lunedì 11 maggio 2009

pirati e tesori

"Quando il mare diventò una lastra nera su cui si specchiavano le stelle, ci staccammo in silenzio dalla banchina sgusciando fra le altre imbarcazioni senza dare nell’occhio. Altre barche si allontanavano silenziose e discrete nello stesso modo, molte con le vele nere. Ci scambiammo fugaci cenni di saluto.

Arrivati al faro, Tredita coprì e scoprì alternativamente il fanale nel segnale convenuto; quindi, usciti in mare aperto, spegnemmo ogni luce a bordo e voltammo la prua verso settentrione costeggiando la costa orientale dell’isola.

In lontananza si intravedeva la terraferma, suolo pirata e ostile: allontanarsi troppo dalle rive significava affidarsi all’azzardo del destino.
Altre volte avevamo tentato veloci sortite lungo le scogliere ricche di pesce delle insenature e delle piccole baie che si aprivano, inospitali e disabitate, da una parte e dall’altra del Canale di Saiquaton. Ne conoscevamo bene le insidie, con i barbareschi sempre appostati in attesa dei pescatori più imprudenti. Spesso le cale tranquille erano state teatro di feroci scaramucce.
Il vento era favorevole: non alzava il mare, lasciandolo piatto e liscio come una tavola, e nello stesso tempo spingeva di poppa la feluca.

Quasi tutta la notte trascorse così."

accompagnamento musicale: Fabrizio de André "Crueza de Ma"


Leonilde Bartarelli: Il fiore degli abissi
Edizioni Montag, Tolentino - 2009
pag. 40

catalogazione: nessuna, brano gentilmente offerto dall'autrice


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