto, che i due uccelli dovevano aver dissotterrato. Mi misi a sedere, tenendo il teschio su un ginocchio, e mentre lo contemplavo fumai un'altra sigaretta. Mi chiedevo che tipo d'uomo fosse stato quell'indio scomparso. Me lo immaginavo acquattato sulla spiaggia che scheggiava con attenzione e perizia una pietra per farne una di quelle belle punte di freccia che ora mi cricchiavano e ciangottavano in tasca. Me lo immaginavo, con la bella faccia bruna e gli occhi scuri, i capelli spioventi sulle spalle e il gran mantello di pelle di guanaco stretto intorno alla figura impettita, mentre stava in groppa a un cavallo selvaggio i cui zoccoli non conoscevano ferratura. Fissai lo sguardo nelle orbite vuote e desiderai ardentemente di aver conosciuto l'uomo che aveva prodotto cose belle come quelle punte di freccia. Mi domandai se non dovessi portare quel teschio con me in Inghilterra e metterlo al posto d'onore nel mio studio, circondato dai suoi artistici prodotti. Ma poi mi guardai attorno e scartai l'idea. Il cielo era ormai di un vivido azzurro agonizzante, con ditate di nuvole rosa e verdi, e il vento faceva colare la sabbia in minuscoli rivoletti con un sibilo gentile. Gli strani cespugli dall'aspetto stregonesco scricchiolavano in maniera piacevolmente musicale. Sentivo che all'indio non sarebbe dispiaciuto condividere il luogo dell'estremo riposo con le creature di quella che un tempo era stata la sua terra, i pinguini e gli armadilli. Così scavai una buca nella sabbia, vi misi il teschio e con delicatezza lo coprii. Quando mi rialzai nell'oscurità che stava rapidamente addensandosi, tutto quel luogo mi parve intriso di tristezza, e sentii molto vicina la presenza degli indios scomparsi. Ero quasi convinto che se mi fossi guardato rapidamente alle spalle ne avrei visto uno a cavallo, nero contro il cielo colorato. Scacciai quella sensazione come frutto di pura fantasia, e feci ritorno alla Land Rover."

Gerald Durrell: La terra che sussurra
Adelphi, Milano - 1988
traduzione di Gabriella Luzzani
pag. 75

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martedì 22 settembre 2009

una morbida silenziosa ventata

"Aratov decise che questa volta avrebbe dormito... Ma una nuova sensazione lo invase. Gli parve che qualcuno fosse ritto nel mezzo della stanza, non lontano da lui e di sentirne quasi il respiro. Si voltò e aprì gli occhi... Ma che cosa sarebbe stato possibile vedere in quella impenetrabile oscurità? Si mise a cercare uno zolfanello sul tavolino da notte... e d'un tratto gli parve che una morbida, silenziosa ventata passasse attraverso la stanza, attraverso lui... e la parola 'sono io!' risonò chiaramente alle sue orecchie..."

Ivàn S. Turgenev: Klara Milič
L'Argonauta, Latina - 1984
traduzione di Giacinta De Dominicis Jorio
pagg. 82-83

catalogazione: libreria in ingresso

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lunedì 21 settembre 2009

natura umana

"Sono felice? mormorò in cuor suo provando un impulso improvviso. Strana domanda. Era un lusso che le sorgesse quel dubbio, ora che non avrebbero dovuto esserci insoddisfazioni di sorta, né materiali né spirituali. Ma lei, che di carattere non guardava al rovescio della medaglia ed era relativamente placida, cominciava a percepire una sorta di inquietudine per l'ingranaggio troppo oliato."

Yukio Mishima: Abito da sera
Oscar Mondadori, Milano - 2008
traduzione di Virginia Sica
pag. 63

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domenica 20 settembre 2009

per rendersi liberi, responsabili e creativi ci vuole allenamento

"L'allenamento come situazione piaceva al riformista che c'era in me. Sollevarsi per i capelli è un pensiero rivoluzionario. Crearsi forza lentamente e metodicamente è riformista. Il bodybuilding è la via dei piccoli passi. Corpo e società si costruiscono allo stesso modo: compiendo testardamente e instancabilmente un piccolo sforzo dopo l'altro.

In palestra il riformismo diventa cosa ovvia. Nessun principiante mingherlino crede di poter sollevare duecento chili per 'ispirazione' o 'rivoluzione'. Ognuno è portato a rendersi conto che bisogna cominciare con piccoli pesi e gradatamente allenare la propria capacità. Dopo un certo periodo appare naturale che anche la capacità di essere liberi, responsabili, creativi deve essere raggiunta allo stesso modo: attraverso l'allenamento."

Sven Lindqvist: Il sogno del corpo
Ponte alle Grazie, Milano - 2003

traduzione di Carmen Giorgetti Cima
pagg. 45-46

catalogazione: libreria del Bip vicino al computer

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sabato 19 settembre 2009

occuparsi dei denti e non dell'anima

"Purtroppo, con sorpresa di molti, la psicanalisi non fa sì che le persone si comportino meglio; né rende i pazienti moralmente migliori. Anzi può farli diventare più fastidiosi, più polemici, più esigenti, più consapevoli del loro desiderio e meno propensi ad accettare il dominio degli altri. In questo senso è sovversiva, e consente l'emancipazione. Ci sono poche persone che, da vecchie, desidererebbero aver vissuto un'esistenza più virtuosa. Da quello che posso sentire nella mia stanza, le persone preferirebbero avere peccato di più. Preferirebbero anche essersi prese più cura dei loro denti."

Hanif Kureishi: Ho qualcosa da dirti
Bompiani, Milano - 2008
traduzione di Ivan Cotroneo
pag. 77



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venerdì 18 settembre 2009

capire le ragioni di chi ha torto

"Si stringe nell'mpermeabile ed esce. Se hai un'età compresa fra i quindici e i trent'anni non ti danno più la chiave della toeletta perché quelli che vanno a farsi di eroina nelle toelette dei bar, nelle ritirate dei treni, hanno quell'età. si chiudono dentro, si sparano un buco in una vena e ogni tanto qualcuno muore e resta lì e non è una bella pubblicità per un locale. Allora li mettono fuori uso, i bagni. Soltanto i clienti abituali possono usufruirne. Oppure chi ha più di quarant'anni. Chi ha più di quarant'anni non viene fermato, non viene perquisito. Quelli della sua fascia d'età sono tutti sospettabili. Terroristi, drogati. Pensa: Io non sto né con una tribù né con l'altra. Eppure capisco le ragioni di entrambe. Capisco le ragioni di tutti. Capisco le ragioni anche di quelli che hanno torto. Le capisco, non le approvo, ma che differenza fa? Bisogna non capire, per mettersi in salvo."

Lidia Ravera: La guerra dei figli
Garzanti editore, Milano - 2009

pag. 177

catalogazione: il comodino di Marina Gasparini

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sky burial: a final act of generosity

"Although lamas and monks would be cremated, the most common way to dispose of the dead in Tibet was to take the corpse to a specially designated area outside the town or village, often at the top of a mountain, chop it into pieces and wait for the vultures and other birds of prey to come and eat it. The final religious rites would be performed by monks and relatives before taking the body away. According to Mahayana Buddhist beliefs, consciousness leaves the body about three days after clinical death. From this moment on the corpse is considered as truly lifeless, its purpose fulfilled. The manner of disposal is considered as a final act of generosity, enabling other animals to be nourished by one's remains."

Stephen Batchelor: The Tibet guide
Wisdom Publications, London - 1987
pagg. 64-65

catalogazione: libreria di fronte al divano
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giovedì 17 settembre 2009

vivere sotto i meteoriti

"Strana storia quella della colpa. Pietro non aveva ancora capito bene come funzionava. Dovunque, a scuola, in Italia, nel resto del mondo, se sbagli, se fai fai qualcosa che non si deve fare, una stronzata insomma, hai colpa e vieni punito. La giustizia dovrebbe funzionare che ognuno paga per le colpe che commette. Però a casa sua le cose non andavano esattamente a questo modo. Pietro l'aveva imparato da piccolo. La colpa, a casa sua, piombava giù dal cielo come un meteorite. Alle volte, spesso, ti cadeva addosso, alle volte, per culo, riuscivi a schivarla. Una lotteria insomma. E dipendeva tutto da come giravano i coglioni a papà. Se era di buon umore, potevi aver fatto una cazzata grande come una casa, e non ti succedeva niente, se invece gli giravano (sempre di più nell'ultimo periodo) anche un incidente aereo nelle Barbados o la caduta del governo nel Congo era colpa tua."

Niccolò Ammaniti: Ti prendo e ti porto via
Mondadori, Milano - 2000
pag. 188

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Kodo - Naruto

Yumi Ga Hana (Japanese drums)


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mercoledì 16 settembre 2009

mostrare la punta del naso

"Fu durante queste giornate di pioggia che cominciammo a chiamarci reciprocamente per nome. Questo derivava dall'abitudine che avevamo già di dire 'Hans' e 'Karl', e questo piccolo cambiamento non era un semplice effetto dell'intimità. Se ora ci chiamavamo Judith, Renée (mia moglie), Pierre, Arthur, Ivan, Théodore (il mio nome), c'era in questo, per ognuno di noi, un altro senso. Cominciavamo a spogliarci dei nostri vecchi personaggi. Come lasciavamo sul litorale i nostri ingombranti apparecchi, così, al tempo stesso, ci preparavamo a rigettare l'artista, l'inventore, il medico, l'erudito, il letterato. Sotto i loro travestimenti, degli uomini e delle donne mostravano già la punta del naso. Degli uomini, delle donne e anche ogni specie di animali."

René Daumal: Il monte Analogo
romanzo d'avventure alpine non euclidee e simbolicamente autentiche
Adelphi edizioni, Milano - 2005

a cura di Claudio Rugafiori
pag. 108

catalogazione: nessuna, libro appena acquistato
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martedì 15 settembre 2009

la categoria "popolo"

"L'espressione 'popolo' è ambigua, tant'è che è servita da veicolo per ideologie totalitarie (giacobinismo, nazismo, fascismo, populismo latino-americano). Per questo motivo, nelle scienze sociali non è mai stata tenuta in gran conto, in quanto il suo contenuto obiettivo e analitico appare poco consistente; si preferisce parlare di società e di classi sociali. Nonostante ciò, dobbiamo ricordare la seguente verità: il significato di un'espressione dipende dal suo uso. La parola 'popolo' è largamente usata da coloro i quali si interessano alle sorti delle classi subalterne, e del 'popolo' stesso. In America Latina è stato fatto un considerevole sforzo teorico di spiegazione della categoria 'popolo' e dei suoi vincoli semantici con altre realtà storico-sociali."

Leonardo Boff: La teologia, la Chiesa, i poveri - Una prospettiva di liberazione
Giulio Einaudi editore, Torino - 1992
traduzione di Paolo Collo
pag. 35

catalogazione: libreria sotto la finestra
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